L’EDITORIALE DI FILOBIANCONERO: IL VALORE DEL RISPETTO PER CHI VUOLE ESSERE UN’ECCELLENZA

 


La vita di ogni individuo è scandita da momenti che ne rappresentano veri e propri crocevia. Istanti sia felici che difficili. A volte gioiosi, altri complicati, esattamente come quando si sbaglia.

E quando si commettono errori si paga l’inevitabile dazio, dal momento che nel mondo degli adulti funziona così.

Non li giustifico ma umanamente sono parecchio dispiaciuto per quanto accaduto a Paul Pogba e Nicolò Fagioli.

Due uomini, ancor prima che calciatori, in evidente guerra contro i propri demoni interiori, Contro quei nemici invisibili così difficili da combattere. 

Battaglia che dovranno però vincere se vorranno lasciarsi alle spalle questo periodo buio.

Quel che è certo è che a chiunque spetta una seconda occasione. Quella del riscatto.

Esattamente ciò che la Juventus ha deciso di dare a Nicolò fagioli che non verrà lasciato da solo nel momento più difficile della sua vita e della sua, pur ancor breve carriera.  

Nessuna rescissione del contratto per lui, nessuna decurtazione di stipendio ma anzi, tanta fiducia così come tutto il supporto possibile attraverso l’inserimento in un percorso terapeutico volto a liberarsi da questa terribile ludopatia

Nicolò nella giornata di ieri è tornato ad allenarsi alla Continassa insieme ai suoi compagni con la speranza che la lezione gli sia servita perché sbagliare è umano ma perseverare è diabolico e certi errori non potranno più essere ammessi.

Chi giocherà nella nuova Juventus dovrà capire il valore del rispetto e della disciplina.

Rispetto delle regole e rispetto delle persone, due valori fondamentali così nello sport così come nella vita.

Rispetto per la maglia indossata, rispetto dei milioni di tifosi bianconeri che ogni domenica macinano migliaia di chilometri e spendono cifre considerevoli pur di stare vicino al loro amore: la Juventus.

Questi sono gli ingredienti basilari per tornare a vincere e per far sì che la Juventus possa tornare il prima possibile a recitare il ruolo a lei più consono vale a dire quello di uno dei club più titolati d'Italia e d'Europa a differenza di ciò fatto nelle ultime stagioni.

I casi di Paul Pogba e di Nicolò Fagioli sono solo il vertice di quella piramide rappresentata da una società che negli ultimi anni ha perso il controllo dei propri tesserati relativamente alla disciplina e al rispetto delle regole.

Non basta essere talentuosi in campo per giocare nella Juventus ma è necessario capire che quando si indossano determinati colori bisogna essere uomini e campioni prima ancora fuori dal campo. Elementi indispensabili per chi vuole giocare per un club con la storia e la tradizione della Juventus

Chi non lo capisce, chi non è allineato su certi valori, chi non riesce a consapevolizzare le conseguenze dei loro comportamenti si autoesclude automaticamente dal mondo Juventus.

E nulla importa se ha piedi buoni piuttosto che grandi doti realizzative dal momento che, ciò che ha fatto grande questo club, sono stati sì i grandi talenti ma ancor prima quei giocatori consapevoli di non potersi permettere comportamenti inadeguati se volevano continuare ad indossare la maglia bianconera.

Solo il riscoprire determinati valori potrà far sì che la Juventus possa tornare ai gloriosi fasti del passato, tornando a rivestire i panni della locomotiva trainante del calcio italiano.

Valori che dovrebbero essere riconsiderati anche a livello federale dal momento che la vicenda scommesse pare possa essere solo all'inizio e qualora dovesse allargarsi a macchia d’olio, magari coinvolgendo altri tesserati (e non soltanto giocatori) rappresenterebbe l’ennesima spallata alla credibilità di quel sistema calcio italiano che fa acqua da tutte le parti.

Scandalo quello legato alle scommesse che rappresenta soltanto l’ultima dele nefandezze che stanno accompagnando il calcio italiano in una strada chiusa, senza via d’uscita

Basti pensare alla mancata qualificazione della nazionale azzurra alle ultime due edizioni del campionati del mondo, con l’attuale Nazionale guidata da Luciano Spalletti che dopo la sconfitta contro l'Inghilterra rischia di non qualificarsi per i prossimi europei, con quello che sarebbe l’ennesimo flop, impossibile da tollerare.

E che dire dell’addio choc del c.t. Mancini, soltanto poche settimane dopo l’investitura a coordinatore di tutte le squadra nazionali italiane, senza parlare di tutto ciò che accaduto nella scorsa stagione sportiva con la Juventus come unica società punita per una consuetudine non vietata da nessuna norma (plusvalenze) utilizzata peraltro da tutti gli altri club.   

Non è un caso che non si riescano a vendere i diritti tv con l’appetibilità del prodotto serie A sceso ai minimi storici e una relativa crisi finanziaria alle porte che sembra ormai essere inarrestabile.

È evidentemente che alla base di questo sfacelo ci sia la mancanza di tutte quelle riforme promesse nel 2018 e mai attuate dal Presidente federale.

Quel Gabriele Gravina la cui poltrona nelle ultime ore pare essere messa fortemente in discussione con l'ipotesi commissariamento della FIGC.

Fattispecie quest’ultima che appare tutt’altro che una chimera considerato che i due principali partiti che compongono la maggioranza del Governo targato Giorgia Meloni hanno incominciato a spingere in tal senso.  


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