PAY-PER-VIEW E FORMULA “RICARICABILE”: LE IPOTESI PER IL CANALE DI LEGA
Le offerte al
momento si sono fermate a circa 870 milioni a stagione, a salire e con
percentuali sui ricavi da condividere. In Lega la considerano, per ora, una
formula irricevibile. Il fondo statunitense Oaktree, assistito da Centerview
Partners ha presentato una proposta da 950 milioni di euro l’anno garantiti per
finanziare la costruzione del canale di Lega. Si tratta dello stesso fondo che
nel 2021 ha concesso un finanziamento da 275 milioni a Suning e agli Zhang per
l’Inter. Debito che, come anticipato da Calcio e Finanza, è cresciuto intorno
ai 330 milioni da ripagare entro il prossimo maggio.
Oaktree,
peraltro, aveva già messo nel mirino la Serie A quando presentò un’offerta
preliminare non vincolante per investire 1,75 miliardi di euro nella media
company della Lega. Nella proposta giunta nei giorni scorsi a via Rosellini si
fa riferimento a un accordo che potrebbe durare fino a 10 anni, con eventuali
ulteriori investimenti legati al numero di abbonati. «La Lega rispetterà le
procedure, che prevedono l’esplorazione dell’opzione di vendere ai
broadcaster», aveva detto un portavoce della Serie A a Bloomberg.
Ma come
funzionerebbe il canale di Lega? L’idea base di un palinsesto era già stata
inserita nel bando per i diritti tv del campionato. Per quanto riguarda invece
la formula per la vendita del prodotto al pubblico, si tornerebbe al
pay-per-view (sperimentato in passato con Mediaset Premium e rilanciato ora
anche da DAZN): comprare solo la partita che interessa, o magari solo quelle
della squadra del cuore.
La Lega ha
già sviluppato un progetto avanzato con l’advisor Lazard, che permetterebbe di
arrivare a produrre utili in tre anni (finanziandosi nel periodo aprendo una
linea di credito con fondi o banche d’affari). Si ipotizza anche una formula
“ricaricabile”: si spende a seconda di quante partite si guardano e se si
arriva al prezzo dell’abbonamento mensile non si paga più.
(Fonte: CF
CalcioFinanza)



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