PAY-PER-VIEW E FORMULA “RICARICABILE”: LE IPOTESI PER IL CANALE DI LEGA

 


 La Serie A direttamente dal produttore al consumatore, senza passare per la “mediazione” delle emittenti tradizionali. Addio a DAZN o Sky, con il Canale di Lega per rivoluzionare il mercato dei diritti tv del campionato. I club di Serie A si riuniscono oggi come ultimo passaggio di una trattativa che va avanti ormai da mesi, ma se le offerte dei broadcaster per il ciclo 2024-2029 non dovessero essere soddisfacenti, si procederà con un piano che non è più solo un’idea.

Le offerte al momento si sono fermate a circa 870 milioni a stagione, a salire e con percentuali sui ricavi da condividere. In Lega la considerano, per ora, una formula irricevibile. Il fondo statunitense Oaktree, assistito da Centerview Partners ha presentato una proposta da 950 milioni di euro l’anno garantiti per finanziare la costruzione del canale di Lega. Si tratta dello stesso fondo che nel 2021 ha concesso un finanziamento da 275 milioni a Suning e agli Zhang per l’Inter. Debito che, come anticipato da Calcio e Finanza, è cresciuto intorno ai 330 milioni da ripagare entro il prossimo maggio.

Oaktree, peraltro, aveva già messo nel mirino la Serie A quando presentò un’offerta preliminare non vincolante per investire 1,75 miliardi di euro nella media company della Lega. Nella proposta giunta nei giorni scorsi a via Rosellini si fa riferimento a un accordo che potrebbe durare fino a 10 anni, con eventuali ulteriori investimenti legati al numero di abbonati. «La Lega rispetterà le procedure, che prevedono l’esplorazione dell’opzione di vendere ai broadcaster», aveva detto un portavoce della Serie A a Bloomberg.

Ma come funzionerebbe il canale di Lega? L’idea base di un palinsesto era già stata inserita nel bando per i diritti tv del campionato. Per quanto riguarda invece la formula per la vendita del prodotto al pubblico, si tornerebbe al pay-per-view (sperimentato in passato con Mediaset Premium e rilanciato ora anche da DAZN): comprare solo la partita che interessa, o magari solo quelle della squadra del cuore.

La Lega ha già sviluppato un progetto avanzato con l’advisor Lazard, che permetterebbe di arrivare a produrre utili in tre anni (finanziandosi nel periodo aprendo una linea di credito con fondi o banche d’affari). Si ipotizza anche una formula “ricaricabile”: si spende a seconda di quante partite si guardano e se si arriva al prezzo dell’abbonamento mensile non si paga più.

 

(Fonte: CF CalcioFinanza)

 


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