L’EDITORIALE – LA JUVENTUS È ANCORA CAGIONEVOLE DI SALUTE.
Di Stefano Dentice
I segnali giunti dallo stadio Unipol Domus, dove la Juventus ha pareggiato 2-2 contro un buonissimo Cagliari sapientemente guidato da Claudio Ranieri, non sono per nulla confortanti per la squadra bianconera. Il primo tempo di Danilo e compagni, chiuso con due gol al passivo, ha costretto i tifosi juventini a ricorrere al Peridon per quello che la Vecchia Signora ha mostrato sul rettangolo verde. Mentre nella ripresa si è vista quantomeno una reazione, a dire il vero non troppo veemente, che ha consentito alla formazione di Massimiliano Allegri di acciuffare un punto che, in buona sostanza, è servito solo a muovere la classifica in ottica del piazzamento Champions tanto agognato quanto di vitale importanza. La Juve degli ultimi tre mesi, purtroppo, è questa. Una squadra ancora molto fragile emotivamente, con pochissime luci e moltissime ombre. Ormai è inutile e intellettualmente disonesto nascondersi dietro un dito, perché la qualità complessiva dell’organico a disposizione di Allegri lascia troppo a desiderare. Il centrocampo, nello specifico, per larghi tratti risulta addirittura imbarazzante. A riprova di ciò, la sfilza impressionante di errori tecnici nella misura dei passaggi anche sul corto, come si è visto per l’ennesima volta persino nel match in terra sarda. Questo, oramai, è un problema endemico impossibile da risolvere in questa stagione. Anche con l’impiego in contemporanea di Chiesa, Milik, Vlahović e Yıldız, che il tecnico labronico ha schierato (ri)disegnando Madama con un ultraoffensivo 4-2-4, non è cambiato tantissimo. Dunque, anche se il livello qualitativo generale della rosa è tutt’altro che di prima grandezza, secondo i luminari della tattica allievi del «Chiarissimo Professor» Daniele Adani, che non hanno mai allenato neppure la Nazionale Italiana Cantanti, l’unico male assoluto è rappresentato da Max Allegri, ritenuto responsabile anche del malfunzionamento improvviso dell’aria condizionata, degli asciugacapelli e dei minibar che si trovano nelle camere del J Hotel. Ciò che invece preoccupa davvero è l’imminente ritorno di semifinale di Coppa Italia, in programma martedì 23 aprile, con la Lazio di Igor Tudor all’Olimpico di Roma. Sì, perché se è vero che il 2-0 maturato all’andata all’Allianz Stadium è senza dubbio un buon vantaggio, è vero al tempo stesso che la Juventus vista a Cagliari, in particolar modo nei primi quarantacinque minuti, rischia di rimediare una figura barbina contro un avversario nettamente superiore sul piano tecnico rispetto agli isolani. Troppi campanelli d’allarme sono già scattati in questa annata, quindi per evitare che stavolta suoni la campana a morto nella gara con i biancocelesti sarà indispensabile trovare una cura (quasi) miracolosa in tre giorni.



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