BOLOGNA - JUVENTUS 3-3 LE PAGELLE BIANCONERE DI MARCO SANFELICI

 


Di Marco Edoardo Sanfelici

LA NAVE SENZA NOCCHIERO, MA L’ALTRO NON SA VINCERE
BOLOGNA – JUVENTUS  3  a  3


SZCZESNY  5,5  I piedi sono tanto importanti quanto le mani e se si mette in difficoltà un compagno con il benedetto “possesso basso”, capita che in 1 minuto e mezzo si è già sotto. A poco servono interventi sparsi qui e là. E viene dall’aver sventato l’avvertimento dopo soli 40 secondi...

GATTI  5  Preso in mezzo come uno scolaretto nel primo goal, fregato in mezzo all’area nel secondo. E poi dicono che abbia buone caratteristiche da difensore… Riesce anche nell’impresa di togliere una palla dalla testa di Vlahovic, per la sua smania di andare per girasoli. Montero lo toglie un po’ per disperazione e un po’ per giramento di scatole (YILDIZ  7  Pochi palloni ma tutti sontuosi, come l’apertura a Chiesa e l’azione della rete per niente facile. In questa gara, fa la differenza)

BREMER  5  Della serie la benzina è finita e se ti prendono in velocità, sei spacciato, Gleison. Il mestiere viene in soccorso, ma la fatica è immane. Attende fiducioso che il Bologna cali e avviene, per calmare la buriana. 

DANILO  5  Nei primi 15 minuti fa la figura del Saraceno della giostra di Ascoli Piceno, sballottato  e centrato dalle folate felsinee. A lungo andare si riscatta perché è un giocatore di categoria superiore, ma è stata una notte da tregenda e non solo per la pioggia.

CAMBIASO  5,5  In un tempo iniziale che ha molto da spartire con l’ultimo cerchio dell’Inferno, lui galleggia e si propone pure. Ma a che serve se l’EEG dei compagni è uguale alle ondulazioni delle risaie? Si becca un giallo che gli fa finire la stagione anzitempo (WEAH  6,5  Copre bene la sua fascia  e non concede troppa libertà ai dirimpettai. Da lui si inizia a vedere qualche giocata che allevia la disperazione, in dialogo con Chiesa)

MIRETTI  5  Mossa che ha del misterioso. Perchè McKennie no? Qualcuno che da lassù non sa una  mazza di calcio, ha imposto la scelta? Sta di fatto che Miretti torna al solito farfugliamento da cui non si schioda. Fortunatamente viene ammonito per intervento in ritardo, come un regionale delle F.F.S.S. e Montero è costretto a sostituirlo (ALCARAZ  5,5  Utile in fase di contenimento e di fronte alle orde rossoblù é grasso che cola. Se solo sapesse impostare…)

LOCATELLI  5  Concreto e deciso nei contrasti e nel recupero del pallone. Peccato che sia in campo anche da regista e su questo aspetto il contenzioso sembra pari al papiro del Libro dei Morti al Museo Egizio. Troppo facile il sillogismo secondo il quale Locateli a Roma era squalificato e la Juve ha vinto. Troppo facile, ma…

RABIOT  6  La maglia di Adrien esce sempre strabagnata di sudore, perché anche al Dall’Ara i kilometri sono tanti. In alcuni momenti del disastroso 1° tempo, è l’unico capace di portare su il pallone o, se volete, ad allontanarlo dalla nostra area. Sembra sulle gambe, quando il mister decide di cambiarlo (FAGIOLI  6  Un’apertura verso Chiesa che taglia il campo come farebbe la Katana di un samurai. Ben tornato Nicolò, la Juve ha bisogno di te)

ILING JR.  5  Entra pensando di arare la fascia sinistra ed invece in pochi minuti viene arato lui. Dalla sua parte i bolognesi fanno quel che vogliono. Partecipa colpevolmente alla negazione del gioco del calcio che confeziona la seconda rete iniziale dei padroni di casa. Ripresa un tantino più in palla, ma a parte un paio di sgroppate, il resto è nulla.

VLAHOVIC  4,5  Dalle stelle alle stalle in 5 giorni. Per meglio dire, tornato allo standard solito, interrotto qui e là da reti estemporanee. I difensori non gli fanno vedere la porta e lui ne prende atto. Quando però si fa anticipare al centro del campo, perdendo il pallone che Calafiori va a depositare alle spalle di Szczesny per il 3 a 0, anche Montero perde la pazienza e lo chiama fuori perché di guasti ne ha già prodotti abbastanza (MILIK  6,5  Dusan al quadrato. Nulla di trascendentale, ma almeno con lui la Juventus ha una punta. Ditirambica la traiettoria che sbatte la palla in rete su calcio piazzato e che frantuma le certezze del Bologna )

CHIESA  7  Se i compagni arrivano in Emilia con la concentrazione a livello di “gita premio”, lui resta sul pezzo. Con resilienza, fino a cogliere il momento di distrazione nella difesa avversaria e riaprire il discorso del risultato. Insieme a Weah moltiplica azioni su azioni, sempre pericolose, sempre al fondo del campo. Fede è indispensabile per il futuro dei colori bianconeri e la serata sotto San Luca lo dimostra.

MONTERO  S.V.  Mi astengo. Lo ritengo più onesto intellettualmente, visto che il modulo è lo stesso del predecessore; la formazione pure (con Locatelli arruolato e l’eccezione di Miretti); l’approccio alla partita con un mezzo allenamento, non si può giudicare; la squadra presenta i soliti endemici difetti e la forza di reazione anche, ciò che non è mai mancato. La prestazione del 1°  tempo e di parte della ripresa dicono di un gruppo di marinai privati del nocchiero che, nel bene e nel male, era un punto di riferimento. A me pare che, più dei meriti del “Paolo cuore bianconero”, abbiano inciso il calo tremendo dei giocatori del Bologna e la mossa di togliere Calafiori, vero dominatore dell’incontro. Se questo è il biglietto da visita del “chiacchierato” successore di Allegri, ci stanno tutti i dubbi che chi scrive manifesta da tempo, ma proprio tutti tutti.  La piazza di Bologna è calcisticamente neutra, allenare a Torino sponda juventina è una gatta da pelare da far tremare le vene. Ripeto il concetto, che sia chiaro a tutti: la partita finisce in pareggio per gentile concessione di Thiago Motta, che sbaglia i cambi, non cambia atteggiamento fino a sfiancare i suoi che salvano il pareggio, dato che con altri 10 minuti la Juve porterebbe via la vittoria, di fronte ad avversari che si trascinano. Montero ringrazia, pure io come juventino. Ma prendo un appuntino e me lo marco in fondo alla pagina odierna dell’agenda. Non vorrei mai…

                                           

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