FINALE DI COPPA ITALIA ATALANTA - JUVENTUS, VINCA IL MIGLIORE, "SPEREM DE NO"

 



di Marco Edoardo SANFELICI

Come passa il tempo! Sembra quasi ieri che si iniziava una nuova stagione con una vittoria rotonda e nel solco della tradizione delle trasferte friulane, terra da sempre prodiga nei confronti di Madama, che è già ora di chiudere un altro anno calcistico con la finale di Coppa Italia.

Vero è che mancherebbero un paio di partite di campionato, ma risultano talmente inutili (Bologna compresa) che si può affermare senza ombra di dubbio che la stagione finisca in riva al Tevere, al fischio finale del signor Maresca, designàtor vòluit.

Atalanta e Juventus si schierano un’altra volta di fronte, come  nel 2021, quando la Juve di Pirlo trionfò grazie alle reti di Kulusewski e Chiesa. Juventus saldamente in testa all’Albo d’Oro con 14 vittorie, Atalanta ferma all’unica vittoria nel lontano 1963, poco più di 60 anni fa.

Sulla carta si direbbe che l’ago della bilancia penda dalla parte dei bianconeri, ma c’è un grande però. La stagione con i suoi verdetti è sotto gli occhi di tutti, Juventus qualificata in Champions League, Atalanta che rincorre ancora l’Europa; Juventus tra le prime quattro, Atalanta che ancora è in piena rincorsa; ma i però si sprecano.

Perchè il gioco dei nerazzurri bergamaschi incanta, mentre la compagine di Allegri stenta spesso e volentieri, come pure l’approccio della vigilia che vede i Gasperini boys arrivare sulle ali di un confortante risultato ai danni della Roma, a differenza dello spettacolo deprimente che la Juve ha offerto al cospetto di una Salernitana già retrocessa.

Allegri dovrà fare fronte alla mancanza pesante di Locatelli, vittima del solito cartellino giallo facile facile, leit motif di mesi e mesi. Si prospetta l’utilizzo di Nicolussi-Caviglia dal primo minuto, dopo soli 200 minuti di campo in tutta la stagione, oppure l’arretramento di Miretti davanti alla difesa o qualche altra “allegrata” dell’ultima ora. Anche la squadra di Bergamo deve fare a meno di un titolare sugli scudi da alcune settimane: come Locatelli, fermato da una squalifica, non sarà della partita Scamacca e là davanti, come si suol dire, la mancanza di un “fisicaccio” come quello del pluritatuato attaccante, si potrebbe far sentire; recupera Toloi, in dubbio fino a martedì.

Se le recenti esibizioni in campionato fanno pendere la bilancia dalla parte orobica, il campo può sempre riservare qualche sorpresa, anche se la Juventus dovrà superarsi per interrompere la serie impressionante di pareggi collezionati dalla vittoriosa partita contro la Fiorentina, del 7 aprile, praticamente un’era geologica fa.

Allegri alle ultime battute? Siamo proprio così sicuri? Di certo c’è che lasciare avendo portato a casa un trofeo, seppur minore, equivarrebbe a bissare il primo “addio” forzato quanto basta. Sarebbe la realizzazione di uno strano destino dell’attuale mister: quello di andare via da “vincente” replicante.

Gasperini si trova in un momento storico mai provato nella città del “sopra” e “sotto”. Dopo la Coppa Italia, anche l’Europa League vedrà l’Atalanta in finale, per una doppia occasione di fare la storia all’ombra della Cappella del Colleoni. Ironia della sorte: la facciata del monumento a Bergamo Alta ha forti contrasti cromatici bianchi e neri, giocati nel rincorrersi delle ombre tra pieni e vuoti, in mezzo ad un rosa predominante. Quando l’arte si prende una rivincita…

Sono attesi circa 30 mila juventini da tutto il mondo ad occupare solitamente la curva sud, terra romanista, mentre pare che non scherzino nemmeno gli atalantini, forti di circa 23 mila presenze. Della serie: a Bergamo restano solo vecchi e bambini.

Sale l’ansia, esplode la trepidazione, vinca il migliore. Viste le recenti partite, è bene rifarsi alle proverbiali parole del Paron Rocco, a proposito di un Juventus – Padova di fine anni ‘50: “Allora, Paron, vinca il migliore” disse il giornalista. “Sperèm de no…” replicò Nereo Rocco. Qualcosa ci dice che nel popolo bianconero, ci siano notevoli similitudini d’animo come quella volta a Padova, o no?

 

 

 


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