JDENTITA' BIANCONERA. PROCURA, FIGC, COVISOC: ESISTEVA PER L'INTER IL REQUISITO DELLA CONTINUITA' AZIENDALE?
Tu vuò fà
l’americano, cantava Renato Carosone nel lontano 1956.
E chissà che l'Inter
voglia fare “l’americana” passando al fondo Oaktree e chiudendo una volta per
tutte l’era Zhang, il rampollo della famiglia Suning che con la Suning Holdings
Group opera in più nei settori: immobiliare, media, intrattenimento,
investimenti, sport e servizi finanziari.
Proprietà cinese
arrivata a Milano sponda nerazzurra dopo un altro “patron” straniero, l’indonesiano
Thohir che nel 2013 aveva acquistato l’Inter per 250 milioni di euro.
Al di là dele
originai della proprietà ciò che tutti si chiedono è se nello scenario che viene
dipinto in questi ultimi giorni l'Inter avesse le carte in regola per
iscriversi al campionato, così come se nei prossimi mesi le avrà per fare
mercato.
Ma ancor prima
se la Covisoc ha vigilato a dovere o meno.
Se la risposta
fosse negativa nessuno dovrebbe stupirsi se l’attuale governo nazionale decidesse
di sostituire la Covisoc con un'agenzia indipendente che controlli i conti del
calcio.
Il mondo del
calcio e dello sport, con Gravina in testa, osteggiano questa possibilità
gridando “all'attentato” della propria autonomia.
Ma se autonomia significasse
barare, ci troveremmo al cospetto di qualcosa di ben diverso di indipendenza e
libertà. In realtà la partita è ben più ampia e in gioco essendoci sul tavolo potere
e soldi.
Con l'esposto
del 5 aprile la Fondazione Jdentità Bianconera aveva inviato alla Covisoc e
alle Procure competenti un carteggio relativo alla situazione della
controllante dell’Inter, la Grand Tower, società con sede in Lussemburgo che
garantirebbe (a detta del club nerazzurro) la sostenibilità della società grazie
alla sua liquidità.
Questa mattina la
Fondazione Jdentità Bianconera si è fatta nuovamente sentire riguardo la
situazione finanziaria dell'Inter con una nota ufficiale con cui annuncia un’ulteriore
richiesta di chiarimenti al Collegio Sindacale dell’Inter e contestualmente
alla Procura Federale e alla Covisoc.
La Fondazione
Jdentità Bianconere chiede lumi riguardo la sussistenza dei presupposti delle condizioni
minime della continuità aziendale, requisito imprescindibile per una società di
calcio in base alle normative vigenti.
La non
obbligatorietà della presentazione di bilanci pubblici e l’enunciazione di numeri
che raccontano di una situazione debitoria dell’Inter al 30 giugno 2023 (compresi
quelli tributari, società di calcio e fornitori) pari a 807,4 milioni di euro, gettano
più ombre riguardo ai requisiti di iscrizione ai campionati da parte della
squadra milanese.
Se non
esistessero problemi di liquidità perché l’attuale proprietà non riesce a restituire
al fondo Oaktree il prestito contratto quattro anni fa?
Se il gruppo Suning,
tramite Grand Tower, come indicato nei bilanci del club, possiede la liquidità necessaria
a disposizione per il club, perché non estingue il prestito con il rischio di
perdere di fatto la proprietà dell’Inter?
Domande a cui
presto si avrà risposta dal momento che domani, martedì 21 maggio, è l’ultimo
giorno utile a Zhang per rifondere il prestito ottenuto da Oaktree e poter tenersi
il controllo sull’Inter.
Altrimenti mercoledì
22 maggio rappresenterà primo giorno della nuova proprietà dei nerazzurri,
quella di Oaktree.
Eventualità che
oltre ad aprire una nuova era per l’Inter spalancherà un contenzioso fra il
fondo e Suning visto che Oaktree aveva di fatto garantito il prestito a Grand
Tower, controllata con cui gli Zhang detengono il 69% delle quote dell’Inter. Circostanza
da dipanarsi nelle aule di tribunale
Ma al di là di
queste beghe giudiziarie che lasciamo volentieri ai principi del foro, a pochi
giorni dalla fine del campionato la domanda che si dovrebbe porre ogni persona
di buon senso è la seguente: i neocampioni d’Italia avevano i titoli necessari
per iscriversi ai campionato 2023/2024?
Sono attese risposte
dagli enti preposti.
Arriveranno?
Me lo auguro, ma
senza sperarci troppo.



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