SANDRO SABATINI: «I PREGI DI ALLEGRI SUPERANO I SUOI DIFETTI. THIAGO MOTTA È UN OTTIMO ALLENATORE»

 


Di Stefano Dentice

Giornalista di grande esperienza, volto noto di Mediaset in svariati programmi sportivi, Sandro Sabatini affronta i temi caldi di casa Juventus.

Il bilancio attuale della Juventus di questa stagione dice che i bianconeri sono terzi in classifica, quindi in piena corsa per la qualificazione in Champions e in finale di Coppa Italia. Nonostante ciò, molti tifosi juventini e opinionisti, quotidianamente, subissano di critiche feroci Massimiliano Allegri. Dal tuo punto di vista, ad oggi, l’allenatore labronico ha mostrato più pregi o più difetti?

«I pregi superano i difetti. E non mi riferisco ai primi cinque anni, su quelli sarebbe fin troppo scontato rispondere. Penso anche a questi tre anni in cui, malgrado Allegri abbia avuto squadra e società più problematiche, diciamo così, è riuscito a mantenere una costanza di risultati che sono oggettivi, concreti e che superano tutte le chiacchiere sul gioco. Poi, è chiaro, e vale per tutti gli allenatori: il gioco può sempre migliorare. Anzi, sono convinto che sia proprio lo stesso Allegri il primo a rammaricarsi per qualche prestazione non all'altezza delle aspettative».

L’ampio utilizzo e la conseguente valorizzazione dei giovani era un obiettivo importante prefissato dalla dirigenza bianconera fin dall’inizio dell’annata. In questi otto mesi di stagione, quali sono i giovani che ti hanno convinto e quelli che ti hanno deluso?

«I giovani hanno bisogno di tanta pazienza e poche pressioni. In questo senso, credo che il percorso degli ultimi tre anni sia stato di assoluto buonsenso. Il migliore è nettamente Yıldız, in prospettiva un campione futuribile. Gli altri sono bravi, faranno carriera e giocheranno sicuramente a buon livello. Miretti è molto sottovalutato dalla critica, Fagioli sarà un titolare l'anno prossimo. Gli altri, da Iling-Junior a Huijsen, passando per Barbieri e Nonge, non credo che saranno tutti da Juventus di altissimo profilo, ma dipenderà anche dalla stessa Juve, non dai ragazzi. In generale, comunque, sono stati tutti seguiti con accuratezza nella loro crescita».

Focalizzando l’attenzione sull’aspetto più prettamente tattico, Allegri ha quasi sempre schierato la sua Juve con il 3-5-2, almeno in partenza. Tanti sostenitori juventini e addetti ai lavori continuano a invocare lo schieramento del tridente, fin dal primo minuto, formato da Chiesa, Vlahović e Yıldız. Tu ritieni che sia giusto impiegare questo trio oppure pensi che questa squadra, quantomeno per novanta minuti, non sia in grado di sopportare e supportare le tre punte?

«Sia Chiesa che Yıldız si trovano meglio a sinistra o da seconda punta. Il tridente è difficoltoso per questo e anche perchè ci sarebbe bisogno di un centravanti che vada meno a strappi di Vlahović nel gioco di raccordo a centrocampo. Se l'anno prossimo tornerà in rosa Soulé, credo che proprio il tridente potrebbe diventare l'opzione prevalente, con lo schieramento 4-3-3. E con qualsiasi allenatore sulla panchina della Juventus».

Soffermandosi sulla dirigenza, l’unico vero uomo di calcio e di «campo» presente e operativo è Cristiano Giuntoli. Credi che per la prossima stagione sia necessario affiancare all’ex direttore sportivo del Napoli un’altra figura con competenze tecniche e sportive specifiche come, ad esempio, Giorgio Chiellini?

«Chiellini sarebbe perfetto, ma non come vice Giuntoli. Non scherziamo. Giorgio Chiellini è già un possibile vicepresidente, con competenze più ampie rispetto a un direttore sportivo».

A proposito di Giuntoli, come valuti il suo lavoro al primo anno di Juve?

«Sufficiente. In estate ha trovato l'operazione Weah già impostata. A gennaio ha puntato su Tiago Djaló e Alcaraz che non hanno cambiato il valore della rosa. Giuntoli merita almeno un altro mercato per esprimere un giudizio».

Thiago Motta, che alla guida del Bologna sta facendo cose mirabili, è il primo candidato per la più che probabile sostituzione di Massimiliano Allegri in vista della prossima annata. Pensi che il tecnico dei felsinei sia già pronto per sedere su una panchina così prestigiosa o ritieni che non abbia ancora maturato la giusta esperienza per allenare la Juventus?

«Sì, certo. Thiago Motta è un ottimo allenatore, già con un'eccellente esperienza sia da giocatore che da tecnico. Ma anche Allegri è un ottimo allenatore. La fortuna di chi siede in panchina dipende dalla qualità e dalla quantità dei giocatori a disposizione in rosa. In altre parole: la Juventus di quest'anno vale quello che sta facendo, a prescindere dal tecnico. Senza per questo voler convincere nessuno. Io la penso così».

 

 

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