CEDERE O TENERE I GIOVANI? QUESTO E' IL DILEMMA
Cedere o tenere
i giovani? Questo è il dilemma. È questo più di ogni altro il dibattito che sta
tenendo banco tra il popolo bianconero. I due casi più dibattuti sono quelli
che riguardano Soulè e Huijsen, due tra i pochi calciatori dell’attuale rosa
della vecchia Signora ad avere mercato. In primis l’argentino che con la buona
stagione trascorsa in prestito al Frosinone, ha evidenziato di possedere ottime
potenzialità. È crudele l’essere costretti a sacrificare non solo giovani giocatori
ma potenziali grandi calciatori. Un po’ come quando ci si trova a dover a
vendere i gioielli di famiglia per poter tirare avanti. Ma contestualmente è
inaccettabile la narrazione secondo la
quale si pensa di poter giocare per vincere in Italia, in Europa e nel Mondo solo
ed esclusivamente con i giovani. In nessun
sport di squadra esiste un solo team che abbia conquistato grandi trofei
schierando solo giovani promesse. Le squadre forti, quelle che mirano a vincere
(così come deve essere l’ambizione di un club come la Juventus) devono essere costruite su un mix di giocatori
pronti, fatti e finiti, messi insieme a giovani dotati di ambizioni, energia e
talento. Esattamente come è la Juventus che è nella testa di Cristiano Giuntoli.
Non solo. In un momento di grande rivoluzione come quello a cui stiamo
assistendo alla Juventus, esiste un estremo bisogno di calciatori che portino
esperienza, leadership, abitudine a vincere e mentalità vincente. Ecco perché
la ricerca di giocatori quali Koopmeiners, Todibo, magari Sancho, i principali
obiettivi del duo Giuntoli – Motta. Calciatori per i quali servono soldi, tanti
soldi. Con il tuttocampista olandese la Juve metterebbe la ciliegina su un
centrocampo che aspetta solo questo colpo per essere considerato un reparto top.
Ingaggiando il difensore centrale francese si troverebbe un perfetto compagno
di reparto di Gleison Bremer; con i due che, nel cuore della difesa bianconera,
potrebbero costituire una diga alquanto difficile da superare. Infine, un
esterno d’attacco alla Sancho, garantirebbe a Thiago Motta quell’estro,
quell’imprevedibilità e quell’inventiva negli ultimi venti metri di campo che
tanto ha difettato a Madama nel corso delle ultime stagioni. Ecco perché i 30 -
35 milioni che potrebbero giungere a Torino dalla cessione di Soulè o magari da
quella di Huijsen diventano necessari. In una situazione di bilancio in attivo,
così come si presentava essere la Juventus fino alla metà del decennio scorso, nessuno
a Torino si sarebbe immaginato di mettere in vendita giovani talenti come
quelli di cui stiamo parlando. Ma sappiano come le casse della Juventus siano
ancora in grande sofferenza. Ogni obiettivo complesso per essere raggiunto si
accompagna inevitabilmente a qualche sacrificio, più o meno doloroso. Il fine
ultimo di ogni scelta, di ogni logica deve essere sempre e solo uno: il bene
della Juventus. Ecco perché in questa ottica ritengo un sacrificio senza subbio
doloroso ma necessario il dover pensare alla cessione di qualcuno dei nostri
gioiellini. Tutto ciò in linea teorica perché poi spetterà sempre al tempo e
soprattutto al campo essere l’ultimo e inconfutabile giudice supremo.



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