LA LETTERA DI CEFERIN
"Se dovesse
essere adottato e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in
una nuova con sostanzialmente gli elementi trattati, non ci sarebbe altra
scelta che sottoporre la questione agli organi competenti per l'esame di
misure, inclusa un'eventuale sospensione della FIGC. Che tra l'altro renderebbe
incompatibile l'Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del
Campionato Europeo UEFA 2032". Questa lettera congiunta di FIFA e l’UEFA
ha rivelato (qualora ancora ve ne fosse bisogno) il terrore di perdere i
privilegi di cui godono ancora le due organizzazioni che gestiscono il calcio
europeo e mondiale. Il sentir venire meno di quel potere non solo assoluto ma
pure indiscutibile di detenere il diritto di vita e di morte sia su squadre di
club che riguardo le rappresentative nazionali. Facoltà di decidere che in
assenza di un minimo di lungimiranza è sfociata nella saturazione dei calendari
con tornei assurdi mettendo quindi a repentaglio la salute degli atleti. Ma
d’altra parte se nel governo del calcio esistesse quantomeno una parvenza di
democrazia l’avvocato sloveno che regna a Nyon (alla pari del suo alter ego Infantino
in ambito Fifa), preso atto della sentenza della Corte di Giustizia Europea
dello scorso dicembre che ha sancito l’abuso di posizione dominante da parte di
UEFA e FIFA, avrebbe dovuto presentare le dimissioni quanto meno come puro atto
di dignità. Ovviamente ciò non è avvenuto. Ma d’altra
parte la dove tiranneggia il denaro, non bisogna sorprendersi di nulla,
specialmente se chi tira i fili di questo teatro delle marionette per citare
Michel Platini sono “Usurpatori di
poltrone che pensano solo a incassare più soldi”. Il continuo ricorso all’arma
del ricatto, come si evince da questa lettera, rappresenta di norma l’inizio
delle fine dei regimi dittatoriali quando gli stessi iniziano a sgretolarsi. E
così come quando arrivano gli tsunami ogni cosa viene travolta, quando ciò
accadrà per il calcio inizierà una nuova storia.



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