GIUNTOLI – MOTTA: LO TSUNAMI CHE HA INVESTITO LA TORINO BIANCONERA

 



Di Filippo Vagli 

Boniperti con Trapattoni, Moggi con Lippi, Marotta con Conte. La storia della Juventus è pervasa da grandi dirigenti che in concerto con altrettanto eccelsi allenatori hanno aperto cicli di prodigiose vittorie. La storia di oggi ci propone la coppia Giuntoli – Motta a cui viene demandato l’onore e l’onere di continuare a scrivere il leggendario libro bianconero. Il primo si sta rivelando una certezza a livello di organizzazione, pianificazione e progettazione. Tutto ciò che serviva a Madama per interrompere quella pericolosissima china che nell’ultimo lustro la stava conducendo troppo distante dalla leggendaria storia della Juventus. Nel suo primo mercato estivo l’ex DS di Carpi e Napoli sta facendo capire a tutti che la Juventus è tornata ad avere una progettualità. A Torino arriverà solo chi disporrà di alte motivazioni così come chi avrà voglia di rappresentare adeguatamente la storia del club. Se soltanto uno di questi elementi non sarà presente, pazienza, si cercherà qualcun altro. Così come non esisterà più un Sassuolo di turno che accamperà pretese inusitate per il cartellino del giocatore dal momento che in quel caso il portafoglio bianconero non verrà aperto. È finito il tempo in cui il club bianconero veniva deriso, schernito e considerato come una giovenca da mungere per foraggiare il sistema calcio italiano. La Juve sta tornando ad essere forte, strutturata, coordinata e ricca di competenze come dalla migliore tradizione della sua storia ultracentenaria. Chiarissimi anche i messaggi che il club sta rivolgendo ai vari procuratori: chi pretende più soldi per continuare a giocare alla Juve verrà gentilmente invitato a cercarsi un altro club. Non molto diverso il ragionamento riguardo le cessioni: alla Juve rimarrà  solo chi vorrà vestire la maglia bianconera. La Juventus non va mendicata ostentando indifferenza. La Juve la devi volere, amare; in caso contrario, si viri verso altri lidi. Coesione, connessione, interdipendenza, energia, autorevolezza, rispettabilità, programmazione sono i principali elementi di novità che Giuntoli ha portato alla Juventus. Insieme ad un'altra piacevole novità: Thiago Motta. L’allenatore voluto a tutti costi da Giuntoli a cui pare essere bastata poco più di una settimana per trasformarsi nel fattore nodale del mondo della nuova Juventus. “Allenare a Bologna o alla Juventus è diverso” è stato il refrain di quest’estate. Bene: chi pensava che Motta potesse patire oltremodo il passaggio dalle due Torri (Garisenda e Asinelli) alla Mole Antonelliana aveva evidentemente omesso di considerare personalità, leadership, educazione e stile dell’uomo. I suoi principali punti di forza uniti alla chiarezza di idee, come quella di squadra allargata a tutti. Idea evidenziatasi con la volontà di conoscere uno per uno gli oltre centro dipendenti della Juventus al fine di poter interagire con loro nel modo migliore, chiamandoli per nome facendoli per farli sentire particolarmente rilevanti. Così come è importante nel pensiero dell’ex tecnico felsineo (per non dire maniacale) la cura per i dettagli, ciò che più di ogni altro aspetto fa la differenza nello sport di altissimo livello. Lo si è visto dall’importante data al taglio dell'erba dei campi di allenamento, che Thiago ha controllato personalmente ma anche dalla filosofia che sta passando ai suoi calciatori, spiegando loro che le aree di crescita passano attraverso l’impegno, l’allenarsi ogni giorno alla massima intensità, il rispetto delle regole così come nel saper mettere le qualità individuali al servizio dei compagni. Il noi anteposto all’io. È ancora presto per dire se la sua Juve andrà in campo con il 4-1-4-1, piuttosto che con il 4-2-3-1, col 4-3-3, col 4-3-2-1, o con altri moduli ancora. Quel che è certo è che in accordo con Giuntoli, Motta è partito dal farsi rifarsi il trucco a centrocampo, convinto che sia proprio in quel settore del campo che nascono sia i grandi attacchi che le difese granitiche; ergo le grandi squadre. Ed ecco l’arrivo in bianconero di Douglas Luiz, di Khephrem Thuram, si spera quello di Koopmeiners. Nomi e situazioni che a Tortino stanno facendo tornare quell’energia, quei sorrisi, quell’eccitazione e quell’euforia che fa percepire come la Juve sia entrata nell’effetto di uno vero e proprio tsunami chiamato “Giuntoli – Motta”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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