JUVENTUS, A CENTROCAMPO SI CAMBIA TUTTO PER TORNARE A SOGNARE IN GRANDE

 


Di Filippo Vagli

Douglas Luiz, ventisei anni, nazionale brasiliano, faro dell’Aston Villa quarto nell’ultima Premier League e Khephrem Thuram ventitreenne con già quattro campionati di serie A francese alle spalle, rappresentano i primi colpi (insieme al portiere Di Gregorio) piazzati da Cristiano Giuntoli per sistemare il centrocampo della Juventus. Il primo dei due porterà qualità tecnica, rapidità di piedi e di pensiero, buone capacità realizzative e leadership; il secondo, corsa, dinamismo, fisicità e strappi in campo aperto. Settore nevralgico per ogni squadra, il reparto mediano rappresenta il settore del terreno verde nel quale la Juventus aveva un indispensabile bisogno di rinforzi. Nella scorsa stagione a causa delle note vicende extra calcistiche il centrocampo bianconero era stato privato di Paul Pogba e Nicolò Fagioli, gli elementi di maggior qualità tecnica della rosa costringendo Massimiliano Allegri a mettere in campo un centrocampo basato sulla fisicità e sulla corsa del trio McKennie Locatelli e Rabiot pagando alla lunga la mancanza di alternative di livello ma ancor prima di qualità, inventiva e incisività negli ultimi venti metri. Ecco perché Giuntoli ha deciso di partire proprio da lì, dal centrocampo, acquistando Douglas Luiz e Khephrem Thuram in attesa di provare a sferrare il colpo del fuoriclasse, quello che completerebbe la rivoluzione del centrocampo bianconero. L'operazione più complicata di tutte, quella che potrebbe portare a Torino Teun Koopmeiners. Olandese  tuttocampista quest’ultimo, abile tecnicamente, nell’impostazione del gioco, nell’interdizione, nella rifinitura così come in fase realizzativa (dieci e dodici i suoi gol nelle ultime due stagioni). Mancino naturale ma con un buon uso anche del piede destro, “calciante”, letale sui calci piazzati, con una duttilità tattica che gli consente di ricoprire più ruoli del centrocampo: dal regista davanti alla difesa alla mezzala al trequartista. Il giocatore che la Juventus ha individuato da mesi come quello a cui demandare l’innalzamento della propria incisività offensiva e perfetto per muoversi alle spalle di Vlahovic nell’andare a ricoprire l’”uno” dietro al centravanti nel 4-2-3-1 che è nei pensieri di Thiago Motta. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, metafora che in questo caso è rappresentata dalla richiesta di sessanta milioni degli orobici così come dalla concorrenza della Premier League. Operazione che si prospetta pertanto come la più complicata tra quelle del programma di Cristiano Giuntoli il cui travolgente mercato ha già mandando un segnale inequivocabile alle principali competitor della Juventus: la Vecchia Signora è tornata. Idee chiare per Giuntoli e per la Juve che vogliono tornare a battagliare fino alla fine per vincere, obiettivo per il quale anche il fattore tempo sarà importante. Così è infatti quando ci si trova a che fare con una vera e propria rivoluzione come quella di quest’estate bianconera che, partendo dall’allenatore, investirà l’intero staff tecnico e circa la metà della rosa della passata stagione. Ecco perché sarebbe importante consegnare già dalle prime settime di allenamento (impegni con le ispettive nazionali permettendo) più “titolari” possibili a Thiago Motta per consentire loro di metabolizzare la filosofia di gioco del tecnico italo brasiliano. Consapevole che con i sé non si va lontano, non posso esimermi da rilevare che nel caso Rabiot dovesse sceglierà di continuare a correre e calciare alla Continassa, con Douglas Luiz, Thuram, Koopmeiners Fagioli e Locatelli la Juventus avrebbe un centrocampo di quelli che possono far sognare. Mercato che non sarà limitato alla zona mediana del campo con Giuntoli che prevede altri inserimenti sia in attacco (soprattutto sugli esterni) e in difesa (un difensore centrale e un terzino destro). È evidente che per poter arrivare a tutto questo bendidio, oltre alla cessione di  Moise Kean ne arriveranno altre, magari anche non indolori, così come potrebbero essere quelle riguardanti Soulè, Huijsen e Chiesa, ma indispensabili per andare alla ricerca delle risorse economiche necessarie per posizionare gli ultimi mattoncini di una casa che sta nascendo bella più che mai.

 

 

 

 

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