NESSUN’ASTA PER MADAMA. LA JUVE E‘ TORNATA A FARE LA JUVE
Gli ultimi
giorni del mese scorso sono stati quelli nei quali la proprietà bianconera
tramite il suo principale rappresentante, John Elkann, avrebbe dispensato
a Cristiano Giuntoli l’impulso di provare sin da subito a vincere lo
scudetto. Pane per i denti dell’ex dirigente di Carpi e Napoli che nel
suo primo anno alla Continassa non solo ha avuto un inizio al rallentatore
per via dei conti da sistemare, ma intelligentemente è entrato con
circospezione in un ecosistema complesso come quello della Juventus. Ma dopo un
anno di studio – apprendistato ha iniziato a far vedere a tutti di che lana
va vestito. Gli obiettivi minimi rimarranno piazzamento Champions e
superamento del primo girone di Champions League, ma ci saranno cambiamenti
riguardo la rosa dei giocatori molto più consistenti di ciò che solo qualche
mese di paventava, al fine di essere competitivi fin da subito. Imput di
Elkann che Giuntoli sta trasformando in piacevole realtà pur rimanendo ancorato
al diktat della sostenibilità. Il riferimento è alle sue prime tre
zampate assestate da vero fuoriclasse del mercato: Douglas Luiz, Khephren
Thuram e Michele Di Gregorio. E siamo solo all’inizio dal momento che la
campagna acquisti chiuderà il 31 agosto, con la netta impressione che alla fine
della sessione estiva la Juve uscirà sportivamente alquanto rafforzata pur
dovendo fare gli inevitabili conti con alcune uscite dolorose. Il piano
è chiaro: per uno che arriva, un altro di pari valore dovrà uscire. Ergo, dopo
i colpi Di Gregorio, Douglas Luiz e Khéphren Thuram i prossimi acquisti
dovranno essere sovvenzionati con altrettante uscite finalizzate alla creazione
di una squadra finalmente costruita con un’identità ben precisa, nella
quale a nessuno potrà essere garantito il posto fisso. Ma d’altra parte
se la Juve vorrà tornare a recitare il ruolo che più le compete il mantra dovrà
essere il seguente: “tutti sono importanti, ma nessuno indispensabile”. Ecco
perché anche giocatori come Szczesny, Chiesa, De Sciglio, Rugani, Milik, Kostic,
che fino a qualche settimana fa sembravano essere intoccabili sono finiti sul
mercato. Senza parlare poi di altri quali Arthur, McKennie, esuberi per
i quali si aspetta solo arrivi l’offerta congrua. Caso diverso per Soulè,
fantasista di rientro dal prestito a Frosinone che Motta vorrebbe testare
in ritiro. Argentino per il quale Giuntoli non si siederò nemmeno riguardo ad
offerte inferiore ai quaranta milioni di euro. Da valutare la posizione dell’altro
gioiellino, il giovane Huijsen, che piace a Psg, Borussia Dortmund
e a più club di Premier League, il quale potrebbe essere inserito
nell'affare Koopmeiners con l'Atalanta. Sembrano altresì essere finalmente
giunti al capolinea i tempi in cui i bianconeri si facevano strozzare da club
quali Fiorentina e Sassuolo, solo per citarne alcuni, riguardo sia gli
acquisti che le cessioni. Le uscite di Iling Junior, Barrenechea, ma
soprattutto quelle di Kaio Jorge e Moise Kean testimoniano come Giuntoli
stia vendendo bene e non stia abboccando ad assurde aste quale
pare essere quella apertasi per Riccardo Calafiori. Nazionale italiano che dopo aver raggiunto un accordo con la Juventus
sembrerebbe intenzionato ad ascoltare le sirene dell’Arsenal, club con
possibilità di spesa superiore alla Vecchia Signora che da par suo non pare avere
alcuna intenzione di arrivare ad offrire cifre fuori mercato per un giocatore
sì bravo, ma con un solo campionato di serie A sulle spalle. Situazione che vedrà
Giuntoli costretto ad attuare il piano B, quello che dovrebbe prevedere
l’approdo a Torino di Jakub Kiwior, difensore polacco che Cristiano
Giuntoli avrebbe voluto al Napoli prima nell’estate 2022 e poi nel gennaio 2023
pima che l’Arsenal mettesse sul piatto 25 milioni e si portò a Londra il
giocatore. Difensore centrale mancino dalla grande tecnica e dall’altrettanto importante
a visione di gioco che Thiago Motta ai tempi dello Spezia impiegava
spesso da centrocampista davanti alla difesa. Caratteristiche pertanto simili a
quelle di Calafiori vale a dire di un difensore capace all’occorrenza di
trasformarsi in centrocampista proprio come faceva il promesso sposo dei Gunners
nel Bologna nella passata stagione. L’approdo di Calafiori all’Arsenal potrebbe
schiudere le porte all’arrivo del polacco a Torino per un cifra molto più abbordabile
che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni. Juventus che nel solco della traccia
lasciata dai grandi dirigenti bianconeri, vedi Giampiero Boniperti e Luciano
Moggi è tornata a fare la voce grossa anche fuori dal campo, così
come evidenziatosi con la notizia arrivata nel tardo pomeriggio di ieri quando Le
Monde ha annunciato che Khéphren Thuram non partirà per le Olimpiadi con
la Francia per evitare di mettersi a disposizione di mister Motta soltanto a
ridosso dell’inizio del campionato. Insomma, dopo anni tumultuosi dentro e
fuori dal campo pare che la Juventus sia tornata a fare la Juventus, con i suoi
cento anni di una storia d'amore non solo unica al mondo, ma una di quelle
che non possono finire.



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