NESSUN’ASTA PER MADAMA. LA JUVE E‘ TORNATA A FARE LA JUVE

 


Di Filippo Vagli 

Gli ultimi giorni del mese scorso sono stati quelli nei quali la proprietà bianconera tramite il suo principale rappresentante, John Elkann, avrebbe dispensato a Cristiano Giuntoli l’impulso di provare sin da subito a vincere lo scudetto. Pane per i denti dell’ex dirigente di Carpi e Napoli che nel suo primo anno alla Continassa non solo ha avuto un inizio al rallentatore per via dei conti da sistemare, ma intelligentemente è entrato con circospezione in un ecosistema complesso come quello della Juventus. Ma dopo un anno di studio – apprendistato ha iniziato a far vedere a tutti di che lana va vestito. Gli obiettivi minimi rimarranno piazzamento Champions e superamento del primo girone di Champions League, ma ci saranno cambiamenti riguardo la rosa dei giocatori molto più consistenti di ciò che solo qualche mese di paventava, al fine di essere competitivi fin da subito. Imput di Elkann che Giuntoli sta trasformando in piacevole realtà pur rimanendo ancorato al diktat della sostenibilità. Il riferimento è alle sue prime tre zampate assestate da vero fuoriclasse del mercato: Douglas Luiz, Khephren Thuram e Michele Di Gregorio. E siamo solo all’inizio dal momento che la campagna acquisti chiuderà il 31 agosto, con la netta impressione che alla fine della sessione estiva la Juve uscirà sportivamente alquanto rafforzata pur dovendo fare gli inevitabili conti con alcune uscite dolorose. Il piano è chiaro: per uno che arriva, un altro di pari valore dovrà uscire. Ergo, dopo i colpi Di Gregorio, Douglas Luiz e Khéphren Thuram i prossimi acquisti dovranno essere sovvenzionati con altrettante uscite finalizzate alla creazione di una squadra finalmente costruita con un’identità ben precisa, nella quale a nessuno potrà essere garantito il posto fisso. Ma d’altra parte se la Juve vorrà tornare a recitare il ruolo che più le compete il mantra dovrà essere il seguente: “tutti sono importanti, ma nessuno indispensabile”. Ecco perché anche giocatori come Szczesny, Chiesa, De Sciglio, Rugani, Milik, Kostic, che fino a qualche settimana fa sembravano essere intoccabili sono finiti sul mercato. Senza parlare poi di altri quali Arthur, McKennie, esuberi per i quali si aspetta solo arrivi l’offerta congrua. Caso diverso per Soulè, fantasista di rientro dal prestito a Frosinone che Motta vorrebbe testare in ritiro. Argentino per il quale Giuntoli non si siederò nemmeno riguardo ad offerte inferiore ai quaranta milioni di euro. Da valutare la posizione dell’altro gioiellino, il giovane Huijsen, che piace a Psg, Borussia Dortmund e a più club di Premier League, il quale potrebbe essere inserito nell'affare Koopmeiners con l'Atalanta. Sembrano altresì essere finalmente giunti al capolinea i tempi in cui i bianconeri si facevano strozzare da club quali Fiorentina e Sassuolo, solo per citarne alcuni, riguardo sia gli acquisti che le cessioni. Le uscite di Iling Junior, Barrenechea, ma soprattutto quelle di Kaio Jorge e Moise Kean testimoniano come Giuntoli stia vendendo bene e non stia abboccando ad assurde aste quale pare essere quella apertasi per Riccardo Calafiori. Nazionale italiano  che dopo aver raggiunto un accordo con la Juventus sembrerebbe intenzionato ad ascoltare le sirene dell’Arsenal, club con possibilità di spesa superiore alla Vecchia Signora che da par suo non pare avere alcuna intenzione di arrivare ad offrire cifre fuori mercato per un giocatore sì bravo, ma con un solo campionato di serie A sulle spalle. Situazione che vedrà Giuntoli costretto ad attuare il piano B, quello che dovrebbe prevedere l’approdo a Torino di Jakub Kiwior, difensore polacco che Cristiano Giuntoli avrebbe voluto al Napoli prima nell’estate 2022 e poi nel gennaio 2023 pima che l’Arsenal mettesse sul piatto 25 milioni e si portò a Londra il giocatore. Difensore centrale mancino dalla grande tecnica e dall’altrettanto importante a visione di gioco che Thiago Motta ai tempi dello Spezia impiegava spesso da centrocampista davanti alla difesa. Caratteristiche pertanto simili a quelle di Calafiori vale a dire di un difensore capace all’occorrenza di trasformarsi in centrocampista proprio come faceva il promesso sposo dei Gunners nel Bologna nella passata stagione. L’approdo di Calafiori all’Arsenal potrebbe schiudere le porte all’arrivo del polacco a Torino per un cifra molto più abbordabile che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni. Juventus che nel solco della traccia lasciata dai grandi dirigenti bianconeri, vedi Giampiero Boniperti e Luciano Moggi è tornata a fare la voce grossa anche fuori dal campo, così come evidenziatosi con la notizia arrivata nel tardo pomeriggio di ieri quando Le Monde ha annunciato che Khéphren Thuram non partirà per le Olimpiadi con la Francia per evitare di mettersi a disposizione di mister Motta soltanto a ridosso dell’inizio del campionato. Insomma, dopo anni tumultuosi dentro e fuori dal campo pare che la Juventus sia tornata a fare la Juventus, con i suoi cento anni di una storia d'amore non solo unica al mondo, ma una di quelle che non possono finire.

 

 

 

 

 

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