JOHN ELKANN: "QUESTO E' L'ANNO ZERO PER LA JUVENTUS. VI SPIEGO PERCHE'"
Jhon Elkann, a
Parigi per assistere alle Olimpiadi, ha rilasciato un'intervista in cui ha
parlato della Juventus e del neoallenatore Thiago Motta.
LA PARTITELLA
TRA JUVENTUS-JUVE NEXT GEN - ''È una festa della famiglia bianconera, una
tradizione iniziata lo scorso anno per i 100 anni del legame Agnelli-Juventus,
la storia più longeva di qualsiasi sport al mondo. Sarà un bel modo per far
partire la stagione, nonché la prima di Thiago Motta e dei nuovi giocatori allo
Stadium. Ci saranno 40 mila persone e una grande atmosfera. Vogliamo creare un
clima di condivisione, che a mio parere è alla base dello sport''.
ANNO ZERO DELLA
JUVENTUS - ''Per voi che significa? Che si potrebbe non vincere? Vi dico come
la vedo io. Ieri allo stadio del tennis ho mostrato ai miei figli una
bellissima frase di Roland Garros che dice che la vittoria appartiene a chi ha
tenacia e la tenacia in fondo è non perdere la voglia di metterti in gioco
quando affronti delle difficoltà. Nella vita non possono non esserci momenti
duri, l’importante è prenderli positivamente e sfruttarli per fare un reset. E
ripartire. Dunque, l’anno zero è l’attimo in cui schiacci quel bottone e ti
lasci alle spalle il passato guardando solo al domani. Questo vale in tanti
ambiti della nostra vita e particolarmente nello sport. Le squadre e gli atleti
forti sono quelli che hanno questa abilità, ragionare in negativo porta a
creare alibi e rischi di arrivare a pensare che tutti siano contro di te. Se
non vai bene è normale che i tifosi non siano contenti''.
THIAGO MOTTA -
''Alla fine la cosa importante è approcciare con Thiago Motta una nuova
generazione. Noi oggi a abbiamo una squadra giovane, lui è un allenatore
giovane che è stato anche giocatore e può aiutarci a costruire. Questo serve in
questo momento, perché il collettivo che ha la Juventus è straordinario e con
un grande potenziale''.
SERIE A - ''Il campionato italiano è diventato un posto di formazione per giovani alle prime armi, quelli bravi andranno in Premier League. E poi magari a fine carriera in Arabia Saudita. Dite che è un peccato? È la realtà, il vero peccato è non guardare la realtà''.



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