PIACERE DI FARE LA TUA CONOSCENZA, MISTER THIAGO MOTTA JUVENTUS - COMO 3 a 0
Di Marco Edoardo Sanfelici
DI GREGORIO 6 Mi dispiace non dargli un voto, anche se i compagni della difesa lo schermano a tal punto che ha il tempo di leggere le ultime notizie della sera, sorseggiando il 3 a 0 “on the rocks”
CAMBIASO 7 Cambiaso di qui, Cambiaso di lì, Cambiaso di su, Cambiaso di giù. Figaro del “Barbiere” pare un dilettante... Mediano, laterale, trequartista….e goleador. Nulla da aggiungere, vostro onore.
GATTI 6 Diligente e tranquillo a coprire dietro. Tanto ci pensano gli altri a giocare. A volte si apprezza di più il Gattone quando resta sornione che in talune voglie di strafare. Non c’ha i piedi di Socrates…
BREMER 6,5 Gli tocca un ex giocatore, in campo per velleità indefinite, di nome Belotti, fu Gallo. Se ne sbarazza con la semplicità di chi ha altro a cui pensare. Tiene bene la posizione e regge l’urto finale (si fa per dire) dei lariani.
CABAL 7 Acquistato per avere una valida seconda linea, ma di questo passo in seconda linea ci sta mandando altri più blasonati (leggasi Danilo). Copre la sua fascia con il piglio della massaia bergamasca che canta: “E che comandi me, che”. Sostiene l’azione aiutando Mbangula fino al fischio finale. Chapeau.
THURAM 7,5 Cosa serve in mezzo al campo, in una squadra organizzata? Il metronomo. Fino all’anno scorso lo faceva Locatelli ed era sempre dall’orologiaio, perché non ci azzeccava. Ora finalmente abbiamo un metronomo di cui si potrebbe servire Beethoven. Questione di musica che lievita e di manovra che monta da matti. E papà se la ride in tribuna sotto un cappellaccio da “bravo” (FAGIOLI 6 Per il poco tempo giocato. Sufficiente però per poter apprezzare alcune giocate notevoli, specie nel possesso palla e nella difesa di essa)
WEAH 6,5 Dà l’impressione di aver capito il calcio italiano. Poca palla tra i piedi, lavoro costante allo smarcamento, scarico immediato del pallone. Se no, sei finito. A destra il Como non esiste, un motivo c’è ed è lui. Si infortuna ma stringe i denti e a piccoli passi transita in area avversaria proprio per premiare le giocate di Yildiz e Vlahovic e siglare il raddoppio. Poi, toglie il disturbo (a Fabregas) (SAVONA 6 Ha un tempo intero a disposizione e non lo spreca. Non ci vuole molto per buttare via le occasioni, quanti lo hanno fatto, ma Nicolò no. Si inserisce nel gioco di controllo della gara, con buon costrutto e non esce più)
LOCATELLI 7,5 Signore e signori, standing ovation, please! Fa a gara con Cambiaso a chi copre la fetta più ampia del campo e in aggiunta, cattura quantità industriali di palle sporche, pulendole e riconsegnandole ai compagni con un tocco di brillantante. Mi sa che lo battezzerò OMINO BIANCO (NERO) per il candore dei palloni giocati. Oppure CANDY per il lavoro di centrifuga in ogni dove. Accolgo suggerimenti. (DOUGLAS LUIZ 6 Troppo poco tempo, ma impreziosito da giocate di livello top. A momenti un rimpallo gli spalanca la porta alla rete, ma la palla, come dicono quelli bravi, fa la barba al palo. E poi c’è chi ha il coraggio di affermare che i singoli non servono per lo spettacolo…)
YILDIZ 7 Entra in entrambe le realizzazioni in maniera decisiva. Fa ammattire i dirimpettai che lo rincorrono, non tanto per fermarlo, ma per studiare come si sviluppano i dribbling che il “turchino” confeziona loro davanti agli occhi. Ah, se avesse un pizzico di guizzo più veloce, non ce ne sarebbe per nessuno.
MBANGULA 7 I miei vecchi mi hanno insegnato che con i giovani si deve essere stretti e non esagerare, mai. Quindi il voto non va oltre, ma sono tanto tentato… Esordire in serie A, nella Juventus, a 20 anni, segnando il goal del vantaggio è roba da Mille e una Notte. Rete bella e voluta e di grande importanza. Personalità e determinazione, questo si vuole dai giovani e Samuel dimostra di averne da vendere. Ora inizia l’avventura.
VLAHOVIC 6,5 Mezzo voto in meno perché, volente o nolente, è rimasto a secco. C’è però “secco e secco”. Stasera Dusan ha fatto un partitone e solo quel dannato aggeggio demoniaco che è il V.A.R. può azionarsi per cancellare un goal nato e cresciuto da un’azione da sigla televisiva. Ingiustizia è fatta, per un braccio di Cambiaso ad inizio azione 40 secondi prima della rete. Anche i pali ci si mettono ed allora sarà per la volta prossima. Ma abbiamo recuperato il centravanti ed è una consolazione che inquieta la concorrenza.
THIAGO MOTTA 7,5 Piacere di fare la tua conoscenza, mister. Alla vigilia avvertivo puzza di bruciato, intravedevo nuvole all’orizzonte, avevo bauli pieni di dubbi. Ti ho dato del temerario ed in effetti lo sei, fino all’inverosimile e prendo appunti per non trovarmi impreparato già lunedì prossimo al cospetto di quel Verona che ha rifilato 3 pappine a Conte e combriccola. Torniamo seri: si inizia con un 4 – 1 – 4 – 1 con Thuram davanti alla linea di difesa e Yildiz in mezzo a supporto di Dusan. Ripresa col 4 – 2 – 3 – 1 per l’uscita di Weah e per pressare alto in modo più continuativo, onde evitare il rientro in partita dei comaschi. Ma quanti interscambi, sembra lo S.D.I. delle fatture elettroniche. Locatelli si abbassa sulla linea dell’unico Thuram e scherma meglio la difesa se la squadra ripiega. Yildiz entra in campo a turno con Mbangula non dando punti di riferimento a trequarti. Cambiaso fa il Jolly da destra al centro, con licenza di fluidificare fino al tiro. Insomma, c’è di che soddisfare lo studio dei particolari per chi ama entrare nei meandri del gioco del calcio. Ed è una sorpresa talmente piacevole che ci ho preso gusto. Ora attendo la ripetizione della musica a Verona, perché non deve essere un fatto episodico, se no sarebbe come comprare il gelato al marmocchio e farglielo sparire mentre allunga la lingua per gustarlo. In fondo, siamo solo all’inizio, ma che inizio, però.



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