SALUTATE LA CAPOLISTA (...NON CI POSSO CREDERE) VERONA - JUVENTUS 0 a 3

 






Di Marco Edoardo Sanfelici


DI GREGORIO  6  In 180 minuti colleziona 3 spritz, 2 long drinks, 1 piadina e 1 plum cake, accompagnati da acqua frizzante, per via del doping. Vorrebbe anche parare, ma non glielo lasciano fare.

SAVONA  7  L’ultimo Savona di cui mi ricordo era uno del Quartetto Cetra. Ragazzone senza paura e senza pudore. Segna una rete che gli annullano e non si scompone: cross al bacio di Mbangula e raddoppio. La fascia sinistra è di suo dominio: avete notizie di Lazovic? (KALULU  S.V.  Praterie davanti a sé, da ciò capisce che ha cambiato squadra)

GATTI  6,5  Per la seconda volta consecutiva porta la fascia di capitano e la onora con impegno e pulizia di giocate. Dà una ottima mano a mascherare la visione della propria porta ai veronesi (DANILO  S.V.  Uno spezzone per timbrare il cartellino e sentirsi parte del tutto)

BREMER  7,5  Nasconde nei calzoncini un cancellino di stoffa, come quello del liceo, e lo usa per cancellare la punta avversaria. Tal Mosquera, reduce dal fuoco e fiamme fatto contro il Napoli. Alla prima occasione scaligera costui si vede negata la rete per ben due volte da Gleison, bravo a tenere sullo 0 a 0 la partita e poi si perdono le tracce. Bremer: dominatore del centro basso.

CABAL  6,5  Tanta personalità, tante giocate a testa alta e con attenzione ad alimentare l’azione. Non patisce certo la situazione di “ex”. Aiuta e riceve aiuto dai compagni. Beh, da Alex Sandro a Cabal gli anni si fanno sentire. (ROUHI  S.V.  Assaggio di prima squadra)

LOCATELLI  7,5  A tutto campo Manuel ci guadagna. Sistematico raddoppiatore di fianco al compagno. Non un lancio buttato via, non un appoggio leggero. Quando al 75° circa sradica un pallone dai piedi di un gialloblù in scivolata in recupero, chi scrive si alza in piedi ed applaude. Ennesimo recupero a far inizio da quello che innesca l’azione del goal di Vlahovic. 

FAGIOLI  6,5  In coppia con Locatelli regge il centrocampo con  livelli di tecnica che la scorsa stagione si sognavano. La palla ben attaccata ai piedi, anche sotto i tentativi di scasso dei dirimpettai veronesi. Se diventa tosto, il Fagiolino incanta.

CAMBIASO  7  Copre 3, 4, 5 ruoli. Ora è in fascia, ora in mezzo, ora arretra, ora è al limite dell’area. Da cineteca lo stop con cui controlla la palla a tre quarti di campo per smistarla a Mbangula nell’azione del secondo goal. Si concede qualche trattenuta, tanto l’arbitro lascia correre. (ANGHELE’  S.V.  Finalmente un Next Gen italiano che esordisce. Poco tempo, ma lo score prende nota)

YILDIZ  7  ...e se il turchino gioca da trequartista, devasta. Sforna un babà al rhum a Dusan per sbloccare la gara; scivola a sinistra per aprire il filtro scaligero in mezzo e serve palloni sontuosi al Mbangula di corsa. Macina palloni in mezzo senza perdere lucidità. Migliora a vista d’occhio.

MBANGULA  7  Non segna, ma si procura il rigore che concede la doppietta a Vlahovic. Concreto e veloce. Domanda facile facile: al suo posto c’era Kostic, senza nulla togliere al serbo, chi ci ha giovato? (DOUGLAS LUIZ  6  Entra per far sparire la palla e in effetti gli avversari faticano a portargliela via. Non mi sembra vero, ma è davvero difficile trovare posto in questo centrocampo)

VLAHOVIC  8  Migliore in campo di gran lunga. La qualità tecnica lievita a vista d’occhio. Fa due cambi di gioco dalla propria metà campo degni del migliore Higuain. Arretra controllando il pallone con facilità pur pressato. Alla prima palla davanti alla porta è inesorabile. Continua a rincorrere i difensori che cercano di impostare dal basso (gli avranno fatto vedere alcuni filmati di Marione?). Realizza il penalty con freddezza e serenità. Dusan era già così alla prima contro il Como, solo che da zero a due reti la differenza è abissale.

THIAGO MOTTA  8   Difficilmente sono arrivato ad un voto così alto per un mister, ma è tutto meritato. Perché? Perché mi pare che abbia una rara capacità: rendere cioè di facile comprensione i concetti di gioco, ottenendo una rapida comprensione da parte dei giocatori che andranno a calarli in pratica. Se la Juventus attuale, fatta di giovani terribili e di meno giovani esperti e di discreto valore, si esprime con semplicità e con organizzazione, dopo solo 50 giorni di stagione, lo si deve a questa dote del mister. In fondo le prestazioni viste fin ora convincono per la resa che tutti quanti mettono sul prato verde, sapendo che cosa fare. Ci sono ampi margini di miglioramento e qualche altra pedina arriverà per completare il puzzle. Ragione per cui, solo alla sesta o  settima giornata si vedrà un assetto abbastanza definitivo. Ma l’assaggio è talmente intrigante da volere subito una nuova porzione, acchiappando per un braccio il malcapitato cameriere. Sembra quasi che venga la smania di affrontare subito la Roma. Siamo all’ inizio, Como e Verona non sono il Real Madrid, ma si respira un’aria del tutto simile a quella sulle rive del lago di Laux, magico luogo. Come la Juve in testa alla classifica.


P.S.  Qualcuno mi suggerisce il titolo: “Ricomincio da 3”. Eh, sì; tre goal al Como, tre goal al Verona che aveva rifilato 3 reti al Napoli.  E universalmente si sa che… non c’è il due senza il… Appunto.


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