IL COMMENTO – JUVENTUS – PSV EINDHOVEN 3-1: LA VECCHIA SIGNORA “EUROPEA” INDOSSA L’ABITO GRIFFATO

 


Di Stefano Dentice

Una Juventus dominante cala il tris partendo con il piede giusto nell’Europa che conta. Ritorno in grande stile quello della Vecchia Signora in Champions League: 3-1 all’Allianz Stadium contro il PSV Eindhoven e primi tre punti per i bianconeri, che esordiscono in discesa nella nuova Champions. Dopo venti minuti di gioco con un approccio timido, al cospetto di un PSV che attua un pressing offensivo, a tratti ultraoffensivo, seppur senza procurare particolari grattacapi a Di Gregorio, la squadra di Thiago Motta cambia volto e cresce sensibilmente subito dopo il vantaggio firmato da Kenan Yıldız: il destro del numero 10 turco si trasforma in un pennello di platino, con cui dipinge un arcobaleno giottesco che bacia il palo interno, all’incrocio, per infilarsi in rete. Gol da sindrome di Stendhal, perla che alza a dismisura il volume dei decibel dello stadio, anche quello dei decibel emozionali. Poi ci pensa McKennie, l’”epurato” Weston McKennie che, puntuale come un orologio svizzero, si inserisce in area per fissare il punteggio sul 2-0. Da quel momento, Gatti e compagni vanno a briglie sciolte creando diverse occasioni da rete proprio con lo stesso McKennie, Koopmeiners e Nico González. Così, cala il sipario sul primo tempo, in cui Madama si schiera con un 3-2-4-1 in fase di possesso alternando un 4-1-4-1 a un 5-4-1 in quella di non possesso. Nei secondi quarantacinque minuti, già in avvio, è l’ex Fiorentina Nico González a mettere la partita in ghiaccio. Nel prosieguo della ripresa, la Juventus continua ad avere il predominio totale del campo sfiorando anche il poker soprattutto con Vlahović, che purtroppo fallisce l’appuntamento con il gol. Unica e vera nota stonata della gara, la rete subita da Saibari a un soffio dal triplice fischio, che interrompe la striscia dei clean sheet consecutivi fra Serie A e Champions. Ma al netto di questo neo, la formazione di Motta convince da ogni punto di vista fornendo un’ottima prova in tutti i reparti, agevolata anche da una difesa olandese in versione colabrodo. La vittoria europea cancella la pessima performance di sabato scorso con l’Empoli, ma non solo: Di Gregorio, Kalulu, Koopmeiners e Nico González, i quattro nuovi innesti lanciati fin dall’inizio dall’allenatore italo-brasiliano, escono dal rettangolo verde promossi a pieni voti. La Juventus, in generale, brilla per gestione del match, capacità di sfruttare sapientemente l’ampiezza, equilibrio nelle due fasi, voglia di vincere i duelli e di recuperare la palla con determinazione, costante volontà di costruire dal basso (pur rischiando qualcosina) senza sprecare inutilmente palloni e per una condizione fisico-atletica soddisfacente. Degna di menzione la felice idea di Thiago Motta, che schiera Weston McKennie titolare per puntare tutto sulle sue caratteristiche tipiche dell’incursore. E lo statunitense, “ça va sans dire”, lo ripaga della fiducia accordatagli. I bianconeri, più che meritatamente, abbandonano il terreno fra gli applausi scroscianti dei tifosi, che dopo le ultime due uscite in campionato ritrovano il sorriso. Un raggiante sorriso a trentadue denti, dal gusto “europeo”.


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