IMPERATIVO: RESTARE SEMPRE VICINI ALLA VITTORIA

 


Di Filippo Vagli

La storia insegna che alla Juventus la regola non è quella di progettare vittorie estemporanee ma al contrario costruire cicli dominanti. Ecco perché nel corso dell’estate che sta ormai volgendo al termine non si è lavorando sulla priorità di vincere quest'anno, ma per tornare ad aprire un nuovo ciclo di grandi successi. Al fine di raggiungere tale scopo la proprietà ha deciso di affidarsi ad un uomo di calcio come Cristiano Giuntoli, capace di abbinare quadratura dei conti e performance sul campo. La strada scelta dall’ex dirigente di Carpi e Napoli è stata quella sì di smantellare quasi per intero la struttura costruita negli ultimi tre anni ma nello stesso tempo cercando di abbreviare i tempi della ricostruzione inizialmente pensata in un progetto pluriennale. Siccome il tutto e subito nello sport non esiste ecco spiegato il perché Thiago Motta si stia affidando in questa prima parte di stagione a chi sa cosa sia la Juventus e quindi a chi già c'era nelle scorse stagioni, come Gatti, Cambiaso, Locatelli, McKennie, lasciando ai nuovi acquisti il tempo necessario per capire sia il complesso ecosistema bianconero (fatto di pressioni e di “obbligo” a vincere) che il campionato italiano, con il suo tatticismo esasperato. Allenatore italo brasiliano che ha trovato subito la quadra a livello difensivo (miglior difesa dei cinque principali campionati europei) mentre qualche difficoltà in più la sta riscontrando relativamente alla fase realizzativa. Partendo dal presupposto che storicamente le squadre di Motta sono dei “diesel” più che dei “benzina scattanti” e quindi dotati di una partenza lenta per poi uscirai alla distanza, l’impressione è che una volta inseriti al 100% quei giocatori che ancora sono lontani dalla miglior condizione si otterrà la quadratura del cerchio. Consonante la Vecchia Signora si trova a 2 punti dalla testa della classifica di serie A, non ha ancora subito gol in campionato e ha esordito con un convincente 3-1 in Champions League. Non male come inizio considerando che giocatori dall’enorme potenziale quali Douglas Luiz, Khephrem Thuram, Francisco Conceicao, Nico Gonzalez, Teun Koopmeiners hanno espresso ben poco delle loro effettive capacità. Il più avanti pare essere Koopmeiners, il quale sembra essere vicino al ritrovare la forma migliore, così come Khephrem Thuram che sta recuperando dall’infortunio che lo mise al tappeto nel corso dell’esordio in campionato con il Como. Presto rivedremo anche Conceicao, i cui dribbling potranno rappresentare un valore aggiunto quando la Juventus incontrerà squadre chiuse che difenderanno con un blocco basso davanti alla propria difesa. Così come alla Continassa esiste la convinzione che a Douglas Luiz serva soltanto un po' di tempo in più per trovare condizione e confidenza con il campionato di Serie A, avendo sofferto oltremodo il ritorno a metà agosto dalla Coppa America, una preparazione fisica molto intesa alla quale non era abituato e qualche richiesta tattica del proprio allenatore forse non proprio nelle sue corde. Ecco perché sarà necessario ancora un po’ di adattamento e poi vedremo il bel centrocampista che tutti abbiamo ammirato con la maglia dell’Aston Villa. Certo, rimane il dilemma Dusan Vlahovic, probabilmente il più complicato da dipanare dal momento che le sue caratteristiche non si sposano alla perfezione con l’idea “mottiana” del numero nove. Il centravanti serbo continua a palesare enormi difficoltà nel tenere palla per fare salire la squadra così come troppo frequentemente incorre in errori tecnici riguardo al controllo della sfera. Al contrario ama essere servito in profondità, ma ciò diventa assai complicato quando la squadra avversaria mette il pullman davanti alla difesa senza concedere la  profondità da attaccare. Non ho dubbi che Thiago stia lavorando in concerto con il proprio staff alla risoluzione di tale criticità, magari avvicinandogli un giocatore tecnico, qualitativo, per esentarlo dal gioco di sponda e di raccordo e non escludo si possa vedere qualche esperimento in tale direzione nel corso delle prossime uscite. Una Juventus che in questo inizio di stagione sta quindi viaggiando a marce ridotte, con un rendimento lontanissimo a quelle che sono le sue reali potenzialità. Quando si costruisce una nuova squadra, a cui si cambia la struttura portante, è necessario tempo per farla assestare e per trovare le migliori soluzioni alle varie problematiche. Ciò che conta oggi, 25 settembre 2024, è riuscire a rimanere attaccati alla locomotiva Champions così come dalla vetta della serie A e poi una volta arrivati in primavera saranno più chiari a tutti quali potranno essere i reali obiettivi di questa stagione. Senza obblighi di vittoria a tuti i costi ma con l’imperativo di impegnarsi per restare sempre vicino alla vittoria. Parola d’ordine: fiducia.

 


Commenti