IMPERATIVO: RESTARE SEMPRE VICINI ALLA VITTORIA
La storia
insegna che alla Juventus la regola non è quella di progettare vittorie
estemporanee ma al contrario costruire cicli dominanti. Ecco perché nel corso
dell’estate che sta ormai volgendo al termine non si è lavorando sulla priorità
di vincere quest'anno, ma per tornare ad aprire un nuovo ciclo di grandi successi.
Al fine di raggiungere tale scopo la proprietà ha deciso di affidarsi ad un
uomo di calcio come Cristiano Giuntoli, capace di abbinare quadratura dei conti
e performance sul campo. La strada scelta dall’ex dirigente di Carpi e Napoli è
stata quella sì di smantellare quasi per intero la struttura costruita negli
ultimi tre anni ma nello stesso tempo cercando di abbreviare i tempi della
ricostruzione inizialmente pensata in un progetto pluriennale. Siccome il tutto
e subito nello sport non esiste ecco spiegato il perché Thiago Motta si stia
affidando in questa prima parte di stagione a chi sa cosa sia la Juventus e
quindi a chi già c'era nelle scorse stagioni, come Gatti, Cambiaso, Locatelli, McKennie,
lasciando ai nuovi acquisti il tempo necessario per capire sia il complesso
ecosistema bianconero (fatto di pressioni e di “obbligo” a vincere) che il
campionato italiano, con il suo tatticismo esasperato. Allenatore italo
brasiliano che ha trovato subito la quadra a livello difensivo (miglior difesa
dei cinque principali campionati europei) mentre qualche difficoltà in più la
sta riscontrando relativamente alla fase realizzativa. Partendo dal presupposto
che storicamente le squadre di Motta sono dei “diesel” più che dei “benzina scattanti”
e quindi dotati di una partenza lenta per poi uscirai alla distanza, l’impressione
è che una volta inseriti al 100% quei giocatori che ancora sono lontani dalla
miglior condizione si otterrà la quadratura del cerchio. Consonante la Vecchia
Signora si trova a 2 punti dalla testa della classifica di serie A, non ha
ancora subito gol in campionato e ha esordito con un convincente 3-1 in Champions
League. Non male come inizio considerando che giocatori dall’enorme potenziale
quali Douglas Luiz, Khephrem Thuram, Francisco Conceicao, Nico Gonzalez, Teun Koopmeiners
hanno espresso ben poco delle loro effettive capacità. Il più avanti pare
essere Koopmeiners, il quale sembra essere vicino al ritrovare la forma
migliore, così come Khephrem Thuram che sta recuperando dall’infortunio che lo
mise al tappeto nel corso dell’esordio in campionato con il Como. Presto
rivedremo anche Conceicao, i cui dribbling potranno rappresentare un valore
aggiunto quando la Juventus incontrerà squadre chiuse che difenderanno con un
blocco basso davanti alla propria difesa. Così come alla Continassa esiste la convinzione
che a Douglas Luiz serva soltanto un po' di tempo in più per trovare condizione
e confidenza con il campionato di Serie A, avendo sofferto oltremodo il ritorno
a metà agosto dalla Coppa America, una preparazione fisica molto intesa alla
quale non era abituato e qualche richiesta tattica del proprio allenatore forse
non proprio nelle sue corde. Ecco perché sarà necessario ancora un po’ di
adattamento e poi vedremo il bel centrocampista che tutti abbiamo ammirato con
la maglia dell’Aston Villa. Certo, rimane il dilemma Dusan Vlahovic,
probabilmente il più complicato da dipanare dal momento che le sue caratteristiche
non si sposano alla perfezione con l’idea “mottiana” del numero nove. Il
centravanti serbo continua a palesare enormi difficoltà nel tenere palla per
fare salire la squadra così come troppo frequentemente incorre in errori
tecnici riguardo al controllo della sfera. Al contrario ama essere servito in
profondità, ma ciò diventa assai complicato quando la squadra avversaria mette
il pullman davanti alla difesa senza concedere la profondità da attaccare. Non ho dubbi che
Thiago stia lavorando in concerto con il proprio staff alla risoluzione di tale
criticità, magari avvicinandogli un giocatore tecnico, qualitativo, per
esentarlo dal gioco di sponda e di raccordo e non escludo si possa vedere
qualche esperimento in tale direzione nel corso delle prossime uscite. Una
Juventus che in questo inizio di stagione sta quindi viaggiando a marce
ridotte, con un rendimento lontanissimo a quelle che sono le sue reali
potenzialità. Quando si costruisce una nuova squadra, a cui si cambia la
struttura portante, è necessario tempo per farla assestare e per trovare le
migliori soluzioni alle varie problematiche. Ciò che conta oggi, 25 settembre
2024, è riuscire a rimanere attaccati alla locomotiva Champions così come dalla
vetta della serie A e poi una volta arrivati in primavera saranno più chiari a
tutti quali potranno essere i reali obiettivi di questa stagione. Senza
obblighi di vittoria a tuti i costi ma con l’imperativo di impegnarsi per
restare sempre vicino alla vittoria. Parola d’ordine: fiducia.



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