L’ORIGINALE È SEMPRE MEGLIO DELLA COPIA

 


Di Filippo Vagli 


La Juventus non deve diventare il copia incolla del Bologna dello scorso anno. Uno dei marchi di fabbrica dei felsinei della stagione 2023/2024 era rappresentato dalla costruzione dal basso con i rossoblu che erano letali nel saltare la prima pressione alta degli avversari e partire con immediate verticalizzazioni. Per poter sviluppare quel tipo di soluzione tattica il Bologna aveva un difensore dalle caratteristiche di Calafiori, dotato di una notevole tecnica di base, determinante quando gli avversari andavano a prenderle alti e aggressivi i difensori emiliani. Quando il Bologna non riusciva a bypassare attraverso tale strategia l’aggressione avversaria si nutriva di uno Zirkzee che indietreggiando dalla sua posizione di prima punta e ponendosi spalle alla porta avversaria lavorava per scardinare le difese avversarie grazie ai suoi movimenti e ad una qualità tecniche da numero dieci più che da centravanti. È evidente che per replicare con successo questo sistema di gioco si rendano necessari giocatori con determinate caratteristiche tecniche. Gli attuali difensori centrali bianconeri, Bremer e Gatti, fortissimi come difendenti non sono altrettanto abili in fase di costruzione e nemmeno minimamente paragonabili a Calafiori, vero  e proprio regista aggiunto. Così come Dusan Vlahovic non è per nulla adatto a giocare spalle alla porta e possiede caratteristiche diametralmente opposte a quelle di Zirkzee. Il piano gara di Motta nella trasferta di Empoli prevedeva il palleggio dal basso per “stanare” i toscani attirandoli nella propria area di rigore, cercare di bucare la loro prima fase di pressing e colpirli in contropiede. Il problema è che la palla usciva troppo lentamente e imprecisa dalla metà campo della Juventus quando la stessa era impegnata nella prima costruzione. Criticità che si era già evidenziata nella gara casalinga contro la Roma ma è parsa ancora più evidente sabato scorso ad Empoli con la Juventus in grossa difficoltà in fase di possesso palla. A partita in corso, al fine di ovviare al problema, Motta ha deciso di abbassare Locatelli con l’ex Sassuolo che scendeva tra i due difensori centrali per facilitare la fase di costruzione della propria squadra ma così facendo rimaneva in inferiorità numerica a centrocampo. E con la palla che girava troppo lentamente Gatti e compagni si sono trovati in grande difficoltà nella gestione del pallone e nel proporre azioni non eccessivamente prevedibili. È evidente che per proporre questo tipo di gioco manca sia il Bonucci dei tempi d’oro (il Calafiori del Bologna) che il Gonzalo Higuain degli scudetti di matrice allegriana, vale a dire quel “nove” che con la sua capacità di giocare da regista avanzato poteva essere assimilabile allo Zirkzee del Bologna. Le soluzioni per migliorare la fase di uscita palla risiedono nel trovare giocatori con caratteristiche di palleggiatori oppure, in caso contrario, pensare a possibili alternative quali ad esempio cambiare strategie di gioco senza necessariamente replicare il Bologna dei miracoli della scorsa stagione. D’altra parte, l’originale è sempre meglio della copia. Le copie difficilmente riescono a rivaleggiare con gli originali e anche nello sport uno schema piuttosto che un sistema di gioco, anche se simile al punto da essere quasi identico all’originale, non riuscirà mai a possedere lo stesso valore.


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