L’ORIGINALE È SEMPRE MEGLIO DELLA COPIA
La Juventus non
deve diventare il copia incolla del Bologna dello scorso anno. Uno dei marchi
di fabbrica dei felsinei della stagione 2023/2024 era rappresentato dalla
costruzione dal basso con i rossoblu che erano letali nel saltare la prima
pressione alta degli avversari e partire con immediate verticalizzazioni. Per
poter sviluppare quel tipo di soluzione tattica il Bologna aveva un difensore dalle
caratteristiche di Calafiori, dotato di una notevole tecnica di base,
determinante quando gli avversari andavano a prenderle alti e aggressivi i
difensori emiliani. Quando il Bologna non riusciva a bypassare attraverso tale
strategia l’aggressione avversaria si nutriva di uno Zirkzee che indietreggiando
dalla sua posizione di prima punta e ponendosi spalle alla porta avversaria
lavorava per scardinare le difese avversarie grazie ai suoi movimenti e ad una qualità
tecniche da numero dieci più che da centravanti. È evidente che per replicare con
successo questo sistema di gioco si rendano necessari giocatori con determinate
caratteristiche tecniche. Gli attuali difensori centrali bianconeri, Bremer e
Gatti, fortissimi come difendenti non sono altrettanto abili in fase di
costruzione e nemmeno minimamente paragonabili a Calafiori, vero e proprio regista aggiunto. Così come Dusan Vlahovic
non è per nulla adatto a giocare spalle alla porta e possiede caratteristiche diametralmente
opposte a quelle di Zirkzee. Il piano gara di Motta nella trasferta di Empoli prevedeva
il palleggio dal basso per “stanare” i toscani attirandoli nella propria area
di rigore, cercare di bucare la loro prima fase di pressing e colpirli in contropiede.
Il problema è che la palla usciva troppo lentamente e imprecisa dalla metà
campo della Juventus quando la stessa era impegnata nella prima costruzione.
Criticità che si era già evidenziata nella gara casalinga contro la Roma ma è
parsa ancora più evidente sabato scorso ad Empoli con la Juventus in grossa
difficoltà in fase di possesso palla. A partita in corso, al fine di ovviare al
problema, Motta ha deciso di abbassare Locatelli con l’ex Sassuolo che scendeva
tra i due difensori centrali per facilitare la fase di costruzione della
propria squadra ma così facendo rimaneva in inferiorità numerica a centrocampo.
E con la palla che girava troppo lentamente Gatti e compagni si sono trovati in
grande difficoltà nella gestione del pallone e nel proporre azioni non eccessivamente
prevedibili. È evidente che per proporre questo tipo di gioco manca sia il Bonucci
dei tempi d’oro (il Calafiori del Bologna) che il Gonzalo Higuain degli
scudetti di matrice allegriana, vale a dire quel “nove” che con la sua capacità
di giocare da regista avanzato poteva essere assimilabile allo Zirkzee del
Bologna. Le soluzioni per migliorare la fase di uscita palla risiedono nel
trovare giocatori con caratteristiche di palleggiatori oppure, in caso
contrario, pensare a possibili alternative quali ad esempio cambiare strategie
di gioco senza necessariamente replicare il Bologna dei miracoli della scorsa
stagione. D’altra parte, l’originale è sempre meglio della copia. Le copie
difficilmente riescono a rivaleggiare con gli originali e anche nello sport uno
schema piuttosto che un sistema di gioco, anche se simile al punto da essere
quasi identico all’originale, non riuscirà mai a possedere lo stesso valore.



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