IL CORSIVO – GAMBA VS PERIN: IL GIORNALISTA PESTA UNA M***A
Di Stefano Dentice
L’eleganza intellettuale, come la classe che contraddistingue i
grandissimi calciatori, non è una qualità che si compra in offerta al discount.
Nel corso della conferenza pre-match di Juventus – Stoccarda, gara
di Champions, il giornalista de “la
Repubblica” Emanuele Gamba, con il suo proverbiale fare sardonico, si rivolge così a Mattia Perin: «Ho notato che stai usando un linguaggio molto forbito, molto curato,
molto appropriato. Volevo sapere se ti sei preparato per questo, hai fatto
degli studi o stai facendo qualcosa di particolare e se, magari, ha qualcosa a
che fare già col futuro della tua carriera dopo che smetterai di giocare». Perin
risponde: «No. Fortunatamente leggo tanto, leggo tanti libri. Ti ringrazio che
me l’hai fatto notare (sorride, ndr). Non ho fatto particolari studi. Ho il
diploma di quinto superiore, ma ho la possibilità di fare tanti ritiri e
leggere tanti libri. E probabilmente questo, inconsciamente, mi aiuta». Ciò che
lascia basiti non è soltanto la “domanda” totalmente off topic di Gamba, che
c’entra con i temi di Juve-Stoccarda come la crema chantilly sul fritto di
paranza. Ma il modo larvato, quindi non a «gamba tesa», con cui il giornalista
de “la Repubblica” dà dell’ignorante al portiere bianconero. Lui, scientemente,
lancia una becera provocazione. Mattia Perin, che oltre a leggere molti libri è
appassionato di musica (suona il pianoforte per diletto), quasi ingenuamente,
con profondo rispetto e umiltà, risponde ad Emanuele Gamba dimostrando di
essere un vero e proprio galantuomo. La differenza abissale è questa. È davvero un gran peccato
che un giornalista con oltre trent’anni di comprovata esperienza si rivolga
così a un calciatore, cercando di tendere un tranello senza alcun senso, ma
soprattutto senza sortire l’effetto desiderato. Purtroppo o per fortuna, come
nel calcio, esistono le categorie anche nel giornalismo. Aggiungere altro
sarebbe pleonastico.



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