L’EDITORIALE – LE MONTAGNE RUSSE DI SAN SIRO E LE SCELTE DI THIAGO MOTTA
Di Filippo Vagli
Derby d’Italia pirotecnico quello visto ieri a San Siro nel quale si è visto di tutto: da un’incredibile sequela di errori pacchiani, a perle di assoluta qualità, passando per più calci di rigore. Con nerazzurri e bianconeri che si sono rincorsi in un susseguirsi di emozioni tenendo la gara sempre in altalena. Juve sotto per l’ennesimo errore di Danilo con il brasiliano che alla seconda stagionale da titolare soffre le penne d’inferno dimostrando di essere ormai impresentabile a certi livelli nel ruolo di difensore centrale. La Vecchia Signora reagisce e pareggia il match con Dusan Vlahovic che mette a segno il suo primo gol al Meazza e pochi munti dopo Weah capovolge il risultato a favore di Madama. Dura poco l’esultanza dei bianconeri perché prima Mkhitaryan e poi due rigori di Zielinski spengono gli entusiasmi di Motta con la partita che sembra chiusa a favore dei meneghini. Ma al sedicesimo del secondo tempo entra Yildiz e la partita cambia. Due gol di sinistro per il baby turco e un 4-4 finale da antologia con il dieci bianconero (il più giovane a segnare più di una rete nel derby d’Italia) capace di rispondere sul campo alle critiche che lo avevano subissato nel post Stoccarda. Al termine della gara parerei diversi per i due allenatori. Simone Inzaghi parla di amarezza perché a suo dire la a Juve doveva prenderne otto. Thiago Motta al contrario afferma che la sua squadra poteva addirittura vincere dal momento che nel finale stava meglio dei nerazzurri. Intanto il Napoli tenta la fuga portandosi a più quattro sull’Inter e più cinque sulla Juve e mercoledì a Torino, tra questi alti e bassi della vecchia Signora che vanno analizzati con dovizia di particolari, arriva il pericolosissimo Parma di Fabio Pecchia. Juve a cui serve un maggior equilibrio ma anche un minor numero di errori nelle scelte di formazione. A partire da Gatti che deve stare in campo. Ieri il centrale bianconero che ieri sembrava uno scalpitante leone in gabbia e con lui in campo la difesa della Juve ritorna solida. Proseguendo con Yildiz deve giocare dall’inizio essendo il giocatore di maggior qualità nell’ultimo terzo i campo a diposizione di Motta. A sinistra, sottopunta, "falso nueve", l’importante è che Kenan sia in campo. Infine, ma non per ultimo, Conceicao, il quale deve ormai essere un titolarissimo di questa Juve. Francisco con una prestazione da urlo ha infatti giocato ieri la partita della definitiva consacrazione contro una big del calcio italiano, risultando imprendibile per i difensori nerazzurri con i suoi dribbling ubriacanti.



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