BIANCONERI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI !!!

 


Di Filippo Vagli

Meazza di Milano e Villa Park di Birmingham: le cattedrali del football ove Madama si è esibita nelle ultime due partite. Due pareggi, entrambi a rete bianche, ma comunque risultati positivi considerate le tante, troppe, assenze a cui Thiago Motta ha dovuto far fronte nell’ultimo periodo così come alle relative ed inevitabili difficoltà del momento. Mister bianconero che attraverso i concetti di spirito di squadra, sacrificio, generosità, altruismo e applicazione ha reso il gruppo consapevole di dover dare singolarmente qualcosa di più al fine di riuscire a sopperire alle tante assenze. Ma sarebbe limitativo e ingeneroso ridurre questa Juve a carattere e spirito di sacrificio essendoci aspetti tecnico tattici che stanno rendendo la Vecchia Signora una squadra dalle fondamenta solide che sta crescendo secondo il credo calcistico del proprio allenatore. Una Juventus che nel suo percorso di crescita ha già messo a punto e consolidato un reparto difensivo impenetrabile così come un centrocampo che con il “nuovo” Locatelli e un Thuram in crescita esponenziale sta mettendo in mostra qualità, fisicità, dinamicità e corsa. Una mediana che quando troverà il miglior Koopmeiners potrà diventare una delle migliori in circolazione. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che questa Juventus non vince dallo scorso 9 novembre (derby della Mole), ha pareggiato il 50% delle partite stagionali (9 pari su 18 gare) e ha letteralmente gettato al vento punti “preziosi” contro avversari di caratura nettamente inferiore quali Empoli, Cagliari e Parma. Il tutto da addebitare ad una grave latitanza in zona realizzativa con i bianconeri che in un terzo delle gare finora disputate non sono riusciti a gonfiare la rete avversaria. Nel calcio tutti devono partecipare all’azione offensiva, così come cercare la via del gol, ma è innegabile che l’assenza di Vlahovic pesi enormemente dal momento che quando manca il nove serbo la Juve non segna. Non è un caso che Thiago Motta, fino al giorno del suo affaticamento muscolare occorsogli con la maglia della propria nazionale, lo abbia sempre schierato in campo fin dall’inizio non essendoci in rosa un sostituto di Dusan in grado di trovare la via del gol. Il mese di dicembre, che per la Juventus prenderà il via domenica con la trasferta di Lecce, sarà importante sia per i risultati sul campo che per il recupero degli atleti fermi ai box ormai da troppo tempo. Elementi questi ultimi (risultati ed organico disponibile) dai quali Cristiano Giuntoli potrà desumere il tipo di mercato invernale da mettere in campo. È noto che le risorse economiche a sua disposizione non saranno cospicue (per usare un eufemismo) ma al contempo bisognerà colmare senza sé e senza ma, non solo le assenze di Bremer e Cabal, ma anche individuare un’alternativa credibile in prima linea visto che Arek Milik anche quando tornerà ad essere disponibili non pare poter offrire sufficienti garanze dal punto di vista fisico - atletico. Nel frettammo al popolo bianconero non resta che fare ciò che dovrebbe essere di sua competenza, vale a dire comportarsi da tifosi. Senza critiche al limite del maniacale e spesso più vessatorie che costruttive ma sostenendo altresì fino al termine della stagione ogni tesserato che dia il massimo di sé, in campo e fuori.  Nello sport (così come nella vita) ciò che conta più di ogni altra cosa è il qui e ora, che per la Juve si chiama Lecce. 


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