BIANCONERI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI !!!
Meazza di Milano
e Villa Park di Birmingham: le cattedrali del football ove Madama si è esibita nelle
ultime due partite. Due pareggi, entrambi a rete bianche, ma comunque risultati
positivi considerate le tante, troppe, assenze a cui Thiago Motta ha dovuto far
fronte nell’ultimo periodo così come alle relative ed inevitabili difficoltà del
momento. Mister bianconero che attraverso i concetti di spirito di squadra,
sacrificio, generosità, altruismo e applicazione ha reso il gruppo consapevole di
dover dare singolarmente qualcosa di più al fine di riuscire a sopperire alle
tante assenze. Ma sarebbe limitativo e ingeneroso ridurre questa Juve a
carattere e spirito di sacrificio essendoci aspetti tecnico tattici che stanno
rendendo la Vecchia Signora una squadra dalle fondamenta solide che sta
crescendo secondo il credo calcistico del proprio allenatore. Una Juventus che
nel suo percorso di crescita ha già messo a punto e consolidato un reparto
difensivo impenetrabile così come un centrocampo che con il “nuovo” Locatelli e
un Thuram in crescita esponenziale sta mettendo in mostra qualità, fisicità, dinamicità
e corsa. Una mediana che quando troverà il miglior Koopmeiners potrà diventare
una delle migliori in circolazione. L’altra faccia della medaglia è rappresentata
dal fatto che questa Juventus non vince dallo scorso 9 novembre (derby della
Mole), ha pareggiato il 50% delle partite stagionali (9 pari su 18 gare) e ha
letteralmente gettato al vento punti “preziosi” contro avversari di caratura
nettamente inferiore quali Empoli, Cagliari e Parma. Il tutto da addebitare ad
una grave latitanza in zona realizzativa con i bianconeri che in un terzo delle
gare finora disputate non sono riusciti a gonfiare la rete avversaria. Nel
calcio tutti devono partecipare all’azione offensiva, così come cercare la via
del gol, ma è innegabile che l’assenza di Vlahovic pesi enormemente dal momento
che quando manca il nove serbo la Juve non segna. Non è un caso che Thiago
Motta, fino al giorno del suo affaticamento muscolare occorsogli con la maglia
della propria nazionale, lo abbia sempre schierato in campo fin dall’inizio non
essendoci in rosa un sostituto di Dusan in grado di trovare la via del gol. Il
mese di dicembre, che per la Juventus prenderà il via domenica con la trasferta
di Lecce, sarà importante sia per i risultati sul campo che per il recupero
degli atleti fermi ai box ormai da troppo tempo. Elementi questi ultimi
(risultati ed organico disponibile) dai quali Cristiano Giuntoli potrà desumere
il tipo di mercato invernale da mettere in campo. È noto che le risorse economiche
a sua disposizione non saranno cospicue (per usare un eufemismo) ma al contempo
bisognerà colmare senza sé e senza ma, non solo le assenze di Bremer e Cabal, ma
anche individuare un’alternativa credibile in prima linea visto che Arek Milik
anche quando tornerà ad essere disponibili non pare poter offrire sufficienti
garanze dal punto di vista fisico - atletico. Nel frettammo al popolo bianconero
non resta che fare ciò che dovrebbe essere di sua competenza, vale a dire comportarsi
da tifosi. Senza critiche al limite del maniacale e spesso più vessatorie che
costruttive ma sostenendo altresì fino al termine della stagione ogni tesserato
che dia il massimo di sé, in campo e fuori. Nello sport (così come nella vita) ciò che
conta più di ogni altra cosa è il qui e ora, che per la Juve si chiama Lecce.



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