L’ANALISI – TEUN KOOPMEINERS: IL FIORE ALL’OCCHIELLO ANCORA NON SBOCCIATO DEL MERCATO JUVE

 


Di Stefano Dentice

Approdato all’ombra della Mole il 28 agosto scorso, preconizzato come l’acquisto più prestigioso della Juventus targata 2024-2025, pagato 51,3 milioni più 6 eventuali di bonus, Teun Koopmeiners sta decisamente tradendo le aspettative fino a questo momento della stagione. Se si osservano i numeri relativi ai suoi quattordici match disputati sin ora, fra Serie A e Champions, il suo miserrimo bottino consiste in soli due assist. Fine! Ad onor del vero, le prestazioni scadenti del centrocampista olandese ex Atalanta, almeno in parte, sono state condizionate da alcuni infortuni. Ma i problemi fisici del numero 8 della Juve non possono e non devono rappresentare un alibi. Nel 4-2-3-1 camaleontico di Thiago Motta, 3-2-4-1 o addirittura 3-2-5 in fase di costruzione e sviluppo, il ventiseienne orange viene spesso schierato largo a destra, praticamente in posizione di esterno alto, ruolo per nulla consono alle sue caratteristiche tecnico-tattiche. Sia chiaro, legittimo che l’ex allenatore del Bologna adotti le soluzioni secondo lui più efficaci, però il manto erboso racconta l’esatto contrario. Koopmeiners è un trequartista, al massimo una mezz’ala un po’ di possesso, un po’ verticale, non un esterno alto da impiegare a destra o a sinistra. In questo modo, purtroppo, si rischia di snaturarlo e di svalorizzarlo sul piano tecnico-tattico, qualitativo, si corre il rischio di renderlo sempre più un corpo estraneo. Il mister italo-brasiliano avrà senza dubbio i suoi buoni motivi per collocarlo in una determinata zona di campo piuttosto che in un’altra, ma è anche vero che sballottolarlo in giro per il rettangolo verde non sta producendo gli effetti desiderati. A Bergamo, sotto la guida di Gian Piero Gasperini, Koopmeiners faceva faville, sembrava il re Mida del calcio, perché trasformava in oro ciò che toccava con i piedi. A Torino, alle dipendenze di Motta, sembra Casper con gli scarpini: un fantasma! Per sgombrare il campo da qualsivoglia equivoco, tutte le responsabilità non sono assolutamente da ascrivere soltanto a Thiago Motta, in quanto il calciatore olandese deve dimostrare di reggere il peso di una maglia pesantissima come quella della Vecchia Signora, con personalità, qualità, determinazione e incisività. Però, al tempo stesso, è di vitale importanza trovargli una collocazione tattica definitiva per consentirgli di esprimere al meglio il suo potenziale. In realtà, al netto di tutto, Teun Koopmeiners non è un fuoriclasse assoluto, probabilmente non lo sarà mai. Questo perché a ventisei anni suonati, con tutto il massimo rispetto per l’Atalanta, non avrebbe mai giocato a questa età nella squadra orobica fino a sei mesi fa. Però, pur non essendo un campionissimo, resta comunque un giocatore di profilo internazionale. Peccato per il popolo bianconero che, a Torino, non stia riuscendo a dimostrare neppure questo. Da fiore all’occhiello del mercato estivo, a fiore appassito, il passo potrebbe essere breve. La speranza è che mister Motta, prima di subito, possa annaffiarlo per farlo sbocciare definitivamente. Questo, forse, sarebbe il regalo natalizio più gradito per tutti i tifosi juventini.


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