L'EDITORIALE - LA JUVENTUS TRA SPERANZE E INCOGNITE
Di Filippo Vagli
Quale Juventus
vedremo in campo domenica sera a Monza? Quella combattiva e propositiva del
secondo tempo contro il Cagliari o (solo per citare due recenti esempi) quella
lenta e timorosa dei pareggi con Lecce e Venezia? Dopo la convincente vittoria
in Coppa Italia contro il Cagliari, la Juventus sembra aver ritrovato un po' di
quell'identità smarrita nelle ultime settimane. In un secondo tempo esplosivo,
i bianconeri hanno mostrato un gioco più fluido offensivo e incisivo. L'inserimento
di Manuel Locatelli come centrale di difesa accanto a Pierre Kalulu ha dato una
nuova dimensione alla fase di costruzione del gioco, permettendo a Koopmeiners
di agire con maggiore libertà a centrocampo. Con tre giocatori in grado di
gestire il possesso palla – Di Gregorio, Locatelli e Koopmeiners – la Juventus
ha potuto sviluppare un gioco più fluido e propositivo. Yildiz, schierato come
trequartista, ha potuto rimanere più vicino a Vlahovic, facilitando le sue
possibilità di finalizzazione. Questo ha anche liberato Koopmeiners, che ha
potuto concentrarsi su un'area di campo più ristretta, rendendo il suo
contributo più incisivo. La splendida punizione dell’olandese ha rappresentato
non solo un gol, ma il rompere il ghiaccio per un giocatore che ha tutte le
qualità tecniche e morali per prendersi sulle proprie spalle Madama liberandola
dalle troppe paure e incertezze che la stanno condizionando. Un altro aspetto
interessante è stato l'uso dei terzini, in particolare McKennie, che ha avuto
il compito di sovrapporsi a Mbangula sulla corsia di sinistra, mentre Savona ha
creato più spazio a destra, aumentando l'imprevedibilità di Conceição. Questa
strategia ha permesso alla Juventus di attaccare in modo più vario e incisivo,
aumentando le possibilità di ricevere palloni in area per Vlahovic, che ha
avuto un impatto maggiore grazie alla vicinanza a Yildiz. Il ritorno di Nico
Gonzalez ha rappresentato una nota positiva, con il suo impatto immediato sul
gioco. La sua capacità di creare occasioni e di segnare, come dimostrato nel
gol finale, è un chiaro segnale della sua qualità. Tuttavia, l’entusiasmo
generato dalla vittoria in Coppa dovrà rapidamente tradursi in solidità in
campionato dal momento che i pareggi frustranti, come quello contro il Venezia,
hanno messo in evidenza una discontinuità preoccupante e una necessità urgente
di risalire la china. A tal proposito la prossima sfida contro il Monza diventa
fondamentale: la Juve non può permettersi di inciampare nuovamente, soprattutto
in un contesto in cui la classifica la vede distante ben nove punti dalla vetta
e tre dalla zona Champions. Thiago Motta dovrà dimostrarsi sia un fine
psicologo riuscendo a mantenere alta la motivazione che un altrettanto bravo
stratega costruendo una formazione che possa esprimere al meglio il potenziale
della squadra. La vittoria contro il Cagliari ha riacceso la speranza, ma ora
servono prestazioni costanti. La Juventus non può permettersi di essere una
squadra che si accontenta di pareggi e da qui sino al termine della stagione ogni
punto sarà fondamentale per rimanere in corsa per la Champions. Pur a denti
stretti il popolo bianconero non può ignorare il fatto che oggi, Inter e
Atalanta dispongono di una marcia in più rispetto alla Juventus, la quale da
par suo deve concentrarsi sul quarto posto, obiettivo minimo per garantire la
partecipazione alla Champions League. Domenica sera, contro il Monza, la
Juventus ha l'opportunità di dimostrare che la vittoria in Coppa non è stata un
episodio isolato, ma l'inizio di una risalita. La strada da percorrere sarà
lunga, ripida e ostica, ma se la squadra saprà mantenere l’atteggiamento giusto
e la determinazione necessaria, il sogno di tornare a competere ai vertici
potrà non essere così lontano. Dobbiamo solo sperare che, dopo mesi di
incertezze, la vera Juventus inizi finalmente ad esprimersi rivelandosi per
quelle che sono le sue potenzialità.



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