CALCIO E GIUSTIZIA: DOPPIA CURVA E DOPPIE MISURE NELLA GIUSTIZIA SPORTIVA ITALIANA

 


Di Filippo Vagli

Sono stati anticipate alcune dichiarazioni del presidente della FIGC, Gravina, rilasciate durante un'intervista alla trasmissione Report riguardanti l'inchiesta “Doppia Curva”. Un’indagine che ha a che fare sia con milioni di euro in gioco ma anche con buona parte della credibilità del sistema calcio italiano. Alla domanda sui legami tra i dirigenti dell’Inter e alcuni ultras (i quali avevano un Daspo in vigore da 15 anni), Gravina avrebbe risposto: “C’è un’indagine in corso; perciò, dobbiamo aspettare e comprendere i veri contenuti”. Un atteggiamento intriso di un garantismo con cui si potrebbe anche convenire. Peccato che tale indulgenza non sia stata utilizzata anche nei confronti della Juventus nel 2022, quando lo stesso Gabriele Gravina in riferimento ai provvedimenti “rapidi e severi” comminati alla Juventus per le plusvalenze dichiarò: “Abbiamo solo una colpa, permettetemi di dirlo con un sorriso, quella di essere stati troppo solleciti. Il nostro ambiente ha reagito prontamente, senza voler subire le lungaggini della giustizia ordinaria”. Ma che dire delle dichiarazioni rilasciate sempre alla trasmissione Report del presidente del Senato, Ignazio La Russa dalle quali si evince come “L’Inter non è una società come le altre, dove dare e avere devono essere bilanciati; qui si tratta di emozioni!”. Come se quando si parla di colori nerazzurri il riferimento è alle “emozioni” mentre quando i colori diventano bianconeri si parla serenamente di “mancanza di continuità aziendale” piuttosto che della famigerata “slealtà sportiva”. Artifizio giuridico attraverso il quale la Vecchia Signora fu sanzionata attraverso il Dispositivo 22 maggio 2023, n. 112 con dieci punti di penalizzazione in classifica da scontare nella stagione sportiva 2022/23 dalla Corte Federale d’Appello della GIGC, chiamata dal Collegio di Garanzia dello Sport a rinnovare la sua valutazione sulla sanzione da irrogare a carico della Juventus per il cosiddetto "Caso Plusvalenze". Sanzione che ha causato al club torinese un deficit di oltre 130 milioni di euro. Sempre in riferimento alla trasmissione Report basta avere un po’ di memoria per ricordare come ai tempi delle inchieste riguardo le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva della Juventus, furono usati dei toni non solo garantisti ma fortemente accusatori. Non solo. A differenza di ciò che sta emergendo riguardo il rapporto Inter – tifoserie organizzata, non risulta che alcun tesserato della Juventus avesse mai intrattenuto rapporti diretti e duraturi con gli ultras, tanto meno per centinaia di biglietti per una finale di Champions. Così come nessun dirigente della Juventus è mai stato accusato di aver avvisato gli ultras riguardo indagini in corso piuttosto che aver chiesto agli ultras di incontrare un giocatore lontano dalle telecamere o di aver protetto un capo ultras da una denuncia. Infine, ma non per ultimo, nessun gruppo ultras della Juventus è stato mai collegato a società che gestiscono il merchandising. Secondo “spifferi” che giungono da Viale Mazzini, a seguito di tali anteprime sarebbe arrivata una sorta di censura preventiva della trasmissione stessa da parte dei vertici RAI. Non ci resta che attendere per vedere se il servizio sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva dell’Inter andrà in onda come previsto o se ci saranno eventuali tagli, così come se gli aspetti che emergeranno relativamente a tali accuse seguiranno lo stesso iter seguito dalla  giustizia sportiva a suo tempo nei confronti di Madama o se ancora una volta prevarrà la logica dei due pesi e delle due misure rispetto alla frase solenne che si legge nelle aule di giustizia a caratteri cubitali: “La Legge è uguale per tutti”. 

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