EVIDENTE INCONSISTENZA: LA JUVENTUS TRA LUCI ED OMBRE DOPO LA SCONFITTA DI NAPOLI

 


Di Filippo Vagli 

La sconfitta di ieri pomeriggio al Diego Armando Maradona ha evidenziato come questa Juventus sia in grado di poter competere meglio della capolista per un tempo, limitando i rischi e creando molte occasioni, ma è anche capace di sparire completamente dal campo, mostrando un evidente smarrimento di fronte alla reazione della squadra avversaria. Questo è un chiaro esempio di inconsistenza che suscita non pochi interrogativi e nostalgie tra i tifosi, soprattutto riguardo alla capacità di Motta di gestire la psicologia e la motivazione della sua squadra. Perdere diciassette punti in situazioni di vantaggio è un dato preoccupante, che non può essere attribuito solo alla giovane età della rosa, ma anche all’inesperienza dell’allenatore. Motta sembra affrontare lo stesso problema da sei mesi senza trovare una soluzione, come dimostrano le sue risposte vaghe e poco incisive nei post-partita. È innegabile che ci siano stati meriti, come evidenziato dal buon primo tempo della Juventus, ma la responsabilità dell’allenatore sta diventando sempre più pesante, considerando i troppi punti persi in modo assurdo. Sarebbe profondamente ingeneroso attribuire esclusivamente a Locatelli la sconfitta della Juventus contro il Napoli, ma l’errore d’ingenuità del capitano bianconero, che ha portato al secondo gol dei partenopei è emblematico dei problemi attuali della squadra bianconera, evidenziando la giovinezza e l'inesperienza della rosa juventina e del suo allenatore. Le sue sostituzioni raramente portano a un cambiamento positivo e la squadra sembra soccombere a uno sconforto confuso nei momenti critici. Inoltre, sembrerebbe che Motta non abbia compreso appieno la situazione, come dimostrano le sue affermazioni sulla difficoltà di giocare a Napoli, dove la Juve non vince dal 2019. Non si può giustificare una sconfitta con il passato; per la Juventus non esistono campi in cui non si possa vincere. Per costruire un ciclo vincente, come previsto dalla società e dall’allenatore, è fondamentale sviluppare una mentalità che rifiuti ogni tipo di alibi dopo una sconfitta, considerandola quasi inevitabile a causa dei precedenti. Non si chiede alla Juventus di vincere immediatamente lo scudetto, ma ora che la qualificazione in Champions è a rischio, c'è il pericolo di compromettere sia questa stagione che la successiva. Motta afferma di non essere preoccupato, ma la società dovrebbe preoccuparsi e sostenerlo non solo attraverso nuovi acquisti. Il gol di Kolo Muani, nel primo tempo, sembrava l’inizio di un racconto positivo di mercato, ma la sconfitta al Maradona e il distacco di sedici punti dalla vetta raccontano invece di un’inconsistenza generale, evidenziata anche dalle prestazioni deludenti di Douglas Luiz e dalla crisi inspiegabile di Koopmeiners, che sembra intrappolato in una spirale negativa. È preoccupante che i due acquisti più costosi dell'estate, che avrebbero dovuto apportare esperienza e carattere alla rosa, non abbiano ancora mostrato il loro valore. Sebbene si debbano riconoscere i meriti di alcune operazioni azzeccate (come Conceiçao, Thuram e Kalulu), l'acquisto di Kolo Muani  non può sostituire l’errore di non aver ingaggiato un attaccante di riserva in estate, puntando solo sulle condizioni di Milik. Nel calcio, la frustrazione derivante dalle sconfitte può compromettere la lucidità. Se la Juventus, intesa come società, dirigenti e allenatore, crede ancora nel “progetto” (e ci sarebbero valide ragioni per farlo), è fondamentale fare uno sforzo maggiore affinché le cose migliorino, evitando un fallimento che annullerebbe i progressi fatti fino ad ora e farebbe solo piovere ulteriormente sul bagnato. 

 

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