JUVENTUS E BENFICA: DUE SQUADRE IN CERCA DI RISCATTO

 


Di Filippo Vagli

Dopo un avvio nel campionato portoghese al di sotto delle aspettative il Benfica ha optato per un cambio nella direzione tecnica. Esonerato Roger Schmidt, da inizio settembre, sulla panchina della squadra di Lisbona siede Bruno Lage, già alla guida del club nella stagione 2019-2020. Secondi in campionato i portoghesi, arrivano a Torino con due punti di svantaggio rispetto ai bianconeri in classifica Champions, rendendo la vittoria l'unico loro obiettivo. Una sfida da dentro o fuori per questo Benfica, una squadra in grado di organizzare un'efficace opposizione al primo possesso avversario, andando a difendere spesso in avanti con Aursnes e Pavlidis capaci di posizionarsi alti per formare una prima linea di difesa piuttosto aggressiva. Nell’ultima giornata di Champions il Benfica ha sfiorato l’impresa contro il Barcellona, cedendo solo dopo un incredibile 4-5. Sfida con i blaugrana, nella quale la squadra di Lage ha tentato di colpire in contropiede contro la difesa alta della squadra catalana, una tattica piuttosto insolita per una squadra portoghese, storicamente più propense al possesso palla che al calcio verticale. Pertanto, sarà fondamentale per la Juventus mantenere il controllo della gara, evitando però che questo diventi eccessivo, per non ripetere prestazioni deludenti come quella di Bruges, dove i bianconeri sono riusciti a limitare l'attacco avversario, ma anche il proprio. Sebbene la Juventus di Thiago Motta non utilizzi la trappola del fuorigioco come il Barcellona, la propensione dei bianconeri a giocare nella metà campo avversaria potrebbe aprire opportunità pericolose a favore del Benfica. Un altro aspetto da considerare è la pressione che i portoghesi sanno esercitare durante la costruzione del gioco. Quest'anno, la Juve ha spesso mostrato difficoltà contro squadre che adottano un pressing alto, come dimostrato nel secondo tempo contro il Napoli, quando i bianconeri hanno faticato a liberarsi dalla pressione dei ragazzi di Antonio Conte. Se il Benfica dovesse optare per un pressing alto, la capacità della Juventus di trovare spazi oltre la prima linea di pressione consentirebbe ai giocatori di Motta di attaccare con elementi come Francisco Conceição, Kenan Yildiz, Nico Gonzalez, Dusan Vlahovic e Samuel Mbangula, indipendentemente da chi scenderà in campo dall'inizio o subentrerà durante la partita. Infine, un fattore da non trascurare risponde al nome di Ángel Di María con il fuoriclasse argentino sempre pronto a dare il suo apporto alla fase offensiva della propria squadra. Un attacco quello dei lusitani che li posiziona tra le prime dieci squadre in questa prima fase della nuova Champions, con un totale di 14 reti realizzate, alla pari dell’Arsenal.

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