THIAGO MOTTA E L'ATTACCO DELLA JUVENTUS: UN APPELLO ALLA DETERMINAZIONE E ALLA QUALITÀ
Di Filippo Vagli
Le dichiarazioni post-partita di Thiago Motta relative agli attaccanti a sua disposizione hanno suscitato un certo scalpore e avviato accesi dibattiti. Il tecnico bianconero ha espresso il suo disappunto riguardo al modo in cui i subentrati hanno affrontato il loro compito, mostrando poca intraprendenza e determinazione negli ultimi venti metri di campo. Si tratta di giocatori di rilievo, come Yildiz, il prescelto numero 10 della Juventus, Conceição, noto per i suoi dribbling, e Vlahovic, il calciatore più costoso della Serie A. Il tecnico li ha menzionati più volte, insieme a Gonzalez, sottolineando che da loro si aspetta di più. Certo, le sue parole sono state influenzate non poco dagli episodi. Se Nico Gonzalez non avesse commesso quell’errore clamoroso davanti alla porta, probabilmente staremmo discutendo di un’altra storia. Il tecnico della Juventus non si è arrabbiato tanto per l'errore dell'argentino, quanto per l'atteggiamento troppo passivo da parte della sua squadra con la Juventus per buona parte della partita in campo con il baricentro alto nella metà campo avversaria, ma nessuno degli attaccanti, a partire da Gonzalez, ha preso l'iniziativa per cercare di creare un'occasione. Thiago Motta ha sicuramente percepito la necessità di un cambiamento di mentalità, con l’atteggiamento che qualora rimanesse quello visto martedì sera a Brugge potrebbe trasformarsi in un problema. Un gruppo diventa squadra solo quando ogni giocatore mette il “noi” davanti alle proprie ambizioni individuali. Ecco perché è essenziale che tutti, anche chi gioca solo pochi minuti, diano il massimo. La logica dei cinque cambi permette alle squadre di avere un impatto significativo, specialmente se la rosa è ben strutturata e mentalmente preparata a queste dinamiche. Da questo punto di vista la situazione si farà ancora più complessa in vista della partita contro il Napoli, quando Kolo Muani sarà finalmente disponibile con Motta che avrà a disposizione sette attaccanti, rendendo le scelte ancora più cruciali. Kolo Muani, sarà un rinforzo importante anche a lui Motta richiederà massima qualità nei minuti in cui sarà in campo: qualità in ogni momento, piuttosto che egoismi individuali. In quest’ottica sarà da monitorare con grande attenzione la situazione di Dusan Vlahovic. Nelle ultime settimane il centravanti serbo sembra essere sempre più ai margini del progetto juventino. Thiago Motta, in questa fase, ha adottato un approccio severo, utilizzando abbondantemente il bastone e con estrema parsimonia la carota. Già nella conferenza stampa pre-Brugge, aveva lanciato segnali inequivocabili al nove ex viola, spiegando che era stata relegato in panchina contro il Milan non per problemi fisici, quanto per una precisa scelta tecnica. Situazione che (per usare un eufemismo) non sta rendendo particolarmente felice Vlahovic, il quale nell’ultimo quarto d’ora della partita in Belgio ha toccato solo sette palloni, completando due passaggi e perdendo cinque possessi. E non è un caso che Motta, evidenziando la mancanza di impegno di molti attaccanti, abbia proprio citato Dusan tra quelli che non hanno risposto alle aspettative. Sottolineando che il suo atteggiamento in campo contro il Bruges non è stato propedeutico per lasciare un segno in una partita così bloccata. Una prestazione quella del bomber bianconero che si inserisce in un contesto difficile, dato che, nonostante abbia già segnato 12 gol nella stagione, ha realizzato solo un gol negli ultimi tre mesi, peraltro su rigore. Vlahovic che sembra quindi scivolare sempre di più ai margini del progetto di Motta. Una situazione che, fino a poco tempo fa, sembrava impossibile vista la mancanza di alternative in attacco. Tuttavia, con il rientro di Gonzalez e l’arrivo di Kolo Muani, le cose potrebbero cambiare. Giuntoli ha affermato che non ci sono piani per cessioni, ma se dovessero arrivare proposte concrete, la situazione potrebbe evolvere rapidamente. Vlahovic piace da tempo a diversi club in Premier League, oltre al PSG, e il contratto in scadenza nel 2026 potrebbe accelerare quello che sembrerebbe un inevitabile processo di separazione, già a far tempo dai prossimi dieci giorni.



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