VLAHOVIC E LA JUVENTUS: UN AMORE INFRANTO TRA PRESTAZIONI, TATTICHE E FUTURO INCERTO

 


Di Filippo Vagli

Dopo le presunte (o reali) incomprensioni della scorsa stagione con l’allora allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, questa stagione avrebbe dovuto diventare per Dusan Vlahovic quella della definitiva affermazione con l’ingresso nell’’olimpo dei più grandi numeri nove planetari. Un inizio di stagione discreto per Dusan, con dodici gol messi a segno, che rappresentano il bottino più alto della propria squadra. Poi un brusco calo di rendimento con l’arrivo dell’inverno fino ad arrivare alla semifinale di Riad nella quale l’ex viola giocò 65 minuti, sprecando un’occasione piuttosto semplice che avrebbe potuto portare la Juventus sul 2-0. Poi, la sostituzione e l’oblio da parte dell'allenatore Thiago Motta. Da quel 3 gennaio, dopo la sconfitta contro il Milan, Vlahovic non è più stato schierato titolare. Dapprima a causa di un presunto affaticamento muscolare, e poi come dichiarato dallo stesso Thiago Motta per scelta tecnica. Tre panchine consecutive contro Milan, Bruges e Napoli. Una bocciatura senza se e senza ma da parte sia della dirigenza che e dello stesso tecnico. Stagione quella in corso nella quale inizialmente Vlahovic non ha dovuto affrontare alcuna concorrenza diretta a causa dell’infortunio di Arek Milik. A differenza di oggi quando il prestito di Randal Kolo Muani, una punta pura e non un attaccante di manovra come Joshua Zirkzee, ha messo in grande discussione la sua titolarità. Oltre alle questioni tecniche, ci sono anche quelle legate al contratto: il serbo, acquistato per 70 milioni, ha un contratto in scadenza nel 2026, ma non si parla più di un rinnovo. La possibilità di perderlo a zero è concreta, e la Juventus sta cercando una strategia per gestire la situazione in modo da minimizzare i danni, specialmente se non arriveranno offerte concrete nell’ultima settimana di mercato dal momento che nel prossimo giungo il suo valore sarà inevitabilmente ridotto. Tensioni tecniche e contrattuali che possono danneggiare non solo il giocatore, ma anche la società, che rischia di non ottimizzare i propri ritorni economici e di perdere una risorsa importante sul campo. È difficile giustificare il mantenimento di un giocatore di tale calibro ai margini della squadra, sia dal punto di vista sportivo che economico. A tal proposito vedremo se nella gara di questa sera, con Kolo Muani indisponibile per il match contro il Benfica essendo fuori dalla lista per la Champions League, Dusan ritroverà una maglia da titolare. Anche se, voci da Continassa, non escludono che il centravanti possa farlo Nico Gonzalez. Una situazione per nulla semplice quella tra la Juventus e Vlahovic che potrebbe prendere pieghe inaspettate, anche se una contrapposizione frontale non sembra essere vantaggiosa per nessuno.

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