DERBY D'ITALIA: GLI OPPOSTI INCONTRANO IL FUTURO TRA GIOVENTÙ ED ESPERIENZA
Di Filippo Vagli
Lo Yin e lo
Yang, lo Zenit e il Nadir: gli opposti si incontreranno domenica sera
all'Allianz Stadium di Torino. Il Derby d’Italia numero 183 mette in evidenza
un divario profondo tra le due società, sia in termini di punti in classifica
ma anche riguardo la filosofia di costruzione della squadra. Da un lato i bianconeri che nella gara di
Champions contro il PSV hanno mostrato un record: la media dei titolari
schierati era di 25 anni e 172 giorni. La Juventus non aveva mai schierato una
formazione così giovane in Champions, considerando la fase a eliminazione
diretta. Giuntoli ha investito poco meno di 270 milioni nelle ultime due
finestre di mercato per ristrutturare la Juventus, sacrificando diversi giovani
a causa della necessità di bilanciare le finanze. Dall’altro l’Inter di Simone
Inzaghi ha un organico che presenta un Acerbi che pochi giorni orsono ha spento
le candeline del suo trentasettesimo compleanno. Arnautovic, l’autore del gol
decisivo contro la Fiorentina, che compirà 36 anni il 19 aprile. Taremi, che si
avvicina ai 33 anni. Mkhitaryan, che pur continua a dimostrare lampi di talento,
ha già superato i 36 anni. Darmian, che va per il trentasei e anche il portiere
Sommer non è più di primo pelo avendo compiuto 36 anni alla fine del 2024. Il
risultato è che l’età media della formazione titolare dell’Inter si aggira
intorno ai 30,9 anni. Marotta, durante l’estate, non ha potuto investire in
nuovi acquisti e ha dovuto accontentarsi di giocatori a parametro zero (come
Zielinski e Taremi): l’unica strategia possibile per mantenere la maggior parte
della squadra campione. È innegabile che la Juventus stia intraprendendo un
nuovo ciclo, mentre l'Inter appare indirizzata verso la fine di un’era
sportiva. Vecchia Signora che dovrà completare la sua trasformazione nel corso
della prossima estate, mentre l’Inter sarà chiamata a una vera e propria rifondazione
dal momento che con ogni probabilità nell’arco di un paio di stagioni massimo molti
degli attuali protagonisti in magli nerazzurra, non saranno più nelle
condizioni di performare come invece riescono a fare ancora oggi. Tuttavia, per
quanto concerne il presente, la differenza di cinque anni nella media di età
tra le due squadre risulta essere significativa e sottolinea l'inevitabile
disparità nei percorsi attuali. Ma quali sono le prospettive future? Una
squadra è in fase di sviluppo, alternando momenti di incertezza a progressi, e
deve ancora definire la propria identità, mentre l'altra si impegna a superare
le proprie barriere e a gestire il trascorrere del tempo. Thiago Motta deve
assicurarsi il raggiungimento degli obiettivi minimi (quarto posto in Serie A e
avanzamento agli ottavi di Champions) per garantirsi il futuro sulla panchina di
Madama cercando di costruire una squadra competitiva per la lotta allo scudetto
nella prossima stagione. Inzaghi sta invece cercando di prolungare la carriera
di un gruppo che quest’anno sta faticando ad esprimersi con continuità. In
questo scenario di opposti che si sfidano, il Derby d’Italia non è solo una
partita; è il riflesso di due filosofie diverse, due visioni di futuro che si
incrociano sul campo, dove il tempo e le scelte strategiche plasmeranno il
destino di Juventus e Inter nei prossimi anni.



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