IL CLUB PUNTAVA AGLI OTTAVI IN EUROPA: MOTTA AFFRONTA IL SECONDO INSUCCESSO STAGIONALE
Di Filippo Vagli
La semifinale di
Supercoppa Italiana persa dalla Juventus contro il Milan a Riad aveva sollevato
un'ondata di polemiche attorno all'allenatore della Juventus, Thiago Motta. In
particolare, a destare perplessità era stato il comportamento del tecnico
bianconero, che aveva seguito l'incontro con le mani in tasca e senza dire una
parola. Atteggiamento interpretato da molti come un segno di rassegnazione e
mancanza di leadership. Le immagini del tecnico, apparentemente distaccato e
silenzioso, hanno alimentato le speculazioni sul suo stato d'animo e sulla sua
capacità di motivare la squadra in un momento così importante. Ieri sera ad Eindhoven
con un’espressione tesa e immobile ha assistito impotente agli ultimi sforzi
della Juventus, che cercava di non abbandonare il sogno degli ottavi di finale
di Champions League, uno degli obiettivi di minima del club per l’attuale stagione.
Tuttavia, il risultato tanto atteso non è arrivato, e la sconfitta dopo quattro
vittorie consecutive pesa come un grosso fardello. Nell'immediato prepartita,
il tecnico bianconero aveva espresso la sua fiducia nella squadra,
sottolineando l'importanza della versatilità dei titolari ed evidenziando la
necessità di ruotare i giocatori in vista di un calendario fitto di impegni,
evidenziando il vantaggio di avere a disposizione un gruppo ampio di calciatori
intercambiabili. Soddisfazione che è però durata poco: basti pensare ai dieci
minuti che sono stati sufficienti a Veiga per infortunarsi al polpaccio. Una
partita che sembrava essere sotto controllo fino al momento in cui i bianconeri
sono andati in svantaggio, momento in cui la squadra ha mostrato segnali di
confusione, pur riuscendo a reagire prontamente trovando subito il gol del
pareggio. Con la consueta postura eretta, mani in tasca, Motta ha osservato i
movimenti dei suoi, confidando nella loro capacità sia di resistere all'impeto del
PSV che di cercare le giuste ripartenze per infastidire la difesa avversaria.
Ma solo i gol di Perisic, e di Saibari, hanno spinto il tecnico ad inserire
forze fresche e riorganizzare il centrocampo. Questo non è bastato e la sua smorfia
che ha seguito il terzo gol del PSV tradiva delusione e, forse, un senso di
ineluttabilità. Esattamente come sono state espresse le sue dichiarazioni dopo
la partita: «Sono stati più bravi di noi, hanno meritato». In un momento fondamentale
per la stagione bianconera, l'operato di Thiago Motta sembra sollevare più
interrogativi che certezze, lasciando i tifosi a chiedersi se la sua leadership
sia realmente in grado di guidare la Juventus verso il riscatto tanto atteso.



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