JUVENTUS E TETHER: UNA NUOVA ERA DI INVESTIMENTI NEL CALCIO, MA IL CONTROLLO RIMANE IN MANO ALLA FAMIGLIA AGNELLI-ELKANN
Di Filippo Vagli
Il mondo del
calcio nonostante le sfide economiche persistenti che affliggono il settore
continua ad attirare l'attenzione degli investitori. Con l'ingresso di nuovi finanziatori,
come Tether, azienda che opera dalle criptovalute ai fondi d’investimento, ambiti
questi ultimi con ampie opportunità di crescita, proprio la Juventus potrebbe
trovarsi al centro di questa evoluzione. Tether per ora è entrata nel club con una
piccola quota di minoranza, pari al 5%, con John Elkann che rimane saldamente
al timone della Vecchia Signora, possedendo il 65% delle azioni e detenendo il
78% dei diritti di voto in assemblea. Numeri che di fatto esclude qualsiasi
tentativo di scalata. Ma allora, perché Tether ha deciso di entrare nel mondo
della Juventus? Sicuramente per motivi pubblicitari, ma anche per passione. Il
fondatore, Devasini, originario di Torino, è un grande tifoso dei bianconeri,
proprio come l'amministratore delegato Ardoino. Quest'ultimo ha affermato:
"Siamo tifosi e abbiamo le risorse finanziarie per supportare il club
bianconero per i prossimi duemila anni. Vogliamo collaborare con la dirigenza
e, se necessario, valutare l'acquisizione di una quota più consistente, ma non ci
sono dietro a questa mossa piani segreti o speculativi". Nonostante Elkann
continui a mantenere il controllo della Juventus, il loro slogan "Make
Juve Great Again", letteralmente traducibile in "Rendi di nuovo
grande la Juve", ha suscitato grande entusiasmo tra il popolo bianconero.
John Elkann, ha sempre considerato la Juventus come una risorsa di grande
valore sia emotivo che economico. Condivide questa passione con i suoi figli,
ferventi sostenitori della squadra, non è in cerca di acquirenti e pare non abbia
alcuna intenzione di cedere il controllo della società. La situazione attuale
indica quindi che, almeno nel breve e medio termine, non ci saranno piani per
una cessione della società. La strategia di Exor, la holding della famiglia, si
sta concentrando sul risanamento dei conti del club e sul contenimento dei
costi, con l'obiettivo di rendere la Juventus un business sostenibile senza
comprometterne la competitività sportiva. In tale ottica l'arrivo di Tether non
sembra influenzare la direzione intrapresa dalla Juventus. Per ora solo
prospettive di collaborazione, sebbene la loro presenza possa rendere il titolo
del club più attraente. Quindi, per il momento, non sono previsti ulteriori sviluppi.
Ma chissà cosa riserverà il futuro.



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