JUVENTUS: UN BIVIO CRUCIALE TRA RISCATTO E RASSEGNAZIONE DOPO LA SCONFITTA DI EINDHOVEN

 


Di Filippo Vagli

Il miracolo Champions del Bologna della scorsa stagione si concretizzò grazie al “bonus” del quinto posto. Possibilità che quest’anno si è praticamente azzerata a seguito di una settimana disastrosa per il calcio italiano, rendendo evidente che il quinto posto in Serie A non garantirà la qualificazione alla Champions League per la prossima stagione. Campionato nel quale la Juventus ha esaurito quasi tutti i suoi bonus, avendo collezionato 13 pareggi in campionato, trovandosi con un esiguo margine di errore in una corsa con Lazio, Fiorentina, Bologna e Milan al suo obiettivo principale: la qualificazione alla prossima Champions League. Un traguardo fondamentale non solo per le finanze e il prestigio del club, ma anche per il futuro professionale dello stesso allenatore. La Juventus, tornata ieri a Torino dalla trasferta in Olanda, pare essere una squadra con il morale sotto i tacchi e l’anima ferita. Tuttavia, è fondamentale non lasciarsi sopraffare dallo sconforto dopo l'imprevista sconfitta di Eindhoven, nonostante i volti delusi dei giocatori e la tensione dell'allenatore Motta fossero chiaramente visibili al termine della partita con il PSV. Il club, almeno per ora, mostra fiducia in Motta, al quale è stato affidato un progetto triennale, e sarebbe quantomeno incoerente rinnegare tale fiducia dopo una sola stagione, considerando anche il significativo rinnovamento della rosa. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare se il quarto posto non venisse raggiunto, in considerazione che due degli obiettivi stagionali quali la Supercoppa italiana e la possibilità di avanzare agli ottavi di Champions, sono già sfumati. Obiettivi sportivi ma anche economici il cui mancato raggiungimento è costato alla società circa venticinque e milioni di euro. Un contesto economico – finanziario che potrebbe risentire in maniera alquanto pesante di un’eventuale mancata partecipazione alla Champions, con i suoi 65 milioni di euro di proventi. Le valutazioni che la dirigenza bianconera effettuerà a fine stagione non si baseranno esclusivamente sulla posizione in classifica, ma anche sulla gestione delle risorse umane da parte di Motta, un elemento essenziale per chi aspira a guidare un top club. Direzione tecnica dell'allenatore italo-brasiliano, che finora ha mostrato sia aspetti positivi che negativi. I meriti per aver lanciato nel grande palcoscenico nazionale e internazionale Savona e Mbangula, così come aver valorizzato Conceição e Weah si contrappongono alle difficoltà di Koopmeiners e Douglas Luiz, che rappresentano gli investimenti di mercato più onerosi. In aggiunta, da alcune settimane si sta facendo notare anche il malumore di Kenan Yildiz, il cui entourage sembra essere preoccupato e non sembra soddisfatto della gestione del giovane talento turco del 2005. Insomma, la stagione di Motta alla Juventus si trova a un bivio decisivo con il post Eindhoven che porta con sé un retrogusto amaro e un futuro costellato di incertezze prima ancora di delusioni. Si sa che le aspettative che accompagnano storicamente la Juventus sono particolarmente alte, e nelle ultime settimane era emersa una speranza, seppur illusoria, che la squadra avesse trovato un equilibrio tra le sue caratteristiche e le idee tattiche di Thiago Motta. La sconfitta contro il PSV ha fatto retrocedere notevolmente il tempo nel processo di crescita della squadra, quasi che le quattro vittorie consecutive precedenti appartenessero a un’epoca remota, invece che a pochi giorni fa. Già domenica sera, al termine della partita contro il Cagliari, scopriremo se nella mente e nel corpo di questi giratori preverrà il desiderio di riscatto o una rassegnazione per non aver ancora realizzato il tanto atteso salto di qualità.

 

 

 

 

 

 

 

 


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