JUVENTUS: UN EDIFICIO INCOMPLETO TRA LACUNE ED INCERTEZZE

 


Di Filippo Vagli 

Di quella costruzione dal basso su cui Thiago Motta pensava di erigere il suo edificio bianconero, ormai si fatica a vederne traccia. La Juventus si affida a una strategia monocorde, priva di alternative, che la porta a cercare di far uscire gli avversari con un gioco lento e prevedibile, oppure tentare attacchi diretti con lanci lunghi del portiere volti al recupero della seconda palla. Ma se la costruzione del gioco è scadente, lo sviluppo è ancor peggio, e le occasioni da gol sono praticamente nulle. Fortuna che sia arrivato Kolo Muani ad inventarsi qualcosa la davanti. Senza parlare della fase difensiva. Ogni pallone che entra in area di rigore, rappresenta un rischio concreto di gol per la Juventus. Si avverte un clima di incertezza e timore in fase difensiva, e quando si gioca con paura, gli avversari spesso riescono a fare male. Un esempio di tutto ciò è il gol subito nella gara con il Como. Koopmeiners avrebbe potuto fare molto meglio nel suo goffo tentativo di disimpegno, ma ciò non giustifica l'ennesimo errore difensivo con sei giocatori bianconeri beffati dalla presenza di soli tre avversari in area. L’analisi della prestazione del Sinigaglia rivela una situazione preoccupante per la Vecchia Signora e cela evidenti lacune tecniche e tattiche. La squadra mostra numerosi punti deboli, con il solo Kolo Muani che si distingue come un giocatore capace di spostare gli equilibri in campo. Non a caso, il Como quindicesimo in classifica con una gara in più delle dirette concorrenti per la salvezza, ha dimostrato una superiorità evidente nella stragrande maggioranza dei vari aspetti del gioco: nelle coperture, nelle marcature, nelle transizioni, nell'attacco alla profondità e nei duelli. A vederla da fuori questa Juventus da l'impressione di una squadra incapace di comprendere le richieste del proprio allenatore, trovandosi in una sorta di sabbie mobili che la tengono imprigionata tra la voglia di esprimersi e il caos più totale. Una squadra che sta affrontando delle difficoltà e che potrebbe non avere il tempo necessario per apportare le correzioni necessarie prima della fine della stagione. In effetti, se gli errori non sono stati corretti da agosto a febbraio, potrebbe essere complicato trovare soluzioni efficaci nei mesi a venire. È importante per la squadra riflettere su ciò che non ha funzionato e, se possibile, cercare di fare aggiustamenti strategici per migliorare le prestazioni. In questi casi, le capacità di empatia del tecnico nei confronti del gruppo così come l’adattamento alle situazioni che si verranno a creare possono fare la differenza.







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