JUVENTUS VERSO EINDHOVEN: TRA SFIDE, OPPORTUNITÀ E LA RICERCA DI PRAGMATISMO DA PARTE DI MOTTA
Di Filippo Vagli
Sarà una
trasferta difficile quella a Eindhoven. In Europa non esistono partite facili e
questo PSV pur non essendo una delle grandi d'Europa, vanta una buona
organizzazione tattica, alcuni giocatori di qualità e una storia internazionale
che ha sempre il suo peso. Certo, per chiudere la pratica già nella partita di
ieri, la Juventus avrebbe avuto bisogno di una prestazione più sicura, più
autoritaria e più precisa. Ma nello stesso tempo la rete messa a segno da
Mbangula ha un peso significativo per la Juventus che grazie a questo risultato
si avvicina alla qualificazione agli ottavi di Champions League. Tra una
settimana avrà infatti a disposizione due risultati favorevoli su tre per
eliminare il PSV. Il vantaggio è
notevole, la squadra di Motta ha conquistato il terzo successo consecutivo, e
non è un luogo comune affermare che vincere aiuti a vincere. Ma ciò che più di
ogni altra cosa fa ben sperare il popolo bianconero è che, esattamente come
accaduto a Como, dove i bianconeri hanno rischiato di perdere, alla fine hanno
portato a casa tre punti. Con fatica, certamente,
ma pur sempre battendo il PSV. Ciò che è incoraggiante e offre buone
prospettive riguarda uno dei principali aspetti che contraddistingue le grandi
squadre, vale a dire la capacità di vincere partite difficili, quelle
combattute, in bilico, nelle quali magari si gioca peggio dell’avversario.
Quando si allena un club come la Juventus dare spettacolo, fare "goleade",
sarebbe fantastico, ma vincere è fondamentale. Ed è proprio in questo aspetto
risiede il salto di qualità che questa squadra, pur con grandi difficoltà, sta cercando
di compiere. A partire dl proprio allenatore che dopo aver intrapreso il
percorso da allenatore deve passare da visionario e "profeta" di un
gioco innovativo ad allenatore concretamente efficace. Ogni visione utopistica
deve necessariamente coniugarsi in un approccio pragmatico e strategico, in
grado di adattarsi alle esigenze delle squadre e delle situazioni di gioco. Un
passaggio che non implica una rinuncia alla filosofia di chi ama il “bel gioco”
ma piuttosto un'evoluzione capace di integrare la creatività con la
concretezza, bilanciando la visione e la realtà, portando la propria squadra ad
avere una solida comprensione delle dinamiche del calcio moderno. A Thiago ci
sono voluti alcuni mesi per arrivare a questa conclusione, ma i recenti segnali
provenienti dalle partite contro Empoli, Como e PSV Eindhoven evidenziano la
crescita di Motta come allenatore, sottolineando il suo passaggio da una
visione idealistica a una gestione più pratica e realistica del gioco.



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