NESSUN ALIBI: LA JUVENTUS AFFRONTA L'EMPOLI CON LA VOLONTA' DI VINCERE

 


La Juventus si prepara a tornare in campo per affrontare l'Empoli dopo le recenti difficoltà in Champions League e in Serie A. La partita si svolgerà domani con inizio alle 12,30 all'Allianz Stadium e rappresenta un'importante opportunità per i bianconeri di riscattarsi dopo la sconfitta contro il Napoli. Nel frattempo, Thiago Motta ha tenuto la consueta conferenza stampa prepartita per presentare la sfida. Di seguito le sue principali considerazioni del tecnico bianconero sulla partita e sull'approccio della sua squadra.

Partita con l'Empoli: "Voglio vedere una vittoria. Abbiamo una partita importante, in casa, contro l'Empoli: vogliamo fare una grande partita per arrivare alla vittoria. Noi siamo i primi a non essere contenti, soprattutto gli ultimi due. La cosa importante è concentrarsi su domani, fare una grande partita e ottenere la vittoria che è il nostro grande obiettivo". 

Serve lavorare sulla consapevolezza? "Nel calcio conta tutto, anche la testa, ma pure tante altre cose. Lavoriamo su tutto per migliorare sempre: a volte abbiamo fatto delle ottime prestazioni con il risultato come obiettivo finale, a volte non abbiamo ottenuto la vittoria e non siamo contenti. Rimane la rabbia di lavorare bene e non vincere, ma fa parte di questo gioco: concentriamoci su domani, avremo una grande opportunità. Servirà una ottima prestazione per arrivare alla vittoria". 

L'assenza di Kalulu: "Dispiace non poterlo avere con noi, ha giocato sempre da quando è arrivato. Ora ha avuto questo problema e non ci sarà con noi. Ci sono altri che entreranno e faranno bene. I nuovi arrivati li trovo bene, saranno di grande aiuto, vedremo domani se giocheranno dall'inizio o a gara in corso per aiutare la squadra". 

Kolo Muani può giocare con Vlahovic o sono alternativi? "Gli attaccanti che abbiamo possono tutti giocare insieme perché sono grandi giocatori con caratteristiche diverse, e tutti loro possono giocare insieme".

La squadra può patire la pressione di giocare allo Stadium dopo i fischi ricevuti? "Fa parte del gioco, del calcio, siamo consapevoli che gli ultimi risultati non sono buoni. Giocatori, staff: tutti noi siamo i primi ad impegnarci al massimo per arrivare alla vittoria, domani avremo un'altra grande occasione per vincere ed essere soddisfatti del lavoro fatto". 

Sull'arrivo di un difensore negli ultimi giorni di mercato nonostante l'infortunio di Bremer ad ottobre: "Hanno giocato Pierre e Federico e hanno fatto bene. Ora è arrivato Renato che aiuterà. Come squadra abbiamo vissuto un momento meno facile, i tanti infortuni avuti non ci hanno permesso di competere in tutte le partite come volevamo, ed è per questo che a volte non siamo arrivati alla vittoria. Ma ora pensiamo alla prossima partita. 

Quanto hanno pesato gli infortuni nel percorso di crescita? "Si parla di realtà, non di alibi. È un fatto. Chiaro che ci sono anche i momenti, perché se parla dopo una sconfitta sembra di cercare una scusa, ma non l'abbiamo mai fatto.  ma è un fatto che gli infortuni incidono, guardate anche altre squadre che negli ultimi anni hanno vinto tantissimo: a causa degli infortuni non sono riusciti a mantenere un certo livello o hanno avuto alti e bassi. Ma non sarà alibi, né ora né in futuro. Siamo arrabbiati, vogliamo vincere e ci impegnammo al massimo per ottenere la vittoria. Domani l'Empoli giocherà al massimo, ed è quello che faremo anche noi per arrivare alla vittoria". 

La squadra migliorata negli ultimi 2-3 mesi? "Si, si. È migliorata. I due gol col Benfica? Dobbiamo migliorare su tutto. Gli errori esistono sempre nel calcio, ma dobbiamo limitarli e porre rimedio. Dopo uno sbaglio, prima che la palla finisca in rete, ci sono tante situazioni che possiamo fare meglio, individualmente e collettivamente. Questo è il percorso per migliorare ed essere più compatti, solidi, aggressivi, pressando nel momento giusto, attaccando l'avversario nel modo migliore. Col Benfica alcune situazioni le abbiamo fatte bene, in altre possiamo crescere". 

Ma cosa manca a questa Juve? "Una squadra, per stare a un certo livello, deve avere continuità. La prova è nel campionato: abbiamo avuto alti e bassi, senza avere come alibi gli infortuni ma questi non ci hanno permesso di mantenere un certo equilibrio nel gruppo. Giocatori che non possono giocare o ripetere performance non sono alibi, ma situazioni che ci sono capitate e che fanno parte del gioco. Di sicuro, per restare a un certo livello, serve continuità: oggi non siamo riusciti ad averla. Abbiamo fatto partite interessanti senza arrivare al risultato che vogliamo, la vittoria: non abbiamo avuto la continuità, lavoriamo tutti i giorni per ottenerla". 

Nel post Benfica c'è stato un confronto con la società? "No, nessun confronto e stessa fiducia. 

Mercato? "Non ho nessuna aspettativa, non ne ho mai parlato e non ne parlerò oggi. Siamo in linea con la società, in sintonia. Ribadisco ogni volta che mi viene chiesto che il mercato a breve finirà ed è una cosa interessante, così parleremo solo di quello che abbiamo. Sono contento della squadra che ho, dei miei ragazzi". 

Thuram: come mai quando parte titolare risulta tra i migliori ma spesso viene sostituito? "Dobbiamo di ogni partita che ha giocato, non tutte le gare sono uguali. È un gran giocatore, contenti del suo lavoro: sia quando ha cominciato la partita che quando è subentrato ha fatto bene. I cambi che faccio sono in funzione del risultato, per arrivare alla vittoria. Bisognerebbe analizzare ogni partita, non c'è un unico fattore". 

Quando non si vince si dice che la Juve è il peggior posto del mondo: "Bellissimo non è. Tutte le squadre in cui ho giocato e che hai nominato hanno tutta la stessa esigenza, vincere. Ma delle squadre nominate solo una può vincere la Champions, allora vuol dire che le altre non hanno fatto bene? Non è così. Ma abbiamo ben presente dove siamo, e sappiamo la sua storia e che c'è l'esigenza di vincere. Giusto accettarlo, per migliorare e per voler vincere più di prima". 

Su Renato Veiga: "Non solo centrale, ha giocato anche come terzino o centrocampista, ne ho parlato con lui. Io lo vedo in diverse posizioni, se avremo bisogno si discuterà prima come fatto con gli altri, ad esempio McKennie. Weston, ogni volta che gli ho proposto qualcosa, mi ha detto di sì e lo dimostra che può farlo. Quando si è fatto male Kalulu col Benfica, Koopmeiners è stato il primo a dirmi che se c'era bisogno avrebbe fatto il centrale. E queste sono cose che non dovrei neanche dirvi, perché sono cose tra me e i miei ragazzi, ma ogni tanto vi dico qualcosa in più. Questi sono i giocatori che voglio avere, convinti di poter aiutare la squadra a prescindere da ruolo e minutaggi, per il bene della squadra si mettono anche in difficoltà, e si meritano tutta la mia stima: sanno che ce l'hanno, ma voglio dirlo anche pubblicamente. L'obiettivo è sempre vincere per il bene della Juventus". 

Fagioli: "Domani sarà con noi, come è stato con noi contro il Benfica. Ha giocato meno, ma può cambiare la sua storia. Sono stato dalla loro parte, posso capire che quando non si gioca si è un po' meno felici. Ma sta a loro dimostrare di meritarsi di giocare. Fagioli, come gli altri, ha la capacità di dimostrare che merita di giocare".






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