IL CORSIVO – THIAGO MOTTA: FINO ALLA FINE, TU SEI UN DISASTRO FINO ALLA FINE
Di Stefano Dentice
I tifosi della Juventus e gli addetti ai lavori di fede bianconera
che si erano esaltati dopo il 2-0 della Vecchia Signora, a Torino, con
il Verona, conoscono il calcio come Luigi Di Maio conosce
il congiuntivo. La sconfitta oltre l’indecenza subita all’Allianz Stadium,
0-4 contro l’Atalanta, ha spento definitivamente il barlume di speranza di
quei pochissimi sostenitori bianconeri, piuttosto ingenui per usare un
eufemismo, che credevano ancora nello scudetto. Thiago Motta, ovvero il
«Messia della panchina», in conferenza stampa pre Cagliari – Juventus
aveva dichiarato: «Ogni giorno faccio autocritica e non ho bisogno della
sconfitta. Rispetto l'opinione di tutti. Ogni giorno faccio scelte per il bene
della squadra, ma accetto sempre le critiche. Accetto la vostra opinione e vado
avanti in linea retta. Bisogna guardare avanti, perché la strada è giusta».
Il fenomeno (da baraccone) si riferiva alla pesantissima eliminazione dalla Champions
per mano del “temibilissimo” PSV Eindhoven (che ha rimediato “solo” un
7-1 casalingo negli ottavi di andata con l’Arsenal). Infatti aveva pienamente ragione, poiché
«la strada è giusta». La stessa strada che ha portato alla scandalosa uscita
dai quarti di Coppa Italia con l’Empoli e all’epocale 0-4
interno con la Dea di Gian Piero Gasperini, in un match
dove la Juve ha mostrato gli stessi muscoli di un colibrì, la cattiveria
di un coniglio nano, la ferocia di una coccinella. Uno scontro diretto che
rappresentava uno snodo cruciale in ottica terzo posto, disputato con un
atteggiamento mentale tanto snervante quanto stomachevole. Eppure Motta,
folgorato sulla via della Continassa, aveva indicato la direzione
giusta, aveva preconizzato la svolta per imprimere una sterzata decisiva alla
stagione. Fino a questo preciso momento, il cumulo di macerie sta diventando
sempre più ingombrante. Ma lui, il «profeta della panca», saprà sicuramente
porre rimedio con un colpo di genio dei suoi, con una delle sue illuminanti
invenzioni tattiche che lo hanno reso celebre nel mondo. Re Mida trasformava in
oro tutto ciò che toccava. Thiago Motta trasforma in bigiotteria tutto ciò che
tocca. Per non dire altro.



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