IL RITORNO DI VLAHOVIC AL CENTRO DEL PROGETTO BIANCONERO
Di Filippo Vagli
La domanda che
l’intero popolo bianconero si sta ponendo è chi saranno gli undici che
scenderanno in campo domenica contro il Genoa e con quale modulo verranno
schierati. La Juventus di Igor Tudor è pronta a scrivere un nuovo capitolo
della sua storia, e le scelte del tecnico croato potrebbero rivelarsi decisive.
Si ripartirà dallo stantio 4-2-3-1, tanto amato da Thiago Motta, oppure il
nuovo allenatore sceglierà fin da subito di adottare la difesa a tre, il modulo
che ha utilizzato più frequentemente nella sua carriera, con le sue diverse
varianti rappresentate dai sistemi 3-4-2-1, 3-4-1-2 e 3-5-2? Ognuna di queste
opzioni presenta vantaggi e sfide, e la curiosità di vedere come Tudor
intenderà plasmare la sua Juve è palpabile. Ciò che pare abbastanza certo è che
per Tudor, Dusan Vlahovic possieda il carattere e le caratteristiche giuste per
traghettare la squadra verso l'obiettivo qualificazione Champion League. Un
"giocatore fortissimo", lo ha descritto più volte l'allenatore
croato, ed è proprio per questo che, con ogni probabilità, Dusan tornerà al
centro della Juventus già da domani. I primi colloqui con DV9 hanno confermato
al tecnico di Spalato le idee che gli frullavano già nella mente durante il
lungo viaggio di oltre mille chilometri affrontato con la propria auto per
arrivare a Torino. Dusan non solo si sente in forma, ma trasmette un’energia
contagiosa e la determinazione di dimostrare il proprio valore, dopo il
difficile periodo di convivenza forzata con Thiago Motta. Negli ultimi mesi,
Vlahovic ha vissuto un forte senso di frustrazione per non essere stato tenuto
in considerazione. A questo proposito, desidera essere riconosciuto per quello
che è: un attaccante in grado di diventare un punto di riferimento per la sua
squadra. Non è un caso che il neotecnico bianconero, parlando di Vlahovic,
oltre a mettere in evidenza le sue abilità tecniche, abbia sottolineato anche
la sua leadership, definendolo un "trascinatore". È questo che Tudor
vuole da Vlahovic, oltre ai gol: la capacità di trascinare i compagni ed essere
una sorta di capitano pur senza fascia. Il campo dirà se questa iniezione di
fiducia sarà la cura adeguata al bomber di Belgrado, trasformandolo nel vero
asso nella manica della Juventus nelle nove finali che attendono la Vecchia
Signora.
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