Juventus, ritorno “captive” di Jeep: un legame stretto con la proprietà e la famiglia Agnelli
Di Filippo Vagli
Nelle ultime settimane si è fatta sempre più insistente la voce di un possibile ritorno del brand Jeep come sponsor principale sulla maglia della Juventus. Dopo la fine della partnership nel giugno 2024, il club bianconero è rimasto senza uno sponsor di maglia stabile, affidandosi temporaneamente a Save the Children, mentre proseguivano le trattative per un nuovo accordo di rilievo
Le trattative in corso: Jeep e Visit Detroit
Secondo le ultime indiscrezioni, la Juventus è in fase avanzata di negoziazione con Jeep, marchio del gruppo Stellantis, per un nuovo accordo da circa 25 milioni di euro annui, una cifra inferiore rispetto ai 45 milioni delle ultime stagioni della precedente partnership. La novità di questa trattativa è la possibilità di una sponsorizzazione condivisa con Visit Detroit, ente turistico della città americana dove Jeep ha una delle sue principali sedi produttive. L’idea sarebbe quella di alternare i due brand sulle maglie delle squadre maschili e femminili in alcune partite, seguendo un modello già adottato da altri club di Serie A come Lecce, Cagliari e Udinese. Tuttavia, la Juventus ha voluto precisare che, pur essendo in corso trattative con partner di primario standing, nessun accordo è stato ancora formalizzato e ogni decisione definitiva sarà comunicata nel rispetto delle normative vigenti.
Un ritorno “captive”: il legame con la proprietà
Se l’accordo con Jeep dovesse andare in porto, si tratterebbe di una sponsorizzazione “captive”, ossia realizzata con una società collegata alla proprietà del club. Jeep, infatti, fa parte di Stellantis, di cui Exor – la holding della famiglia Agnelli-Elkann – è azionista di maggioranza relativa, con John Elkann presidente sia di Exor che di Stellantis.
L’impegno finanziario della famiglia Agnelli
Negli ultimi vent’anni, la famiglia Agnelli ha sostenuto la Juventus con un apporto economico diretto e indiretto di circa 1,15 miliardi di euro, tra aumenti di capitale e ricavi da sponsorizzazioni captive. In particolare, sono stati cinque gli aumenti di capitale a cui la proprietà ha partecipato, per un totale di circa 715 milioni di euro tra il 2006 e il 2024. Solo negli ultimi sei anni, Exor ha versato 600 milioni nelle casse del club, con un ulteriore recente apporto di 15 milioni per far fronte alle difficoltà finanziarie seguite alla mancanza di uno sponsor principale. Sul fronte dei ricavi, dal 2012 – anno di inizio della partnership con Jeep – sono arrivati circa 420 milioni da operazioni con parti correlate, con il valore della sponsorizzazione Jeep che è passato dai 12 milioni annui degli inizi fino ai 45 milioni delle ultime stagioni, per poi calare nell’ultimo anno per effetto della mancata partecipazione alla Champions League.
Scenario futuro e impatto economico
Il ritorno di Jeep, anche a cifre inferiori rispetto al passato, rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per i conti della Juventus, che si appresta a chiudere il bilancio 2024/25 ancora in perdita, nonostante il ritorno in Champions League. La sponsorizzazione “captive” garantirebbe stabilità e continuità, ma anche una certa dipendenza dalla proprietà, che negli anni ha dimostrato un impegno costante nel sostenere economicamente il club.
In conclusione, il dossier sponsor resta aperto: la Juventus punta a chiudere un accordo prima del Mondiale per Club di giugno, e la soluzione Jeep (magari condivisa con Visit Detroit) sembra la più concreta. Nel frattempo, la solidità finanziaria della famiglia Agnelli continua a essere il vero pilastro su cui poggia il futuro del club bianconero.



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