La corsa al quarto posto: tra il nodo Yildiz, sacrificio, nervi saldi e il futuro in bilico
Di Filippo Vagli
Dopo il passo falso di Parma, in una giornata già anomala, Igor Tudor aveva sollecitato maggiore attenzione per evitare errori fatali, soprattutto in incontri dove anche una prestazione non impeccabile non può tradursi in zero punti. Il successo contro il Monza è stato l’occasione per ribadire il concetto: nonostante la vittoria, il tecnico ha sottolineato quanto bruciasse ancora la sconfitta precedente e quanto fosse cruciale reagire subito. Un primo tempo di dominio e gol, seguito da una ripresa di resistenza, con i bianconeri costretti a difendere l’area dopo l’espulsione di Kenan Yildiz.
Il nodo Yildiz
L’episodio chiave arriva allo scadere del primo tempo: il giovane talento turco, colpevole di una reazione eccessiva, viene espulso per una gomitata. Un gesto che, a rigor di regolamento, potrebbe costargli fino a tre turni di squalifica se classificato come “violento”. La difesa potrebbe tentare di ridurre la sanzione, facendo leva sull’istintività del gesto e sulla provocazione subita, ma il danno è fatto. Yildiz mancherà gli scontri diretti con Bologna e Lazio, decisivi per la corsa alla Champions League.
La Juve della trincea
In inferiorità numerica, la squadra ha abbandonato qualsiasi velleità offensiva, schierandosi in difesa della zona e limitandosi a contenere gli assalti del Monza. Una scelta obbligata, dettata dall’impossibilità di gestire il pallone con fluidità o di sfruttare contropiedi veloci. Tudor ha lodato la capacità di soffrire: «Vincere così fa crescere i ragazzi», ha commentato, evidenziando come la squadra abbia imparato a resistere sotto pressione senza cedere.
Il puzzle tattico per Bologna e Lazio
Con Yildiz fuori e alcuni dubbi fisici (Koopmeiners alle prese con un tendine, Vlahovic in fase di recupero), Tudor dovrà reinventare l’attacco. Le opzioni includono Kolo Muani e González, autori dei gol contro il Monza, mentre in mediana McKennie potrebbe essere schierato come scudo davanti alla difesa. La priorità sarà bilanciare solidità e creatività, senza rinunciare all’aggressività che il tecnico richiede: «Vince chi vince più duelli», ha ricordato.
La classifica e il futuro
La Juventus attende gli esiti delle gare di Bologna e Lazio, consapevole che ogni punto sarà cruciale. L’obiettivo è mantenere il quarto posto, ma per farlo servirà superare due avversari diretti con un organico ridotto. La squadra dimostra carattere, ma le prossime trasferte richiederanno freddezza e pragmatismo. Con Tudor, la filosofia è chiara: niente alibi, solo grinta e adattamento alle circostanze.
Una vittoria necessaria, ottenuta con sacrificio e determinazione, ma segnata dall’assenza che peserà. La Juve si gioca il futuro nelle prossime 180 minuti, con l’elmetto in testa e la voglia di dimostrare di meritare un posto in Europa.
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