Scelte tattiche e limiti strutturali: cosa non funziona nella Juventus di questa stagione
Di Filippo Vagli
La Juventus esce dal Tardini con una sconfitta che pesa non solo in classifica, ma soprattutto sul morale e sulle prospettive della squadra bianconera. Il ko per 1-0 contro il Parma, maturato al termine di una gara priva di mordente e idee, conferma tutte le incertezze legate alla rivoluzione tecnica avviata in estate e rilancia i dubbi sulla reale competitività di questo gruppo nella corsa Champions.
Un approccio sbagliato, una partita senza anima
Dopo una serie positiva di sette punti in tre partite, la Juventus di Igor Tudor ha fatto registrare un netto passo indietro. Fin dai primi minuti la squadra è apparsa svuotata, poco determinata e incapace di imporre il proprio gioco contro un Parma ordinato ma tutt’altro che irresistibile. Il primo tempo è stato avaro di emozioni, con entrambe le formazioni quasi rassegnate a un finale di stagione anonimo. Solo allo scadere della prima frazione, un colpo di testa di Mateo Pellegrino ha sbloccato il risultato, punendo una Juve troppo distratta.
Parma cinico, Juventus spenta
Il Parma di Cristian Chivu, reduce da una serie positiva e ora a sei punti dalla zona retrocessione, ha saputo sfruttare al meglio l’unica vera occasione della gara, mostrando una solidità difensiva che è mancata ai bianconeri. Nel secondo tempo, nonostante un timido tentativo di reazione, la Juventus non è mai riuscita a rendersi realmente pericolosa, sbattendo contro l’organizzazione dei padroni di casa e la sicurezza del portiere Suzuki.
Scelte tattiche e limiti strutturali
Tudor ha provato a cambiare qualcosa, abbandonando la consueta pressione uomo su uomo e chiedendo maggiore densità a centrocampo, ma la squadra non ha mai dato l’impressione di crederci davvero. Gli errori tecnici e la mancanza di cattiveria agonistica sono emersi in modo evidente, così come i limiti di una rosa costruita per un altro tipo di calcio. L’assenza di personalità e di esperienza internazionale, acuita dalle tante cessioni estive e da innesti che non hanno ancora inciso, si è fatta sentire nei momenti chiave della partita.
Giocatori chiave in difficoltà
Diversi elementi cardine sono apparsi sottotono: Vlahovic è stato annullato dalla difesa avversaria e ha lasciato il campo all’intervallo per un problema muscolare; Cambiaso e Kolo Muani non hanno inciso, mentre Conceição non è riuscito a dare la scossa sperata dopo il suo ingresso.
Progetto tecnico da rivedere
La sconfitta di Parma impone una riflessione profonda sul progetto avviato da Cristiano Giuntoli. Nonostante la qualità del lavoro della dirigenza non sia in discussione, i tanti cambi di allenatore e una campagna acquisti che finora ha portato pochi risultati concreti stanno lasciando la Juventus fuori dalle prime quattro, a rischio di mancare la qualificazione in Champions League con cinque giornate ancora da giocare.
La Juventus vista a Parma è apparsa fragile, poco determinata e ancora alla ricerca di una vera identità. Servirà un cambio di passo immediato, sia nella testa che nelle gambe, per evitare che questa stagione si trasformi definitivamente in un’occasione persa.



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