VINCI, PERDI, PAREGGI MA ABBIAMO UNA SQUADRA - LE CONTROPAGELLE DI MARCO SANFELICI PER BIANCONERA NEWS
ROMA –
JUVENTUS 1 - 1
DI
GREGORIO 5,5 La Roma non ha mai
tirato in porta, salvo un tiro velleitario di Dovbyk centrale. Eppure prende un
goal incredibile per respinta timida bassa sui piedi di Shomurodov, cioè a
mezzo metro da lui. Magari, mandare la palla un po’ più in là, senza pretendere
di essere Buffon?
KALULU 7 Di gran lunga il più positivo del pacchetto
difensivo. Chiude su Cristante “come a miracol mostrare”. Rimonta Gourna-Douath
lanciato a rete, dopo aver fermato Shomurodov appena iniziata la ripresa. Non
so se mi spiego.
VEIGA 6 Lottatore su Dovbyk al limite del
consentito. Si ripropone su Shomurodov senza risparmio di colpi. Forse poco
attento sul cross dalla bandierina nell’azione del pareggio romanista. Ma se
pensiamo che sostituiva Gatti (e Bremer per proprietà transitiva), se la cava
da sufficiente.
KELLY 6,5 Allora, se lo si fa giocare al suo
posto, anche sto giocatore “strano” quaglia e non poco. Che cosa occorre? Un
po’ di conoscenza calcistica e assenza di presunzione. Poi, in fondo in fondo,
Kelly è pure bello nella corsa e nelle proiezioni.
WEAH 6 Primo tempo ottimo, sempre nel vivo
delle azioni offensive e nessun rischio dietro. Prova a lanciare il Turchino in
area un paio di volte, sbiancando l’abbronzatura ai frequentatori del litorale
di Ostia. Poi sparisce nel 2° tempo, pagando il grande dispendio di energie (CAMBIASO 6
Sostiene le folate bianconere nel tentativo di sfondare a sinistra, ma
l’impegno è superiore al costrutto)
LOCATELLI 7
Il solito intenso e sostanzioso lavoro in copertura e nel rovesciamento
di fronte. Ogni azione parte dai suoi piedi, senza soluzione di continuità. Ha
il grande merito di respingere in rete un pallone vagante al limite dell’area
giallorossa. Della serie: tra il Loca e Koop o chi per loro, al limite ci
dovrebbe essere sempre un buon tiratore. (SAVONA 6 Entra in campo con grande voglia e
tanta attenzione. Buon ritorno, per Tudor e per sé stesso.)
THURAM 6,5 Non ha la corsa imponente di Rabiot,
ma ha la tigna di chi non perde mai la palla, anche in mezzo a ingorghi uguali
a quelli sotto l’Altare della Patria. Una “lince” che si muove su terreni
minati, con il passo felpato del giaguaro.
McKENNIE 6 Ha la palla buona al limite dell’area
ad una manciata di secondi dal fischio finale, ma lo stop (i fondamentali,
quanto sono importanti…) non è dei migliori e l’occasione sfuma, come la
vittoria. Gara di contenimento e di sostegno, a seconda del momento. Tudor non
se priva, un motivo ci sarà…
NICO
GONZALEZ 7 Ora è chiaro: Giuntoli ci
ha visto bene e non è andato a prendere un “bidone”. Dipende da chi e da come
viene messo in campo, ad iniziare dalla posizione. Rispetto al Nico di mottiana
distruzione, sembra un altro giocatore. E se la fortuna lo aiutasse un pizzico,
firmerebbe anche il vantaggio, ma la palla va a sbattere sulla traversa, grazie
ad una carezza di Svilar. (KOOPMEINERS
6 Per carità, nulla di eccezionale, ma l’entrata di Koop appare
convincente. Attento, veloce, concreto sui pochi palloni toccati, segno
evidente che Tudor gli ha scaricato le ansie nell’umido)
YILDIZ 5,5 Un paio di slalom ad inizio partita e
poi più nulla. Ranieri sa come limitare i talentuosi con le buone, tipo Celik,
o con le cattive, tipo Mancini. Il Turchino compare a tratti e non si rende mai
pericoloso da allarme rosso. Delude come Soulè nello schieramento opposto,
perché quando le gare sono toste, i “tostini” soffrono.
VLAHOVIC 6 Certo, non vede la porta se non da
lontano, ma dà profondità a tutta la Juve e impegna da solo la difesa. Sostiene
l’azione juventina agendo alla maniera del centravanti boa di pallanuotistica
memoria. Quando viene sostituito, per una decina di minuti, l’inerzia passa nel
campo della Roma, che si scrolla di dosso la necessità di controllare il
pericolo Dusan. È solo un caso? (KOLO MUANI
5,5 Venti minuti di ricerca della posizione e del senso della
presenza in campo. Mai sfruttato nel fraseggio stretto al limite e mai trovato
in profondità. Rischiosa la sostituzione e soprattutto non consona al momento
di forcing della squadra alla ricerca dei tre punti)
TUDOR 6,5 Ben inteso: un buon pareggio a Roma
non si butta mai via. Un pareggio, oltre tutto ottenuto con piglio, voglia,
personalità, concretezza. Un pareggio che rientra nella casistica del calcio,
senza contenuti estemporanei e “fantasiosi”. Detto questo, si prende una rete
per mancanza di saltatori e incertezza del portiere. Si continua ad avere un
attacco asfittico. Eppure la cifra agonistica dei bianconeri lievita a vista
d’occhio, la presenza in campo è, rispetto a sole 2 settimane fa, di un altro
livello. Il lavoro del nostro Igor sulla testa dei ragazzi inizia a produrre
risultati, dato che la Juve non esce mai dalla partita, anzi, chiude
all’attacco alla ricerca dei tre punti. Segno che il tecnico deve aver parlato
di vittoria a lungo e spesso, non avendo paura di citarla e conoscendola molto
bene. Questa Juve interpreta l’assetto tattico con buona riuscita e i vari
interpreti appaiono collocati al posto loro, senza fenomenologie cervellotiche.
Osservazione “disinteressata”: per la seconda volta i difensori (a parte Gatti
per infortunio) terminano la gara, senza cambi. Quasi come contro l’Atalanta e
la Fiorentina, pressappoco. Si apre lo spiraglio, in ossequio ai risultati
delle pretendenti alla Champions, di avere a disposizione anche il terzo posto
e con un calendario che prevede Lecce, Parma e Monza, è vietato non
approfittarne.
Marco Edoardo
SANFELICI



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