Il miracolo di Conte e il crepuscolo della Juventus

 


Di Filippo Vagli

Osservando l’entusiasmo esplosivo dei tifosi del Napoli e la delusione profonda dei sostenitori dell’Inter, la situazione appare quasi paradossale. Tuttavia, il titolo conquistato dalla squadra guidata da Antonio Conte è stato uno scudetto combattuto fino all’ultima giornata, con continui cambi di ruolo tra le squadre favorite. Antonio Conte è un vincente e le imprese sono la specialità della casa. Ma questa volta ci troviamo di fronte a un vero miracolo sportivo. Ha preso in mano una squadra che era reduce dall’aver cambiato tre allenatori in un solo anno, arrivando decima in classifica. A gennaio gli hanno ceduto il miglior giocatore senza rimpiazzarlo, e si è dovuto inventare una difesa con Olivera spostato spostato al centro, mettendo in campo in più occasioni giocatori tutt’altro che trascendentali quali Jesus e Mazzocchi. Ha rivitalizzato Spinazzola e ha saputo fare emergere il talento di Raspadori, adattandosi ai cambiamenti e alle avversità. In assenza di una squadra dominante e senza voler sollevare discussioni sul livello complessivo del calcio italiano, è evidente che quest'anno il campionato ha avuto la quota scudetto più bassa rispetto agli ultimi anni. Ecco perché per il popolo bianconero la delusione più grande della serata non è stata vedere una rivale esultare, né osservare la tristezza di un’altra squadra che è passata rapidamente dal sogno triplete alla delusione alle lacrime. Ciò che pesa maggiormente è l’assenza della Juventus dalla lotta scudetto. Eppure, Madama, ha avuto la sua chance per inserirsi nella lotta. Tra fine febbraio e inizio marzo, nonostante un avvio di stagione poco brillante, era riuscita (anche approfittato delle difficoltà delle squadre in testa) ad avvicinarsi alle prime posizioni della classifica. Si è iniziato a parlare di scudetto attorno all’ambiente bianconero, anche se internamente si evitava l’argomento come fosse blasfemia. Poi è arrivato il crollo all’Allianz Stadium: l’Atalanta ha inflitto un 4-0 a Torino, e una settimana dopo la Fiorentina ha battuto la Juventus 3-0. Risultati che hanno segnato la fine del sogno e la disfatta dell’esperienza di Thiago Motta sulla panchina bianconera. Senza dimenticare che nei giorni precedenti erano arrivate anche le cocenti eliminazioni da Coppa Italia e Champions League. Oggi, mentre il Napoli festeggia, la Juventus si prepara alla sfida decisiva contro il Venezia per il quarto posto, con una lunga lista di giocatori acciaccati e il tentativo costante di scacciare i fantasmi. Qualunque sia l’esito, non sarà una vittoria, ma almeno si potrà evitare un fallimento totale.



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