JUVENTUS A UN PASSO DALLA CHAMPIONS: TRA SPERANZE, DELUSIONI E LA NECESSITÀ DI UN CAMBIO RADICALE PER TORNARE GRANDE

 


Di Filippo Vagli

La Juventus si trova a 180 minuti dalla fine della stagione, con la qualificazione alla prossima Champions League come principale obiettivo. Attualmente la squadra condivide il quarto posto con la Lazio, ma è in vantaggio negli scontri diretti, mentre la Roma insegue a un solo punto di distanza dopo la sconfitta in quel di Bergamo. Ora nessun calcolo onde evitare possibili sorprese negative; la Juventus dovrà pensare solo ed esclusivamente a conquistare sei punti nelle ultime due gare contro Udinese e Venezia. Il bilancio della stagione sarà comunque considerato fallimentare, indipendentemente dal raggiungimento o meno del quarto posto. Le eliminazioni anticipate sia dalla Champions League sia dalla Coppa Italia pesano come un macigno, così come la difficoltà nel costruire un gruppo solido: il progetto “fantasioso” (così lo definì capitan Danilo al momento del suo addio) non è mai realmente decollato. La scelta di Motta si è rivelata pessima, e Tudor, subentrato, non è riuscito a invertire la rotta di una squadra apparsa fragile dal punto di vista mentale, nonostante la presenza di elementi di qualità che avrebbero dovuto garantire un salto di livello. L’arrivo di Tudor doveva portare una svolta, ma i risultati sono stati inferiori alle aspettative: tre vittorie, tre pareggi e una sconfitta, con il ritorno di vecchi fantasmi, come visto a Parma. I limiti tecnico-tattici e di personalità sono evidenti e anche il mercato e il lavoro di Giuntoli finiscono sotto esame. La Juventus vive da tempo una situazione di instabilità, intrappolata in una spirale di risultati altalenanti dalla quale non riesce a uscire. Serve un cambio radicale in panchina, affidandosi a un allenatore di primo livello che possa davvero ricostruire la squadra, ringraziando comunque Tudor per il lavoro svolto. Le voci su un ritorno di Conte si fanno sempre più insistenti: il suo arrivo garantirebbe una reazione emotiva immediata e un peso specifico nella costruzione della rosa. Anche se non ci sarebbero certezze sullo scudetto, con Conte la Juve tornerebbe sicuramente a lottare per il titolo. Alcuni sostengono che l’attuale tecnico del Napoli abbia già un’intesa con la società, ma resta da vedere come si evolverà la situazione. Ogni grande squadra nasce da una società solida, e la Juventus di oggi appare carente anche a livello dirigenziale. Un anno fa John Elkann aveva affidato a Giuntoli il compito di plasmare il futuro bianconero, ma forse è stato un errore attribuirgli così tante responsabilità. È improbabile che una singola persona possa ricoprire contemporaneamente i ruoli di direttore tecnico, sportivo e generale, soprattutto in un club storicamente ben organizzato, dove questa struttura ha rappresentato la chiave dei successi ottenuti in passato. Per questo motivo, si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile ingresso di Chiellini in un ruolo manageriale di rilievo, forse come direttore generale, mentre Giuntoli potrebbe vedere ridotto il proprio campo d’azione. Scanavino dovrebbe continuare a occuparsi a tempo pieno della Juventus, con l’obiettivo di riportare in equilibrio i conti nel giro di due o tre anni. Intanto Calvo ha annunciato le proprie dimissioni, che diventeranno effettive a fine stagione, e resta da capire se Ferrero manterrà la presidenza. Nelle ultime ore si parla anche di un possibile coinvolgimento di Platini come possibile nuovo Presidente di Madama, anche se convincerlo non sarà semplice dopo la lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto assolto. In questo clima di incertezza, molti tifosi sognano una Juventus guidata da Platini come presidente, Chiellini direttore generale e Conte allenatore: un trio che incarnerebbe al massimo lo spirito juventino, quello che da troppo tempo sembra mancare alla Continassa.

 


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