JUVENTUS, UNA SOCIETÀ IN PIENA TRASFORMAZIONE: TRA NOVITÀ, ADDII E FUTURO IN BILICO

 


Di Filippo Vagli

La Juventus sta vivendo una fase di profonda trasformazione societaria, con cambiamenti che si susseguono a ritmo serrato e che coinvolgono ogni livello del club. In poche ore sono arrivate novità che delineano una nuova identità per la Vecchia Signora, proiettata già verso la stagione 2025/26, ma con diversi nodi ancora da sciogliere.

Nuova maglia e nuovi sponsor: l’immagine si rinnova

La prima grande notizia riguarda la presentazione della nuova maglia home, la classica divisa bianconera che rappresenta la tradizione del club. Ma la vera svolta arriva dagli sponsor: Jeep, storico partner dal 2012, rinnova la propria presenza e sarà affiancato da Visit Detroit, il primo Convention and Visitors Bureau al mondo a comparire come sponsor principale su una maglia di Serie A. Questo accordo, valido dalla stagione 2025/26, rafforza la vocazione internazionale della Juventus e porterà nelle casse bianconere circa 68-69 milioni di euro da Jeep fino al 2028, mentre le cifre relative a Visit Detroit non sono ancora state rese note ufficialmente. Nelle competizioni nazionali, entrambi i loghi saranno presenti sulle maglie della prima squadra maschile, femminile e della Next Gen, mentre nelle competizioni internazionali solo Jeep sarà visibile, in linea con le regolamentazioni UEFA e FIFA.

Scossone in dirigenza: le dimissioni di Francesco Calvo

Sul fronte societario, la notizia più clamorosa è l’addio di Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Football Development, che lascerà la Juventus a fine stagione. Figura chiave nell’ultima fase della riorganizzazione bianconera, Calvo era stato in prima linea nella scelta di Cristiano Giuntoli come direttore sportivo e aveva un rapporto diretto con John Elkann, che oggi sembra aver assunto un controllo ancora più diretto sulle strategie del club. L’uscita di Calvo rappresenta uno scossone importante, soprattutto perché arriva in una fase in cui la Juventus non ha ancora la certezza della qualificazione alla prossima Champions League e sta ridefinendo la propria struttura manageriale. Calvo proseguirà la sua carriera all’estero, come CEO dell’Aston Villa.

Il futuro di Giuntoli e della panchina: incertezza e voci di cambiamento

L’addio di Calvo apre interrogativi sul futuro di altre figure chiave. Maurizio Scanavino, amministratore delegato, ha confermato la centralità di Giuntoli nella programmazione futura, ma il direttore sportivo non gode di un consenso unanime né tra la tifoseria né, sembra, all’interno della proprietà. I nomi di Giovanni Manna, Federico Cherubini, Riccardo Bigon, ma soprattutto di Giovanni Rossi e Ricky Massara, continuano a circolare come possibili alternative o rinforzi nell’area sportiva.

 

Per quanto riguarda la panchina, Igor Tudor resterà sicuramente fino al Mondiale per club, ma la sua permanenza oltre quella data è tutt’altro che certa. Esiste una clausola di uscita che potrebbe essere esercitata anche in caso di raggiungimento del quarto posto, segno che la società sta valutando altre opzioni. Il nome che mette d’accordo molti è quello di Antonio Conte, il cui ritorno sarebbe visto come una scelta di forte impatto, anche in virtù dell’interesse per il preparatore atletico Pintus.

Chiellini e la nuova governance: quale ruolo per le bandiere?

In questo clima di cambiamento, si parla anche di un possibile coinvolgimento più attivo di Giorgio Chiellini, finora figura defilata ma molto stimata sia dalla tifoseria che dalla dirigenza. Il suo ruolo futuro dipenderà anche dalla definizione della nuova struttura manageriale, con l’arrivo di un nuovo responsabile marketing e, forse, di un nuovo direttore generale. Chiellini vuole contribuire al rilancio della Juventus, ma non intende assumersi responsabilità che non gli competono direttamente.

Un club che guarda avanti, tra opportunità e incognite

Dal punto di vista economico, la Juventus ha chiuso il primo semestre della stagione 2024/25 con ricavi in forte crescita (+53%), grazie anche alla spinta della Champions League e ai nuovi accordi commerciali. Tuttavia, la stabilità societaria e la chiarezza di visione restano elementi fondamentali per affrontare le prossime sfide, sia sul campo che fuori.

La Vecchia Signora ad un bivio

La Juventus si trova dunque a un bivio: la capacità di gestire questa fase di transizione, valorizzando le nuove partnership e trovando equilibrio nella governance, sarà decisiva per tornare ai vertici in Italia e in Europa. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se la “nuova” Juventus saprà davvero rinnovarsi senza perdere la propria identità.

 


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