Tudor sul match contro la Lazio: «Serve la nostra miglior versione contro un avversario forte»"
Dopo il pareggio ottenuto al Dall’Ara contro il Bologna, la Juventus è pronta a scendere nuovamente in campo domani alle 18:00 allo Stadio Olimpico di Roma, dove affronterà la Lazio. Nella giornata di oggi, venerdì 9 maggio, Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa per presentare la partita ai media. Tudor ha sottolineato come la squadra abbia preparato la gara con fiducia, pur riconoscendo le difficoltà dovute alle assenze e all’importanza di affrontare un avversario tosto come la Lazio. Ha anche precisato che, nonostante la posta in palio, la sfida non sarà decisiva per la qualificazione in Champions League, poiché mancano ancora diverse partite e tutto si deciderà gara dopo gara. A seguire le dichiarazioni del tecnico bianconero:
CHE PARTITA SI ASPETTA DOMANI – «È stata una partita fatta bene da tutti i componenti, è sempre quello l’obiettivo, avere una mentalità, un calcio di andare in avanti, quando ci si difende si difende tutti insieme. È un obiettivo sempre».
SETTIMANA DI LAVORO – «Bella settimana, più consapevolezza, fiducia nei mezzi, c’era tanta voglia di fare bene. Ci siamo preparati al meglio per l’importanza della partita».
SITUAZIONE INFORTUNATI – «Vlahovic ha fatto tutta la settimana con noi, sta bene. Altri no, a parte Gatti che ha fatto una piccola parte di un allenamento e a questo punto lo portiamo in panchina e vediamo».
LA SUA AVVENTURA CON LA LAZIO – «Non si può paragonare nessuna situazione, sono club, giocatori e momenti difficili. Quando si parla di lavoro qua e là c’è sempre da parlare del lavoro di allenatore. Poi le difficoltà sono ovunque, diverse. Ci sono problematiche simili da risolvere: far crescere squadra, giocatori, fiducia nell’ambiente. Qua ci siamo trovati grandi problematiche di giocatori fuori, pezzi importanti, ma vanno accettati. Dobbiamo tirare fuori tutto, ho visto una squadra vogliosa di finire bene questo campionato».
FINE STORIA CON LA LAZIO – «Non ho mai parlato della Lazio. Là si è fatto un grande lavoro, si è presa una squadra in difficoltà e si è portata in Europa League. Dopo con pace e serenità ho preso la decisione di andare via, gli auguro il meglio e voglio bene a tutti loro».
QUALE SARA’ LA CHIAVE DELLA PARTITA – «La nostra squadra è sempre la chiave. La Lazio è una squadra forte, diversa dal Bologna con altre qualità. È una squadra esperta, con giocatori che stanno bene, da tanti anni han costruito un’identità. Dobbiamo stare attenti su tutto e concentrati su noi stessi, essere la nostra miglior versione».
COSA SERVE PER RICOSTRUIRE LA JUVE – «È una domanda che riguarda il futuro, posso rispondere o no. Non rispondo, potrei dire anche in modo positivo ma riguarda il futuro e mi focalizzo solo sul presente».
QUAL E’ STATA LA MIGLIOR VERSIONE DELLA SUA JUVE – «Sono stati tanti pezzi fatti bene. L’ultima partita era una sostanza, una concretezza e una mentalità di livello. Ho visto tanti bei tempi, il primo tempo di Roma, si è creato, si è dato, si è voluto. Non bisogna limitarsi a niente quando si chiede di costruire una squadra, bisogna dare tutto. Ci sono momenti, difficoltà, problematiche che non ti aiutano. Non bisogna arrendersi e trarre il massimo».
ZERO GOL NEI SECONDI TEMPI – «Non penso mai a queste robe qua. Io alleno sempre di andare forte, per noi 1-0, 2-0, si deve andare sempre forte, sempre uguale. Non è che 1-0 si deve andare indietro, questa è la mentalità. Ci sono tanti argomenti da tirare fuori da questa domanda, ma non è il momento. Bisogna concentrarsi su queste gare ancora a disposizione».
CHI AL POSTO DI CAMBIASO? – «Sa già la risposta
DOMANI SPAREGGIO CHAMPIONS? – «Si sa questo giochetto da parte vostra, sento la parola finale da 7 giornate. Tu la vinci e poi ne perdi altre due. Ci sono 9 punti a disposizione, ognuno gioca per vincere. Sono tutte e tre uguali ma questa è più importante perché è prima».
DOUGLAS LUIZ – «Ho già spiegato tante volte su di lui. È forte, gli voglio bene e darà una mano fino alla fine».
SODDISFATTO DEL LAVORO FATTO FINORA ALLA JUVE? – «Non sono mai contento, un allenatore deve essere così. Ci sono stati parti delle partite di livello, vedo una squadra in crescita, che dà tutto. Io generalmente vedo tanta positività, poi l’esigenza deve essere quella. Se non c’è non c’è crescita. Uno non deve accontentarsi, questa è la regola dello sport».
CONVINZIONE DI QUALIFICARSI IN CHAMPIONS? – «Ne son convinti tutti, tutta la squadra lo è. Chiaro che pensiamo di essere forti, poi c’è il campo in cui dimostrare. Tutti dicono che sono forti: ci sono convinzioni, ci sono parole che tante volte sono fumo. Bisogna prepararsi bene, è là che è convinzione, che si crea. Se io lo dico sono solo parole».
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