JUVENTUS, UNA NUOVA ERA: TRA CONTINUITÀ, INNOVAZIONE E AMBIZIONE GLOBALE
Di Filippo Vagli
Un nuovo inizio
si respira in casa Juventus. La giornata di ieri ha segnato uno spartiacque
nella storia recente del club bianconero: la visita di John Elkann alla
Continassa non è stata solo un gesto simbolico, ma il segnale concreto di un
progetto che punta a rilanciare la Juventus ai vertici del calcio
internazionale, proprio alla vigilia dell’avventura nel Mondiale per Club negli
Stati Uniti
Elkann e la
dirigenza: presenza e fiducia
John Elkann,
accompagnato da tutta la nuova dirigenza – Ferrero, Scanavino, il direttore
generale Damien Comolli e Giorgio Chiellini – ha incontrato squadra e staff
tecnico, trasmettendo vicinanza e fiducia in un momento cruciale. L’atmosfera,
fatta di sorrisi e strette di mano, ha restituito l’immagine di un gruppo
compatto, consapevole della responsabilità e dell’orgoglio di rappresentare la
Juventus in una vetrina mondiale. Il messaggio è chiaro: la società vuole
onorare la maglia e il palmares internazionale, puntando a ritagliarsi un ruolo
da protagonista anche fuori dai confini nazionali.
La svolta
Tudor: continuità e progettualità
Sul fronte
tecnico, la vera svolta arriva dal rinnovo di Igor Tudor: il tecnico croato,
subentrato a Thiago Motta, ha trovato l’accordo per un prolungamento fino al
2027, con opzione per il 2028. Sparisce la clausola che avrebbe permesso la
separazione a fine giugno, segno di una scelta convinta e di una volontà di
costruire nel lungo periodo. Tudor, che ha già saputo imprimere una nuova
identità alla squadra, potrà così lavorare con serenità su un progetto
pluriennale, senza l’incertezza di un contratto in scadenza.
Comolli e la
rivoluzione silenziosa: pragmatismo e dati
Il nuovo
direttore generale, Damien Comolli, è l’uomo chiamato a guidare la transizione
verso una Juventus moderna e internazionale. Presentato ufficialmente in questi
giorni, Comolli ha subito imposto la sua filosofia: vincere, migliorare
attraverso l’analisi scientifica dei dati, portare la Juventus a esprimere il
massimo potenziale. Non si tratta di rivoluzioni improvvise, ma di una
progressiva evoluzione che punta a rendere il club una macchina efficiente e
all’avanguardia, senza perdere il contatto umano. Comolli, in tandem con
Chiellini, sta già lavorando sia sul mercato che sulla costruzione dello staff,
con l’obiettivo di inserire figure chiave come il nuovo direttore sportivo e il
direttore tecnico, ma solo quando saranno individuati i profili ideali.
Moneyball
bianconero: la nuova frontiera dei dati
Una delle novità
più interessanti è l’approccio “Moneyball”: la Juventus punta a ridurre
l’improvvisazione e a basare le proprie scelte su dati oggettivi, sia nella
selezione dei giocatori che nell’ottimizzazione della gestione sportiva e
aziendale. L’obiettivo è anticipare il mercato, prevenire infortuni, conoscere
a fondo le caratteristiche umane e tecniche dei calciatori, massimizzare le
performance e i ricavi. Un cambio di passo culturale fondamentale per restare
competitivi in un calcio sempre più globale e tecnologico.
Mercato e
lista per il Mondiale per Club: giovani e ritorni
Sul mercato, la
Juventus si muove con cautela ma determinazione: tra i primi tasselli, i
prestiti di Kolo Muani e Conceicao, confermati per il Mondiale per Club, oltre
ai ritorni di Bremer, Milik, Kostić e Rugani. Spazio anche ai giovani: ben nove
ragazzi della Next Gen (Lorenzo Anghelè, Giovanni Daffara, Javier Gil Puche, Augusto
Owusu, Alessandro Pietrelli, Nicolò Cudrig, Tommaso Mancini, Stefano Turco e Giovanni
Gabriele Garofani) sono stati inseriti nella lista per la competizione, segno
di una strategia che guarda al futuro e valorizza il vivaio.
Una Juventus
che guarda lontano
La Juventus si
presenta così al Mondiale per Club con una struttura dirigenziale rinnovata,
una guida tecnica stabile e una rosa che unisce esperienza e giovani talenti.
Elkann ha dato il via, Comolli sta costruendo la struttura, Tudor potrà
lavorare con serenità: la nuova Juventus vuole tornare protagonista, in campo e
fuori, con una visione moderna, internazionale, fondata su dati, competenze e
ambizione. Ora la parola passa al campo, unico vero giudice. Nessun
trionfalismo, ma fiducia e voglia di scoprire dove può arrivare questa nuova
Juve.



Commenti
Posta un commento