VLAHOVIC E LA JUVENTUS: UN MATRIMONIO AGLI SGOCCIOLI TRA ATTESE, MERCATO E FUTURO INCERTO
Di Filippo Vagli
Sotto il caldo
torrido della Florida, Dusan Vlahovic continua a lavorare con professionalità,
alternando allenamenti intensi a qualche sorriso di circostanza. Eppure, dietro
l’apparente serenità, si percepisce chiaramente una distanza crescente tra
l’attaccante serbo e la Juventus. Il rapporto, ormai logoro, sembra resistere
più per necessità che per reale convinzione, e la sensazione è quella di una
convivenza forzata in attesa di sviluppi futuri. Nelle ultime uscite, Vlahovic
è apparso spesso fuori dal gioco, poco coinvolto e raramente decisivo, come
confermato anche dalla sua prestazione contro il Manchester City: un gol nel
finale, a partita ormai compromessa, e poco altro. Igor Tudor, tecnico
bianconero pragmatico, si trova costretto a fare di necessità virtù, puntando
ancora su Vlahovic in attesa di alternative, soprattutto in vista degli impegni
cruciali del Mondiale per Club. L’attacco juventino, infatti, poggia su
equilibri precari: Kolo Muani, ancora formalmente di proprietà del PSG, tornerà
titolare solo dopo la fine del torneo americano, lasciando la Juve con poche
opzioni nel reparto offensivo. Il futuro di Vlahovic, però, sembra già scritto.
Il serbo ha rifiutato più volte le proposte di rinnovo al ribasso avanzate
dalla società, forte di un contratto fino al 2026 e di un ingaggio da top
player. La Juventus, dal canto suo, non intende arrivare allo scontro frontale
né rischiare di perdere il giocatore a parametro zero, come già accaduto in
passato con altri big. La strategia del club è chiara: gestire la situazione
senza clamori, lavorando sottotraccia sul mercato per trovare soluzioni in
attacco. Kolo Muani rappresenta la prima scelta, mentre Jonathan David si
avvicina sempre di più. A fine Mondiale per Club, le parti si incontreranno per
trovare una soluzione condivisa: una cessione che possa soddisfare sia la
Juventus che il giocatore, evitando così una stagione da separato in casa che
danneggerebbe entrambi. Vlahovic, infatti, rischierebbe di perdere visibilità e
la convocazione con la Serbia per il prossimo Mondiale, mentre la Juve vedrebbe
ridursi drasticamente il valore del suo cartellino. La sensazione è che si vada
verso una separazione inevitabile, gestita con la stessa discrezione mostrata
con Chiesa la scorsa estate, quando il club trovò un accordo last minute con il
Liverpool. Per Vlahovic e la Juventus, il tempo delle scelte definitive è ormai
alle porte: il futuro, questa volta, non ammette più rinvii.



Commenti
Posta un commento