CHE NOTTE QUELLA NOTTE. QUANDO LA JUVE SFIORÒ L’IMPRESA

 


Di Filippo Vagli

Quella sera dell’11 aprile 2018 al Santiago Bernabéu è rimasta scolpita nella memoria di ogni appassionato di calcio come una delle sfide più intense e drammatiche della Champions League moderna. La Juventus, data per spacciata dopo il pesante 0-3 subito all’andata in casa, si presentò a Madrid con il cuore e la determinazione di chi vuole riscrivere la storia. Massimiliano Algeri scelse il 4-3-3 mandando in campo il seguente undici: Buffon, De Sciglio, Benatia, Chiellini, Alex Sandro, Khedira, Pjanic, Matuidi, Douglas Costa, Higuain, Mandzukic. Zinedine Zidane rispose con Navas, Carvajal, Varane, Vallejo, Marcelo, Kroos, Casemiro, Modric, Isco, Ronaldo, Bale. E per quasi novanta minuti, la Signora sembrò davvero sul punto di compiere un’impresa epica. Il match si accese subito con un lampo: al 2’ Mario Mandzukic, con un colpo di testa imperioso sul secondo palo, portò avanti la Juventus, gelando il Bernabéu. La squadra di Allegri giocava con ordine, aggressività e grande lucidità, sfruttando la velocità di Douglas Costa e la solidità a centrocampo di Pjanic, Khedira e Matuidi. Al 37’, ancora Mandzukic replicò la magia del primo gol, diventando il secondo bianconero dopo Del Piero a segnare una doppietta al Bernabéu, un’impresa che sembrava quasi un segno del destino. Nel secondo tempo, nonostante i cambi di Zidane che portarono in campo Lucas Vazquez e Asensio per cercare di ribaltare la situazione, fu ancora la Juventus a dominare. Al 61’ un errore di Navas favorì Matuidi, che insaccò il pallone del 3-0, un risultato che pareva consegnare la qualificazione ai supplementari e alimentare sogni di gloria per i tifosi bianconeri, che si facevano sentire con una voce triplicata rispetto ai loro numeri in trasferta. Ma il calcio, si sa, è anche crudele. Al 92’, quando ormai la notte sembrava chiusa, un contatto dubbio in area tra Benatia e Lucas Vazquez fece esplodere il Bernabéu e spezzò il sogno juventino: l’arbitro Oliver assegnò un rigore ai padroni di casa. Le proteste furono furiose, con Buffon che venne espulso per la prima volta in carriera in Champions League, lasciando il posto a Szczesny. Cristiano Ronaldo, freddo e implacabile, trasformò il penalty e consegnò al Real Madrid la semifinale, spegnendo la festa bianconera. Quella partita fu l’ultima grande notte europea della Juventus di Allegri, un mix di orgoglio, rabbia e rimpianto. Il Real Madrid, ancora una volta, confermò il suo status di dominatore continentale, mentre la Juve uscì a testa altissima, avendo dimostrato di poter competere con la miglior squadra del mondo. Quel 3-1 al Bernabéu, pur non bastando, rimane un simbolo di coraggio e talento, un ricordo indelebile di una sfida che ha scritto pagine memorabili nella storia del calcio europeo.

 


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