Juventus 2024-2025: la nuova era bianconera tra sfide e rilanci
Di Filippo Vagli
Un anno fa, l’entusiasmo intorno alla Juventus era palpabile: l’arrivo di Thiago Motta sulla panchina bianconera e la nomina di Giuntoli come direttore sportivo avevano acceso grandi speranze per una stagione ricca di colpi di mercato e successi. Un'estate, quella del 2024, colma di sogni e aspettative che sembrava essere perfetta per alimentare la passione e mettere da parte le polemiche del triennio precedente targato Max Allegri. Tuttavia, la realtà che è seguita è stata ben diversa e ha portato a una stagione complicata, nota a tutti gli appassionati. Oggi, a distanza di un anno, l’atmosfera è più cauta e permeata da scetticismo. Le domande sono molte: dalle capacità del nuovo allenatore Igor Tudor, alle strategie del manager Comolli, fino alla costruzione della squadra. Quello che appare all’orizzonte e che si percepisce è una Juventus più determinata a dettare le regole del gioco anziché subirle. Questo cambiamento di atteggiamento si nota già nelle prime mosse di mercato: la chiusura dell’affare Jonathan David, con procuratori più disponibili, e la fermezza sull’offerta per Jadon Sancho indicano un club che vuole tornare protagonista sul mercato. La dirigenza bianconera farà il possibile per consegnare a Igor Tudor la miglior rosa possibile, con il tecnico croato che dovrà essere bravo ad aprirsi a soluzioni più flessibili, per sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori con cui lavorerà. Sul centrocampo, la preferenza sembra andare verso giocatori fisici e capaci di garantire protezione alla difesa, ma senza rinunciare a quelli con “piedi buoni”, qualità che è mancata negli ultimi tempi. Un mercato che non dovrebbe portare a rivoluzioni totali: la base su cui lavorare c’è e va valorizzata. Il principale nodo cruciale da sciogliere entro fine luglio è quello relativo a Dusan Vlahovic, il cui rapporto con l’ambiente Juventus non è mai decollato completamente, generando una situazione difficile per tutti. La risoluzione di questa vicenda sarà un banco di prova per la nuova dirigenza, in particolare per Comolli, che deve dimostrare di saper guidare un top club come la Juventus. Questo perché, il primo passo verso il ritorno al successo passa dalla solidità e dalla forza della società, che deve tornare a essere protagonista e a dettare le regole del gioco, sia dentro che fuori dal campo. La Juventus sembra aver imboccato questa strada, e ora spetta a tutti – dirigenti, allenatore e giocatori – confermare questo cambiamento con i fatti.



Commenti
Posta un commento