JUVENTUS TRA PASSATO E FUTURO: LA RIGIDA FILOSOFIA COMOLLI PER TORNARE A VINCERE
Di Filippo Vagli
In casa Juventus
tira un’aria nuova, o per meglio dire, antica. Con Damien Comolli al comando,
il club sembra voler rispolverare il celebre DNA bianconero dei tempi di
Giampiero Boniperti e Luciano Moggi: disciplina rigorosa, niente sconti e
rispetto incondizionato per la maglia. Un cambio di marcia deciso, che è emerso
chiaramente dalle ultime dichiarazioni pubbliche del direttore generale
bianconero, in particolare sui casi spinosi di Dusan Vlahovic, Timothy Weah e
Douglas Luiz.
Pugno duro:
“Si parte solo alle giuste condizioni”
Sul futuro di
Vlahovic, Comolli è stato categorico: il serbo può partire, ma solo in presenza
di un’offerta realmente vantaggiosa per la Juve. Nessuna svendita, nessuna
rescissione a perdere e niente pressioni da parte di agenti o entourage. Se non
dovesse arrivare la cifra richiesta, Vlahovic resterà a disposizione di Tudor
fino a scadenza, senza essere messo ai margini della rosa. Una linea decisa,
priva di compromessi e tipicamente alla “vecchia Juve”.
Weah e la
questione mercato: la Juve detta le regole
Sulle
aspirazioni di Weah, che vorrebbe trasferirsi al Marsiglia, il DG è stato
ancora più esplicito: “Nel calcio non si può scegliere squadra senza un’offerta
congrua. Se manca, si resta ai margini”. Nessuna concessione a richieste
unilaterali. Il club fissa le condizioni e non si lascia imporre alcuna scelta.
Un indirizzo rivolto più agli agenti (e a tutto l’ambiente) che all’atleta
stesso.
Douglas Luiz:
disciplina e rispetto
Il caso Douglas
Luiz, invece, è di natura comportamentale essendosi, il brasiliano, presentato
in ritardo al raduno. La società ha reagito in maniera decisa, affibbiandogli
una multa salata e confermando la volontà di cederlo. “Chi indossa questa
maglia deve portarle rispetto”, ha detto Comolli. Dopo le scuse del giocatore,
è scattata una tregua armata in attesa di sviluppi di mercato, ma il segnale di
tolleranza zero è chiaro e rivolto a tutta la rosa.
Nessuna
scadenza, ma voglia di vincere
Sul piano
strettamente sportivo, Comolli ha predicato pazienza ma ha allo stesso tempo ha
alimentato l’ambizione che deve chi lavora alla Juventus: “Non prometto di
vincere subito, ma stiamo lavorando per riuscirci. Chi lavora qui deve
crederci. Il potenziale della Juventus è simile a quello del Liverpool per
storia e attrattività”. Nessuna deadline, ma il messaggio ai tifosi è netto:
tornare a vincere è l’obiettivo, ma solo nel rispetto della tradizione
bianconera.
Uno stile che
divide, ma che piace ai tifosi
Molti hanno
accostato il nuovo corso alla gestione Moggi, ricordando i tempi in cui il club
non si lasciava influenzare dalle pressioni esterne, né consentiva ai giocatori
di anteporre i propri interessi a quelli della squadra. Una Juventus, quella
2025-26, che si mostra più intransigente, pragmatica e meno incline ai
compromessi. Da qui in avanti il motto sarà uno solo: o rispetto delle regole
bianconere, o valigia pronta. Un segnale che sa di restaurazione e potrebbe
restituire alla Juve la solidità e l’autorevolezza del suo passato migliore.



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